Settimana Santa e ingorghi di processioni: a Siviglia i percorsi sono calcolati al minuto!
Da Rottasudovest
Il
profumo dell'azahar, il fiore d'arancio, invade le strade di Siviglia non appena
febbraio cede il posto alla primavera di marzo. E il profumo
dell'azahar per le strade, per i sivigliani significa
una sola cosa: Semana Santa! A volte il calendario fa sì che la
Settimana Santa coincida con il profumo invadente e intenso dei fiori
d'arancio, che si mescola a quello delle candele e dei fiori dei
pasos, su cui si trovano le statue in processione. Ma quest'anno
manca poco più di un mese e nelle cofradias, nelle
confraternite, fervono i preparativi.
Non riguardano solo la
vestizione delle statue, gli allenamenti delle squadre che le
porteranno in processione, la preparazione dei tessuti dei vestiti e
della messa in scena con cui le statue usciranno nelle strade
cittadine. Ogni Hermandad percorre percorsi stabiliti, con
orari precisi, in modo da arrivare alla Campana, da cui inizia il
cammino ufficiale e obbligatorio per tutti verso la Cattedrale, senza
sovrapporsi e infastidire le altre confraternite.
Quest'anno c'è stata maretta tra le
Hermandades che escono nella Madrugá, la notte tra Giovedì e Venerdì
Santo. Sono alcune delle Hermanades più amate di
Siviglia: la
Esperanza de Triana e la Esperanza de la Macarena, le due Vergini più
mediatiche di Siviglia (magari suona strano detto così, ma la Semana
Santa non è solo spiritualità e religiosità, è anche popolarità
e passione. E nessuna Madonna batte le due Esperanzas, accolte, a ogni
uscita dai loro templi, dalle grida del quartiere della Macarena e
dalle lacrime d'emozione di Triana); escono il Señor de Sevilla, il
Jesús del Gran Poder, il Cristo dei Gitani, caro alla Duchessa
d'Alba, la Hermandad del Calvario, con il drammatico silenzio dei
suoi nazarenos. Basta un ritardo in uscita, un ritmo blando nel percorso, un
imprevisto, e ci sono rallentamenti che impediscono ai
pasos e ai nazarenos in processione di godere del giusto e atteso
calore popolare.
Così c'è stato un certo allarme quando la
Esperanza di Triana ha annunciato che, superato il Guadalquivir,
avrebbe ripreso il suo tradizionale itinerario e che sarebbe pertanto ritornata a passare nelle calles Murillo e
O'Donnel. Il suo ritorno all'antico itinerario, abbandonato nel 2010
su suggerimento del Consiglio delle Confraternite, significa che
"dovrà aspettare che El Calvario sia completamente uscito in
strada dalla Magdalena, e porsi dietro di lui, per iniziare poi la
Carrera Oficial (il percorso ufficiale, dalla Campana alla
Cattedrale), il che
potrebbe pregiudicare il Gran Poder, che dovrà aspettare in calle
Zaragoza che Triana passi completamente, per poter continuare il
proprio percorso di ritorno al tempio" spiegano con passione i
media sivigliani.
Durante la Settimana Santa l'impressione che ci
siano processioni ovunque e che bisogna armarsi soprattutto di grande
pazienza è palpabile (ma, a dir la verità, ho sempre l'impressione che, in qualunque giorno dell'anno, a Siviglia ci sia sempre qualche Vergine in cammino, con il suo seguito di fedeli). Ma immaginarsi questi ingorghi di processioni
nelle ore notturne (stiamo parlando della Esperanza de Triana, che
esce dal proprio tempio all'1 di notte del Venerdì Santo, e del Gran
Poder, che esce alle 18 del Giovedì Santo e che, pertanto, torna
nella sua chiesa della plaza de San Lorenzo, nelle prime ore del
nuovo giorno) suona un po' sorprendente. Eppure.
Tra hermanos e
cofradias la discussione è stata seria. Si è cercato di far capire
alla Esperanza de Triana che non può cambiare il percorso in modo
unilaterale, dopo che in una riunione novembrina si era
deciso insieme di mantenere orari e itinerari per il 2014, e che, dunque,
ogni cambio dovrà essere, eventualmente, rimandato al 2015.
Riunioni e ipotesi e poi finalmente la buona novella: in una riunione
nella Basilica della Macarena, gli Hermanos Mayores della Madrugá hanno deciso che per il 2014 non cambierà niente. Dunque, la
Esperanza de Triana continuerà a passare per le calles Rioja
e Velázquez, El Calvario uscirà cinque minuti prima dal tempio, in
modo da rendere più semplici le cose ai trianeros e che questi, a loro volta, non rallentino il ritorno del Gran Poder alla plaza de San Lorenzo. Pensate alla passione, alla religiosità, alla spiritualità ed è invece tutto calcolato al secondo. Sono cosas
de la Semana Santa, che, potete crederci o meno, appassionano i
sivigliani quanto un derby Sevilla-Betis.
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