Sono di ritorno da un bel viaggio in quella che è in assoluto la mia città del cuore: Parigi! Mi sono goduta le passeggiate per le caotiche strade cittadine, ho ammirato Nôtre-Dame e l’Arc de Trimphe, ho esplorato parte del Louvre, sono rimasta qualche minuto col naso all’insù per osservare la Tour Eiffel, ho esplorato Montmartre e il Quartier Latin e molto altro. In più, mi sono regalata una capatina in una delle più antiche e famose librerie di Parigi: Shakespeare and Co.
Questa piccola, strabiliante e caratteristica libreria si trova sulla Rive Gauche, in Rue de la Boucherie al numero 37, ai margini del Quartiere Latino. Fondata nel 1951 da George Withman, oggi è gestita dalla figlia Sylvia.
Non si è trattato della mia prima visita, infatti ci sono già stata 12 anni fa nel corso del mio primo viaggio a Parigi. Volevo gustarne nuovamente il sapore caratteristico e squisitamente rétro!
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All’interno è piuttosto stretta, piena dal pavimento al soffitto di libri sia nuovi sia di seconda mano, ma anche antichi. In una vetrina sono custodite pure delle prime edizioni per i collezionisti e gli amatori. La maggior parte dei volumi è in lingua inglese (si tratta di un negozio anglofilo) e qua è là si ritrovano angoli comodi in cui sedersi per sfogliare e leggere i libri liberamente. Incredibile la bacheca degli annunci, con gli innumerevoli foglietti sovrapposti l’uno all’altro! Difficile riuscire a vederli tutti…
Al piano superiore del negozio c’è una bella e comoda sala di lettura, i cui libri non sono in vendita ma sono disponibili per la consultazione. Una volta salita la scala ho sentito la musica di un pianoforte, e devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita nell’accorgermi del fatto che non si trattava di un CD, bensì di uno strumento vero suonato da una giovane che non saprei dire se fosse una cliente, un’habituée della libreria o un’impiegata.
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C’è un particolare che ho trovato davvero geniale e molto divertente: al pianterreno si trova una buca ricoperta da un vetro provvisto di fessura, all’interno della quale si possono lasciar scivolare monete e banconote per una buona causa, ovvero “Feed the starving writers” (nutrire gli scrittori che fanno la fame)!
Una libreria davvero unica nel suo genere, non si può andare a Parigi senza passare a dare un’occhiata, per cinque minuti o per qualche ora…
Con un sorriso
Antonella Arietano