L'avere una ragazza è decisamente una bella cosa. Ti puoi godere un sacco di cose che senza di lei non potresti sperimentare, ma rimane un problema di base... la tua ragazza rimane pur sempre una donna. Il che, se mi permettete un po' di sano umorismo politicamente scorretto, significa che andrai a vedere con lei dei film di merda perché le donne in genere hanno, secondo lo stereotipo, dei gusti di merda. Da quel punto di vista posso dirmi fortunato, la mia dolce metà si mantiene su una buona media, ma ogni tanto pure lei cade in fallo. Non per nulla oggi ha insistito affinché vedessi questo film che avevo volontariamente evitato da mesi, anche perché quando lavoravo in libreria questa estate avevo avuto modo di leggere i primi capitoli del libro da cui è tratto e mi avevano fatto molta caccappupù. Ma purtroppo lei ha insistito e siccome è un periodo che sono stanco di controribattere ho acconsentito. E non mi è neppure andata così male, vi dirò...
Clary Fray è una ragazza di New York che inizia a vedere ovunque uno strano simbolo che non può fare a meno di disegnare ovunque. Una notte però, durante il suo compleanno, assiste in un locale a un omicidio che solo lei sembra poter vedere, e il giorno dopo sua madre viene rapita dagli sgherri di un certo Valentine, il quale è alla ricerca di una certa Coppa Mortale. Viene così catapultata nel mondo di Jace, il semi-angelo che ha compiuto l'omicidio che solo lei sembrava vedere (lui caccia demoni), aiutandolo nell'esito di una guerra millenaria.
La trama mi ricorda uno di quei racconti che scrivevo alle medie; ci sta infatti il classico tizio che scopre un mondi parallelo e sconosciuto al nostro, alcune battaglie dei mostri e la pseudo storia d'amore di contorno. La differenza è che le storie che scrivevo da piccolo mettevano da parte la storia d'amore per concentrarsi su mostri e mazzate varie. Il che mi fa pensare che se a tredici anni avessi avuto molta più intraprendenza, avrei fatto un successo ad Hollywood. Il film infatti sembra proprio destinato al conglomerato di tredicenni cerebrolesi dei giorni nostri ma, inaspettatamente, devo ammettere che nel vederlo mi sono addirittura divertito. Certo, è quel divertimento facilone che vai a dimenticarti in un paio di giornate, ma comunque rispetto al vuoto che mi aspettavo possiamo dire che è stato un vero e proprio successo. Diciamo che questo film può essere comodamente messo mezzo gradino sopra all'ultimo Harry Potter. La storia quindi non è nulla di che, mostra i soliti classici e classicissimi cliché del genere senza nessuna vergogna, però devo ammettere che verso la fine ci sono dei pregevoli colpi di scena che se meglio trattati potevano davvero rendere il film una bella figata. Ovviamente però si è optato per la soluzione più semplice, e quindi alla fine si ha un qualcosa che è una compressione di ciò che una storia simile avrebbe potuto offrire - il dilemma offerto dal villain poteva dare via a una serie di sottotrame davvero intriganti. Tutto però è compensato da una stile visivo davvero figo che può affascinare un ex metallaro come me. Le scenografie dell'ambiente magico offrono molti momenti abbastanza dark e gotici che, senza togliere nessun meritatissimo primato a Tim Burton, risultano essere abbastanza sfiziosi a vedersi. Anche un paio di combattimenti sono fighi quanto basta e, senza sovrastare la media generale, si lasciano guardare col giusto impegno. Manco il look dei cacciatori di demoni è brutto, potevo dire di aspettarmi molto peggio - ma parla uno a cui piace lo stile del Lobo del New52. Non mi è piaciuta però la regia, perché oltre alla bravura del direttore della fotografia e dello scenografo, si lascia dimenticare in fretta. Harald Zwart non sa essere incisivo e gran parte delle mancanze di questo film sono date (oltre che da una sceneggiatura none eclatante) proprio da questa sua carenza. Altra cosa che mi ha infastidito è stata la colonna sonora, abbastanza anonima, ma purtroppo onnipresente. Veramente, non so se è colpa di Zwart o che so io, ma non capisco perché quasi tutto il film deve essere segnato da un passaggio musicale, quando alle volte pure i silenzi possono dare il migliore degli effetti in special modo nelle sequenze che anticipano una battaglia - e la canzonetta pop nel momento romantico di turno spunta un po' fuori dal nulla. Tutto comunque si riesce a digerire abbastanza bene, senza scivoloni particolarmente gravi, e infatti possiamo dire di essere più dalle parti de La sedicesima luna che di Twilight, anche perché se non altro qui abbiamo un minimo di competenza tecnica. Poco da dire sugli attori, Lily Collins e Jamie Campbell Bower sono pucci e carini, ma pur rimanendo nella sufficienza non mi hanno detto molto. Decisamente sprecato un attore come Jonathan Rhys-Meyers in un villain abbastanza caricaturale, mentre mi ha sorpreso parecchio la presenza di Jared Harris, il Lane Pryce di Mad Men [ma qui devo capire se è più il mio essere fanboy del telefilm]
Per una volta potevo dire che pensavo peggio. Ma tutta quella seriosità di base toglie parecchio divertimento a un film che, se presentato con maggior autoironia, poteva diventare tutt'altro.Voto: ★★½