Settimana NBA: Celtics e Pelicans ci credono, i Nets scalzano gli Heat del deludente Dragic

Creato il 03 aprile 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

Best of the East

Best Team: Boston Celtics

I Celtics non vogliono mollare la presa sui playoff, ora che sono a portata di mano. Per questo si regalano l’ennesima settimana al top grazie a tre fondamentali vittorie: una contro i Knicks, ormai ultimissimi in Eastern Conference, ma sempre vogliosi di far inciampare i rivali, e due in scioltezza contro Hornets (+12) e Pacers (+13), avversarie dirette per arrivare alla post-season. La sconfitta contro i Clippers dimostra che il livello medio del roster dei C’s non si è magicamente alzato, ma la voglia di lottare per un obiettivo tanto importante resta al massimo grado. Il record, a meno di una striscia incredibile di successi, resterà negativo, visto che Boston ha già raggiunto quota 41 sconfitte, con 34 vittorie, ma la squadra di coach Brad Stevens sta dimostrando di meritarsi i playoff. Sulla strada dei biancoverdi ci saranno due volte Bucks, Raptors e Cavs ed una volta i derelitti Pistons. Al momento la squadra è al nono posto ad Est, ma a pari record con gli Heat che precedono ed una sola sconfitta dietro i Nets al settimo posto. Saranno due settimane incandescenti, ma i Celtics sono pronti.

Best Player: Brook Lopez

E’ l’uomo del momento in Eastern Conference e i Nets sono lieti che si sia svegliato per tempo, giusto per aiutare la squadra a volare ai playoff. Al successo contro gli Hornets della scorsa settimana ha fatto seguito un filotto di quattro vittorie consecutive contro Cavaliers, Lakers, Pacers e nel derby contro i Knicks. Brooklyn, grazie ad un record di 34 vittorie e 40 sconfitte, è al momento settima ad Est, ma nulla è ancora deciso. Intanto Lopez mette insieme medie da fenomeno anche in questi sette giorni: 23 punti di media, con il 57% al tiro, cui aggiunge quasi 10 rimbalzi e 3 stoppate a partita, oltre ad un plus/minus di +41 negli ultimi 152 minuti sul parquet. La sponda gialloviola di Los Angeles non starà vivendo una delle sue migliori stagioni, ma una prestazione da 30 punti, 11 rimbalzi e 4 stoppate è oro colato in una squadra che mancava di un leader per poter sperare nella post-season. Nelle ultime gare stagionali, Brooklyn avrà di fronte molte ottime squadre, Raptors, Blazers, Wizards, Bulls e due volte gli Hawks, oltre a Bucks e Magic. Lopez guiderà i Nets fuori dal tunnel?

Best of the West

Best Team: New Orleans Pelicans

Favoriti da una settimana dalla facile schedule, i Pelicans, che hanno ritrovato il loro beniamino e trascinatore Anthony Davis, si riportano clamorosamente in zona playoff e puntano dritti verso i Thunder, che viaggiano invece a corrente alternata. Kings (+14), Timberwolves (+22) e Lakers (+21) sono quanto di peggio visto quest’anno in Western Conference e New Orleans non si fa sorprendere, come invece spesso era accaduto durante questa regular season contro squadre mediocri. Tre vittorie consecutive fondamentali, che precedono una nuova sfida contro Sacramento, prima che il calendario torni nuovamente a farsi complesso e metta di fronte Blazers, Warriors, Grizzlies, Rockets e Spurs, oltre ai Suns e nuovamente Minnesota, prima della fine della stagione. 40 vittorie e 34 sconfitte ad Est varrebbero il sesto posto in solitaria, mentre ad Ovest permettono di inseguire più o meno da vicino Oklahoma City (42-33), che comunque non pare nel suo momento stagionale più felice. Se Davis sarà in grado di alzare ulteriormente l’asticella, i Pelicans possono crederci fino in fondo.

Best Player: James Harden

James Harden – immagini fornite da Panini SPA (https://www.facebook.com/panininba)

Se Stephen Curry è il miglior giocatore nella miglior squadra NBA, James Harden sta letteralmente facendo miracoli per far volare i Rockets. In settimana, Houston ha vinto quattro partite su cinque giocate, fermandosi soltanto contro i Raptors. Timberwolves, Wizards, Kings e Mavericks sono stati spazzati via dal ciclone texano, che, grazie a 52 successi a fronte di 24 sconfitte, ha superato i Grizzlies al secondo posto della Western Conference. Harden si sta meritando i gradi di MVP stagionale e, ovviamente, non ha deluso negli ultimi sette giorni: 33 punti di media, con un massimo in carriera di 51 contro Sacramento, con 16/25 al tiro e 8/9 da oltre l’arco, cui ha aggiunto 8 rimbalzi, 6 assist e 3 palle rubate. Le medie stagionali del Barba sono ancor più incredibili e raccontano di 27.5 punti a partita, con 5.7 rimbalzi e 7 assist a fantastico corredo ed un PIE tra i più alti della Lega, a quota 18.6. Insomma, un giocatore quanto mai decisivo, che, se non fosse per Curry e i Warriors, potrebbe aspirare alla vetta di Conference. E al titolo di MVP.

Best of the Rest

NEVER ENDING SPURS: 18 anni consecutivi ai playoff, 18 anni consecutivi di coach Gregg Popovich in post-season, ad inseguire Pat Riley (19) e Phil Jackson (20), ormai ad un tiro di schioppo. Per festeggiare l’ennesima stagione al vertice, ecco cinque, meravigliose vittorie consecutive in settimana contro Thunder (+39), Mavericks (+18), Grizzlies (+14), Heat (+14) e Magic (+12). Con 49 vittorie e 26 sconfitte il quinto posto ad Ovest è ormai cosa fatta, ma, fino al secondo gradino, tutto è possibile. Mai sottovalutare gli infiniti Spurs.

REAL WARRIORS: gli ultimi 30 secondi della sfida contro i Suns racchiudono tutti i motivi della meravigliosa regular season di Golden State e dell’ennesima delusione per Phoenix. La fortuna aiuta gli audaci e audaci certamente si possono chiamare questi Warriors: 62 vittorie e 13 sconfitte, 35 successi in 37 sfide alla Oracle Arena, un’ennesima striscia da 11 gioie consecutive, per non volersi mai svegliare dal sogno di questa regular season. Sperando che i playoff non si trasformino in un incubo.


 

Worst of the East

Worst Team: Indiana Pacers

Le sfide contro Hornets e Heat, prossime tappe sul calendario dei Pacers, rappresentano le ultime, residue speranze per Indiana di guadagnarsi la post-season. Dopo un mese straordinario a seguito del weekend dell’All-Star Game, per la squadra di Frank Vogel, ancora e sempre priva della sua stella Paul George, è iniziata una discesa verticale verso gli Inferi della Eastern Conference. Sono soltanto due i successi nelle ultime 11 partite giocate e nell’ultima settimana è arrivata un’unica, importante vittoria contro i Mavericks, a fronte, però, di tre sconfitte decisive contro Bucks, Nets e Celtics, le quali hanno fatto sprofondare i Pacers all’undicesimo posto ad Est. Il record di 32 successi e 43 sconfitte non compromette ancora il raggiungimento dei playoff, ma davvero pochissimo ci manca prima che la stagione possa dirsi finita per Indiana. Dopo Charlotte e Miami, arriveranno le sfide contro Knicks, Pistons, Wizards e Grizzlies. Se solo tornasse George..

Worst Player: Goran Dragic

Sembrava che gli Heat potessero assicurarsi un posto nei playoff abbastanza agilmente, ma l’ultima, complessa settimana ha rimesso tutto in discussione. Tre, nettissime sconfitte contro Hawks (-13), Spurs (-14) e Cavaliers (-26) ed una sola vittoria contro i Pistons non è certo uno score felice con cui affrontare un caldissimo finale di stagione. Che non sia la stagione di Goran Dragic, Most Improved Player of the Year dell’anno passato, è sembrato chiaro fin dall’inizio ai Suns e la situazione non è migliorata con il cambio di costa. Sette giorni indecenti per la guardia slovena: 46 punti totali, con 16 canestri segnati su 45 tiri tentati, 4/13 da oltre l’arco, 8 rimbalzi e 18 assist totali, oltre a 12 palle perse e ad tremendo plus/minus di -46 negli ultimi 134 minuti sul parquet, in negativo anche nel successo contro Detroit. Sarà proprio la squadra di Motown ad aprire il ciclo finale di sfide del team della Florida, cui seguiranno Pacers, Hornets, Bulls, Raptors, Magic e Sixers. Non certo un calendario impossibile per raggiungere la post-season. Sperando in un Dragic migliore.

Worst of the West

Worst Team: Dallas Mavericks

Una sola vittoria e molto sofferta contro l’altra squadra che ha deluso in questa settimana di Western Conference, i Thunder, a fronte di tre sconfitte contro Spurs, Pacers e Rockets, a confermare che i Mavericks si chiamano fuori dalla lotta per le prime posizioni ad Ovest. Le sconfitte sono salite a 30 e le vittorie non hanno subito una variazione tanto importante, arrivando a 46, da poter impensierire anche solo San Antonio, al sesto posto momentaneo nel raggruppamento. Un record di 25-21 contro le avversarie dirette di Conference non è paragonabile a quelli delle squadre che precedono Dallas al momento e si prospetta un primo turno di playoff proibitivo per una squadra che, dall’arrivo di Rajon Rondo prima e Amar’e Stoudamire poi, sembra aver perso la propria identità piuttosto che aver trovato la quadratura del cerchio. Warriors, Suns, Nuggets, Lakers, Jazz e Blazers saranno gli ultimi avversari di una regular season non esaltante. Sperando di fare il colpaccio ai playoff.

Worst Player: Dion Waiters

Nonostante l’assenza, ormai definitiva per questa stagione, dell’MVP della passata regular season, Kevin Durant, ai Thunder sembrava abbastanza affidarsi al mostruoso Russell Westbrook dell’ultimo periodo per poter volare ai playoff. Non appena Westbrook ha calato leggermente i ritmi insostenibili delle scorse settimane, però, alle sue spalle è stato il vuoto. Waiters è arrivato dai Cavaliers a metà stagione dopo i tanti problemi vissuti con LeBron James e le migliori speranze di poter crescere a Oklahoma City. Eppure, come dimostrano le modeste medie stagionali, che finora raccontano di 11.3 punti, 2.2 rimbalzi e 2 assist, per un PIE di appena 6.1, in quasi 27 minuti d’impiego, la guardia non è stata all’altezza della situazione. In settimana OKC ha vinto soltanto contro i Suns, perdendo contro Jazz e Mavericks, ed ora il record di 42 vittorie e 33 sconfitte è pericolosamente vicino a quello dei Pelicans. Waiters, in settimana ha tirato con il 37%, raccolto 9 rimbalzi e smazzato 8 assist totali, lasciando tutte le responsabilità, ancora una volta, sulla schiena di Westbrook.

Worst of the Rest

ULTIMA CHIAMATA: Pacers, Sixers, Heat, Raptors, Hawks, Pistons, Rockets e nuovamente Toronto. Sono le ultime sfide della deludente stagione degli Hornets che, nonostante siano ancora in grado di raggiungere i playoff, proprio non se li stanno meritando. Un’altra settimana tra luci ed ombre, con gli ultimi successi contro Detroit e Atlanta e i KO contro Celtics e Wizards, a spezzare la rincorsa all’ottavo posto utile per la post-season. Con un’altra annata da record negativo già come dato acquisito.

IL MOMENTO DEI SALUTI: altre compagini salutano la corsa ai playoff di quest’anno e, purtroppo, registriamo la presenza di un secondo italiano tra esse: i Nuggets di Danilo Gallinari e i Jazz, che con il record attuale ad Est sarebbero in corsa per il settimo e ottavo posto, saluteranno la stagione al termine della regular season, mentre non ci sono scossoni in Eastern Conference, sebbene per i Pistons la strada sia ormai già segnata. Per il resto, sarà lotta fino al termine delle gare.

 

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