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Svolgimento“Claudia Cardinale, lo sguardo immortale del cinema italiano”, così voglio definirla.
Chi è Claudia? E' un'attrice forse? No... su questo ci sbagliamo tutti. Claudia non è un'attrice, non di certo una professionista come la Magnani, la Vitti o la Melato. Quelle sono attrici. Se non è attrice sarà dunque un'attricetta? Neanche. Vogliamo forse paragonarla a Sophia Loren?“ma la Loren non è un'attricetta” , sì che lo è. Per attricetta non intendo una da fratelli Vanzina: quelle sono veline tette al vento. L'attricetta rientra in quella categoria di starlettes del cinema degli anni '60 che te le ritrovavi ovunque, come cacio su i maccheroni e che, nel corso degli anni, ricevevano la medaglia al merito e alla carriera attraverso l'appellativo diva, star o Marianna (se era francese).
La Cardinale non è nulla di tutto ciò, lei è una figura mitica, qualcosa che va oltre il cinema e questo la rende unica ed eterna. Ecco perché mai nessuno osò definirla diva : lei va oltre qualsiasi definizione tanto da meritare il privilegio di essere definita con il suo stesso nome, Claudia Cardinale.
Dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Chissà cosa deve esserci dietro quelli di questa donna: così neri, così selvaggi, così ardenti come le temperature della Tunisia e intensi come quelli delle donne siciliane. Da ragazzina voleva fare la maestra e poi come Persefone fu rapita, condotta nei campi e stuprata da un uomo più grande di lei, da un uomo che lei conosceva e di cui subiva il fascino. Era poco più che un'adolescente. Tornò in Italia con un figlio in grembo e un contratto cinematografico. Una storia che ricorda quelle delle divinità ctonie, tanto per indenderci. Nessuno seppe mai niente di lei né sul suo conto: come un'icona del cinema concedeva foto e interviste ma mai nulla trapelò della sua vita privata. Quello che lei sia realmente è un mistero e le rare dichiarazioni offerte a noi comuni mortali bruciano e imprimono come vento di scirocco.Nessuno sa se fu questo grande segreto o altri a rendere quegli occhi tanto magnetici eppure, quando il suo sguardo si posa su quello dello spettatore, ecco che il tempo si ferma e con esso il fiato e non ti accorgi più se il tuo cuore stia ancora battendo oppure no. Se fossi un teorico del cinema chiamerei questa particolarità effetto Cardinale : bastano pochi secondi e quegli occhi neri, al pari di quelli di una gorgone incantano e inevitabilmente pietrificano. Fellini, Visconti, Leone lo sapevano bene. Ecco perché nei loro film lei è tanto silenziosa: basta un sorriso e soprattutto uno sguardo per imprimere qualcosa di magico su quei fotogrammi, su una pellicola di cellulosa. C'è qualcosa di terribile in quello sguardo: uno sguardo capace di fermare il tempo, il cuore e il respiro, uno sguardo eterno e immortale. Lo sguardo di Claudia Cardinale.Mimì
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