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Sharia in Brunei: una legge mal concepita?

Creato il 26 ottobre 2013 da Nicolamisani

Sharia in Brunei: una legge mal concepita?

Il sultano Hassanal Bolkiah
valuta le conseguenze
dell'introduzione della sharia
(foto Reuters/Damir Sagolj).

Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei, ha annunciato l'introduzione della sharia nel codice penale. Le nuove norme entreranno in vigore fra sei mesi. Includeranno l'amputazione delle mani per i ladri e la lapidazione per adulterio (ovviamente solo quello delle mogli).
Il Brunei, che si trova sull'isola di Borneo, è per altri versi un paese fortunato. I giacimenti di gas naturale e petrolio assicurano introiti abbondanti che il sultano trasferisce in buona parte alla popolazione. L'assistenza sanitaria e l'istruzione sono gratuite.
Il sultano ha spiegato così la sua decisione: "E' per i nostri bisogni che Allah onnipotente, in tutta la sua generosità, ci ha dato le leggi.... con l'approvazione di questa legislazione il nostro dovere verso Allah è pertanto compiuto".
L'aspetto curioso della nuova legislazione è che riguarderà i soli musulmani, che sono i due terzi dei 420.000 abitanti del Brunei. Le minoranze religiose, i residenti stranieri e i turisti saranno esenti. Buddisti e cristiani sono le minoranze maggiori (rispettivamente il 13% e il 10% della popolazione). Potrebbe essere la prima volta nella storia che la maggioranza di un popolo si assoggetta a leggi più dure di quelle applicate a minoranze etniche non piccole.
La decisione del sultano ricorda perfino certe posizioni polemiche dei laici, che ogni tanto dicono che non hanno nulla in contrario che i cattolici vietino a se stessi la fecondazione artificiale (l'aborto, il divorzio, ecc.), purché non pretendano di vietarla anche ai non credenti.
Inoltre, l'esenzione dei non-musulmani rischia di aprire facili scappatoie ai colpevoli. La musulmana che finisce a letto con il vicino di casa in un momento di sbandamento potrà mettersi al riparo dalle possibili conseguenze penali facendosi battezzare come cristiana?
Più in generale i musulmani "marginali" (nel senso economico, e cioè i tiepidi che sono sul confine fra il credere e il non credere in Allah) potrebbero cominciare a trovare affascinante il messaggio di Budda o Gesù.
Conclusione: la decisione del sultano è mal concepita, se vuole giovare all'Islam. Oppure è una qualche complicata messinscena politica ad uso interno, come da noi l'abolizione dell'IMU, che non mira a un cambiamento reale. Sembra infatti che ai giudici del Brunei sarà concessa discrezionalità nell'applicare le norme. In ogni caso il sultano sarebbe più utile al suo paese se cercasse di basare le leggi sui bisogni reali dei cittadini invece che su vecchi libri.Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani

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