Shane Williams pronto a salutare, Martin Johnson non si sa

Quelli che ieri erano rumors si stanno trasformando in conferme con il passare delle ore. Shane Williams, l'ala tascabile del Galles, saluterà la maglia dei Red Dragons nei prossimi mesi, a dicembre, quando l'Australia sarà al Millennium Stadium per un Test Match. Intanto si prepara alla sua ultima partita Mondiale, proprio contro i Wallabies nella finale per il 3°/4° posto venerdì.
"E' un momento emozionante. Continuo a dire che vorrei giocare sempre, ma non è questo il caso", ha dichiarato il giocatore che ha accumulato ad oggi 85 caps e segnato 56 mete in ambito internazionale. "Vogliamo finire in grande stile questo campionato", ha proseguito. "E' il mio ultimo torneo e che modo per poi lasciare. Ci sarebbe piaciuto andare in finale e abbiamo cercato di fare di tutto per riuscirci". Quanto al suo addio vero e proprio dal Galles, ha ammesso che scendere in campo un'ultima volta di fronte al pubblico di casa sarebbe il massimo, ma un passo alla volta: prima la Coppa del Mondo da chiudere al meglio, poi tutto il resto.
"Capisci quando è il momento di spostarsi e lasciare spazio ai nuovi talenti. E ce sono un po' - sfortunatamente! Ma come ho detto, ho trascorso del tempo meraviglioso, apprezzandone ogni minuto, specialmente questo torneo". 

Nel frattempo Martin Johnson non ha ancora dichiarato se rimarrà manager dell'Inghilterra o meno. Ha ancora qualche giorno prima di rispondere alla domanda, stando alle due settimane accordategli dalla Rugby Football Union una volta rientrato in patria. Tom Croft, da parte sua, ha tenuto acceso il dibattito, definendo "disgustose" le voci che si rincorrono sul destino del coach. 

La terza linea è dell'idea che Johnson sia "l'uomo ideale per il lavoro". E ha lasciato intendere che "fortunatamente" resterà al suo posto. 
Di parere opposto Will Carling, ex capitano della nazionale della Rosa che tra l'88 e il '97 ha collezionato 72 caps e che si è espresso sulla gestione di Johnno: "L'Inghilterra ha fatto dei miglioramenti? Personalmente, credo di no". Salvo far presente che Martin rimane un grande giocatore oltre che un grande uomo, leale.