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SETTIMANA DELLA DISTOPIA #6.0 Recensione Hover by Melissa West

Creato il 06 agosto 2013 da Anncleire @anncleire

Ho ricevuto un eARC di questo libro che esce il 13 agosto.

SETTIMANA DELLA DISTOPIA #6.0 Recensione Hover by Melissa West

I have no fear. Not of losing the ones I love or war or even of becoming something other than what I’ve always been. And I know that part of becoming okay with myself and the future, no matter where it takes me, is because of Jackson. On Earth he taught me that there was a world outside of what I had always known. Now here, on Loge, he’s taught me that even the strongest, most guarded people have a vulnerable side.

“Hover” è uno di quei libri che ho aspettato per tutto l’anno, perché davvero, appena finito “Gravity” dovevo assolutamente sapere che cosa sarebbe successo. Le attese per un nuovo libro sono strazianti, soprattutto se si tratta di uno che hai amato davvero con tutto il cuore, come in questo caso. Sono felice di aver recensito il primo volume della “The Taking” serie durante il “Mese della Distopia” e di poter recensire “Hover” durante la “Settimana della Distopia”. Quando Heather Riccio cercava blogger interessati a recensire un eARC di questo libro non ho potuto proprio dire di no, non quando “Gravity” è stato una delle rivelazioni dell’anno. E vi posso dire che ho letteralmente adora questo secondo volume.

Sulla Terra, la diciassettenne Ari Alexander le è stato insegnato di non sbirciare mai, ma se spera di sopravvivere alla vita sul suo nuovo pianeta, Loge, i suo occhi non devono mai chiudersi. Perché Zeus farà di tutto per salvare gli Ancients dal loro pianeta che sta morendo, e ha un piano.

Migliaia di umani hanno attraversato lo spazio verso Loge dopo che una neurotossina velenosa è stata rilasciata nell’atmosfera terrestre, quasi uccidendoli tutti. Cercano rifugio nella speranza di trovare una nuova vita, ma sono diventati dei meri schiavi, addestrati per portare la guerra contro il loro pianeta natale. Questo è, a meno che Ari e Jackson non li fermino. Ma su Loge, niente è quello che sembra… e non ci si può fidare di nessuno.

Ci sono vari motivi per cui ho adorato questo libro, e non so se sono in grado di scrivere una recensione decente, non dopo così poco tempo dalla fine della lettura, non dopo essermi resa conto che non solo “Hover” è straordinario, ma ha addirittura superato le aspettative che avevo su di lui. Uno di quei libri che iniziano in sordina e poi ti regalano mille emozioni, emozioni così forti e vivide che non puoi smettere di pensarci. Voglio dire una marea di cose su questo libro, ma sono certa che finirò per dimenticarmene la metà.

Innanzitutto voglio ringraziare immensamente Melissa West per avermi risposto in maniera continuativa su Twitter, a qualunque scemenza scrivessi, facendomi quasi pensare di leggere il libro insieme a lei. Avere un tale riscontro con uno scrittore è davvero un’emozione senza precedenti.

“Hover” inizia esattamente da dove “Gravity” ci aveva lasciato, Ari è su Loge e deve fare i conti con la sua guarigione, ma soprattutto deve acclimatarsi ad un nuovo paese di cui non può fidarsi di nessuno. Ari viene messa alla prova, è sempre lei che racconta la sua storia, ma in questo nuovo volume è sa sola con quello che prova e deve reagire in fretta. L’anima della leader e della stratega è sempre con lei e la porta ad essere la donna da cui tutti vanno per avere aiuto. Mentre i rapporti con Jackson si fanno tirati, il suo istinto per la sopravvivenza e tutto quello che ha sempre conosciuto la portano a scagliarsi contro Zeus, che in qualche modo non incarna solo il male, ma anche la pazzia di una guerra che si protrae da secoli. Ari è confusa, ma sa che in qualche modo deve farsi forza e sfruttare tutte le debolezze che riesce a individuare. I veri leader a volte sono soli, devono fare i conti con chi non c’è e prendere delle decisioni che non avrebbero mai creduto possibili. Mentre Ari impara a sue spese chi è e quello che deve fare, dalla narrazione esce anche il ritratto di un nuovo Jackson. E ragazzi posso assicurarvi che se lo avete amato in “Gravity” in “Hover” lo venererete. Se nel primo volume lo troviamo praticamente in incognito, che deve nascondere la sua vera natura nella quotidianità, qui lo troviamo in incognito nella stessa maniera, perché in qualche modo, per proteggersi, nasconde in una buca profondissima dentro di sé la sua reale natura. Il braccio destro di Zeus, ogni giorno deve mostrarsi un comandante, un guerriero, un uomo potente che non si lascia sconfiggere da niente, nonostante le sue reali paure e insicurezze che lo lasciano privo di stabilità, come un ramo trascinato dalla corrente. Incapace di smettere di pensare ad Ari, frenato nei suoi sentimenti dal freddo distacco della ragazza, continua a sostenerla e a proteggerla, anche se significa soccombere alla furia di Zeus.

E se la componente romantica e passionale ha un ruolo importante e senza dubbio super emozionale, che lascia il lettore incredulo e assolutamente commosso, le scene nella camera di Jackson sono le più tenere, soprattutto quando lui dorme di schiena, alla fine ciò che conta è la parte di descrizione delle abitudini degli Ancients, del loro modo di pensare, di cosa sono e cosa vogliono. I membri del popolo, gli ultimi, i deboli, quelli che alla fine ci rimettono sempre:

It didn’t seem possible that maybe there were bad and good within each group and that like with any war throughout history, the people—the everyday people—were the truly good ones and the ones to suffer the most.

“L’Asino: Il popolo utile, paziente e bastonato” come diceva Gabriele Galantara, quel popolo che si piega al volere, o meglio alla pazzia, del suo leader e ne esce virtualmente distrutto. Loge sta morendo, tutti sono in pericolo, ognuno ha il suo tornaconto personale e Ari si fa portavoce del bisogno di sopravvivere oltre un governo centrale incapace di accogliere i reali bisogni dei suoi cittadini.

Ci sono tre nuovi personaggi: Vill, Mami e Emmy, più legati di quello che si potrebbe immaginare all’inizio, che fanno la differenza nella lotta di Ari e la sosterranno come potranno. Riappaiono anche nostre vecchie conoscenze il padre di Ari, Low e Gretchen ma le cose non sono più come prima, qualcosa decisamente non quadra.

Tra boschi che nascondono segreti, svelamenti che non avreste mai creduto Ari e Jackson dovranno fare i conti con il loro rapporto e su cosa è necessario fare. E la mia scena preferita rimane sempre la seconda sul ponte.

Il particolare da non dimenticare? Una statuetta di legno.

In un mix straordinario che unisce il puro sci-fi ad atmosfere distopiche, senza rinunciare alla romance più romantica e delicata, le lotte e le torture, segreti inimmaginabili “Hover” vi conquisterà dalla prima pagina e non sarete in grado di staccarvene. E il finale, al cardiopalma, vi lascerà con la voglia di averne ancora, ancora e ancora.

Mentre io aspetto buona buona “Collide” il terzo volume della saga, voi attendete il 13 agosto e procuratevi questo libro, ve lo prometto non ve ne pentirete!

Ringrazio immensamente Heather Riccio e Melissa West per avermi concesso la straordinaria opportunità di leggere in anteprima “Hover” in cambio della mia onesta opinione!

SETTIMANA DELLA DISTOPIA #6.0 Recensione Hover by Melissa West

Volete sapere qualche altra cosa di Melissa West?

Vive in un piccolo sobborgo di Atlanta, GA con il marito e sua figlia. Fa finta che le piace lo yoga, ma in realtà le piacciono le scarpe e non può vivere senza caffè. I suoi eroi letterari includono grandi personaggi come Jane Austen e Madeleine L’Engle.

Ha una laurea in Scienze della Comunicazione e un master in Comunicazione Grafica entrambi prese alla Clemson University. Si il suo sangue diventa arancione.

Dove trovarla:

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