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Shakespeare aveva già precorso l’evoluzione dell’imbecillità della nostra era con una celebre frase: “Ora simulate ottimismo e fingete prosperità, disincanto e coraggio perché il tutto superi ogni perplessità e divenga realtà” (Alberto Nolli)

Creato il 03 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Chissà quanti lettori hanno cominciato a stufarsi delle storielle di coloro che (di tutte le professioni religiose) santificano insegnamenti protettivi sull’essere vivente chiamato “donna” ed invece sono proprio quei saccenti che in fondo ma proprio in fondo sono i primi a farne la distinzione dall’essere vivente chiamato “uomo” e sempre in fondo ma proprio in fondo continuano ad usarla ed abusarla come “animale femmina”.

In India vengono rinvenute informazioni, ormai ogni giorno, dove stuprare donne e ragazzine oppure questo avveniva da sempre e nessuno voleva occuparsene probabilmente, o solamente, perché anche da loro come in tanti paesi del nostro mondo moderno non volevamo accorgerci che l’essere vivente “donna” si era stancata di essere destinata esclusivamente al servizio sessuale pubblico e privato per singoli o gruppi e chissà cosa succede, da sempre, in certi paesi emergenti come la Thailandia o la Cina ?
Negli Stati Uniti d’America ed in Irlanda per anni ad anni alcuni prelati e non solo hanno abusato sessualmente ma soprattutto psicologicamente di bambine per poi chiederne e gestirne giuridicamente il perdono, cercando di assolversi pagando con del vile denaro i loro reati ma questi denari secondo i lettori potranno mai cancellare gli incubi di chi ha subito tali schifezze annientandone, sin dall’adolescenza o forse anche da prima, la normale esistenza ovvero il normale sviluppo psicologico da essere vivente “donna” e non da animale “femmina”?
In Italia così come in Belgio (due paesi che cito solo per sentito dire) quanti sono i processi che vengono insabbiati per non rovinare completamente il pragmatismo “modaiolo” che indica nel “voto del silenzio” la miglior arma per far dimenticare e non tanto per far sì che si è macchiato di questi orrendi reati debba pagarne gli stessi danni fisici ed esistenziali?

Io allora non capisco il perché dovremmo lamentarci e dovremmo in ogni modo voler tacitare ciò che il Parroco di Lerici, inveendo pubblicamente contro l’usuale “moda” di incolpare l’essere “femmina” per i troppi femminicidi che avvengono, per altri motivi, (facendo d’ogni erba un fascio) alza la voce scrivendo “cretinate” con la “C” maiuscola ?
Dovremmo essere invece fortunati per la perseveranza proprio di questi sacerdoti che con i loro scritti (quelli con la “C” maiuscola) ci fanno ricordare certe “brutte” abitudini, come quella di usare la tanto “fortunatamente” blasonata minigonna ed i tacchi a spillo, quindi di non usare e di non godersi l’essere “femmina” annullando l’essere “donna”; cercando di non farci addormentare sugli allori.
Cari parroci (non solo di Lerici) per favore continuate a scrivere con la “C” maiuscola perchè questo è l’unico modo per ricordarci di certe porcherie visto che solo con la letteratura, quindi “anche con i vostri scritti”, la verità diventa realtà mentre le frasi celebri volano, volano, volano ma non producono alcun effetto durevole
Cordiali saluti.

Nolli Alberto


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