Lo shopping compulsivo è un disagio che a me piace definire sintomo, sebbene è stato annoverato recentemente tra i disturbi ossessivo compulsivi di nuova diagnosi, perché non è solo legato ad una spinta irrazionale ad acquistare, ma ogni caso ( preso singolarmente ) posso affermare per esperienza, racconta attraverso l'acquisto degli oggetti spasmodicamente desiderati, tutto l'universo di emozioni della persona affetta da shopping compulsivo.
Spesso infatti lo shopping compulsivo viene definito "acquisto emotivo", sottolineando l'aspetto affettivo e relazionale dietro il bisogno di acquistare oggetti fino ad arrivare ad accumulare debiti.
Roberto Pani (psicoanalista, nonché mio docente all'Università di Bologna, ben oltre 20 anni fa...oh,come passa il tempo!) è stato uno dei primi colleghi in Italia ad occuparsi dello shopping compulsivo e vi consiglio la lettura del suo libro "Le dipendenze senza droghe. Lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d'azzardo". Pani in un'intervista definisce lo shopping compulsivo come:" una dipendenza che si manifesta con automatismo impulsivo, non appena il piacere di comprare diventa una compensazione di troppe frustrazioni psicologiche, soprattutto antiche. L'impulso a comprare in tal caso assomiglia ad un comportamento bulimico, che prevede una voracità improvvisa, costituita da attacchi ripetuti e improvvisi, i fatidici acquisti compulsivi appunto." ( da Donna Moderna, Shopping compulsivo, quando acquistare diventa una dipendenza: intervista al prof. Roberto Pani ).
Lo shopping compulsivo ha effetti di varia natura sulla persona: a livello neurotrasmettitoriale, a livello relazionale, a livello sociale ed economico e a livello psicologico.
Nel mio lavoro credo di trovare spesso situazioni in cui la lettura psicologica, e soprattutto psicoanalitica, che sento di dare, è spesso legata al valore di sé e di come l'oggetto serva a costruire un'identità o a sorreggerne una, minata dal senso di inadeguatezza e disistima.
Alcune persone inoltre sperimentano ( un po' come per chi soffre di bulimia ) un senso di vuoto minaccioso e pericoloso, ogni qualvolta ci sia il rischio di essere ostacolati nell'acquisto.
Un'angoscia, che spesso le persone che soffrono di shopping compulsivo tendono a sottolineare, sembra essere sempre sotto-soglia e pare diventare sotto controllo solo nel momento in cui si acquista.
Ma all'acquisto dopo qualche ora prende posto spesso il senso di colpa e di vergogna, andando ad alimentare la sensazione di essere inadeguati e che qualcosa non funziona in loro.
Come si evidenzia si finisce in una modalità circolare di coazione a ripetere, tipica delle dipendenze patologiche, dove il senso di disagio viene alleviato con un'azione ( l'acquisto) che alimenta lo stesso disagio all'infinito.
Quali sono i sintomi dello shopping compulsivo?
Provate a rispondere a queste affermazioni con Vero o Falso:
-Quando mi sento depresso/a, di solito vado a fare shopping.
-Spendo un sacco di soldi che non ho, per cose di cui non ho bisogno.
-Sono eccitato/a quando faccio un acquisto, ma "vado giù" poco dopo.
-Ho armadi pieni di vestiti che non ho mai indossato, e innumerevoli oggetti che non ho mai usato.
-Mi sento spesso sconsiderato/a e fuori controllo quando faccio shopping.
-Dico bugie in merito ai soldi spesi con i miei amici e i miei familiari
-Anche se sono molto turbato/a dai debiti, continuo ad acquistare.
-Mi sento emotivamente sconvolto/a e turbato/a dalle mie abitudini di acquisto.
-Dopo un grande giro di shopping, a volte mi sento disorientato/a e depresso/a.
-Il mio shopping causa problemi nelle mie relazioni personali in un modo o nell'altro.
( da Are you a shopaholic? di Penelope J. Hooks )
Se avete risposto Vero almeno a 4 delle affermazioni precedenti è importante che v'interroghiate sul fatto che vivete un certo disagio legato allo shopping compulsivo.
Come rompere questa catena perversa dello shopping compulsivo?
Ogni caso va valutato a sé e vanno considerati diversi aspetti: lo shopping compulsivo a volte potrebbe essere legato a tratti di personalità problematici oppure a stati depressivi.
In casi molto complessi potrebbe essere necessaria anche una terapia farmacologica.
Generalmente è utile confrontarsi con chi ci è vicino e chiedere aiuto rivolgendosi ad uno psicologo e psicoterapeuta per un percorso di sostegno psicologico.
Se volete sapere qualcosa sui percorsi di sostegno dedicati allo shopping compulsivo nel mio studio di psicologia andate alla pagina Contatti