Ogni tanto è bello raccontare storie.
Quella di oggi vede protagonista (ed eroe) un ragazzo cresciuto nei bassifondi di Bucarest. Non è vero ma fa figo.
Parto con una piccola premessa, una buona notizia.
Sta meglio il portierone della Roma Marteen Stekelenburg dopo che Lucimar Ferreira da Silva, noto agli inquirenti come “Lúcio”, gli ha sparato sulla tempia un calcione da reato penale. Il malvivente brasiliano, dopo aver occultato i pezzi di cranio dell’estremo difensore, aveva dichiarato “non lo avevo visto. E comunque non l’ho fatto apposta”.
Dopo il brutto incidente la Roma ha messo in campo il sostituto di Stekelemburg, Bogdan Lobont.
La storia di questo simpatico ragazzotto rumeno parte da qui.
In due parole: nel 1997 scoprono che è bravo e dalla parrocchia lo acquistano quelli del Rapid Bucarest. Diventa ancora più bravo e lo mandano alla Dinamo di Bucarest. Niente. Si accorgono che è ancora più forte e se lo compra l’Ajax.
“Che culo” dice lui, in rumeno. E infatti si comporta bene sia nella Eredivisie che in Champions.
Il culo tende a finire quando gli si piazza alla spalle un altro portiere, tale Marteen Stekelenburg, che dicono essere più bravo di lui. E dicono bene perché Marteen gli fotte con stile il posto da titolare.
Bog non si arrende e siccome è fortissimo decide di tentare la fortuna in Italia, nella Fiorentina, che deve trovare un sostituto di Frey che aveva trovato una buona ragione per rompersi.
Ma a Firenze Bogdan trova la spietata concorrenza di Cristiano Lupatelli.
Dico: Cristiano, Lupatelli.
Capisce che la sua bravura è limitata da… Cristiano… Lupatelli, e se ne rivà alla Dinamo Bucarest.
Lì fa scintille.
Con le pietre focaie diventa un maestro e viene subito notato dagli arguti osservatori della Associazione Sportiva Roma che decidono di riportare il suo talento in Italia.
La storia di sposta veloce ai giorni nostri.
Bogdan torna a Roma e colmo di gioja si ritrova Stekelemburg davanti. Stek sarà il portiere titolare della Roma e Bogdan sarà costretto, volente o nolente, per l’ennesima volta, ad attaccarsi al.
E qui arriviamo al punto.
Sabato si è giocata Inter-Roma. Durante la partita, come già detto, Lucio prova ad uccidere Stekelenburg e ci riesce. Bogdan è chiamato subito in campo. Posa la bambolina puntaspilli che teneva in mano e prende il posto del collega, infortunato.
Bogdan gioca bene ma mostra una cosa che fa riflettere in molti.
Non usa la parte superiore del corpo. Cioè, la palla non entra, i tiri li respinge ma… LI RESPINGE, non li para. Non li blocca, non usa le mani, le braccia. Neppure parte del torso. Non blocca, non ci riesce. L’Inter attacca e la difesa romanista scricchiola. Quando negli ultimi minuti del secondo tempo l’ex laziale Zarate spaventa in più di un occasione i tifosi della Capitale, Bogdan salva il risultato opponendo il suo corpo ai tiri dell’argentino. Oppone tutto tranne che le mani.
Qualcuno si spaventa, stringe i denti e la partita finisce. Applausi per entrambe le squadre.
Bogdan, con l’aiuto di Tancredi, raccoglie la borraccia e le braccia da dietro la porta ed esce imbattuto dal campo.
Fine.
Stavo riflettendo su una cosa, ma se ci ricomprassimo Lupatelli?
Il portiere rumeno
Marty Stek dopo l’incontro fortuito con Lucio.
Riposa in pace Marty.
Dadofelix