Magazine Diario personale
Ascoltate il vostro respiro, scaricate il peso a terra, la gamba mi trascina il busto, la spalla segue, sperimento lo spazio, mi immagino lungo, mi immagino tondo, rotolo come un bambino, lancia il piede di lato, abbandona il peso, abbiate fiducia nel compagno, questo è il vostro compagno, la palla è la vostra storia abbiatene cura, la palla è responsabilità di entrambi, se perdete la palla vuol dire che non vi siete ascoltati, chiudete gli occhi ed ascoltatevi, respirate in sincrono, sentite l'aria sul viso?tira il muscolo? allungatelo, schiacciate le vertebre a terra, salite su seguendo una spirale, la colonna si srotola come un tappeto, e pa pa pa là, liberate il collo, spalancate le braccia, apritevi all'altro, sentite il battito, cercate un appoggio, lavorate sul movimento trattandolo come fosse liquido da lasciar scorrere, sentite la propulsione l'energia, e tan tan tan.
Questo linguaggio, insieme al parquet consumato, la sbarra di legno, gli specchi, la polvere ed i capelli che ti si attaccano ai pantaloni, la corsa con il borsone sulle spalle per arrivare in orario alla lezione, i sorrisi fra i compagni, i piedi nudi che si scaldano lentamente, il pensiero che si rigenera respirando insieme ai polmoni, battendo contemporaneamente al cuore, questa sensazione di pausa, di stand-by che interrompe pensieri e responsabilità per un paio di ore, l'odore del tuo sudore che avevi dimenticato, significano una sola cosa...sono tornata a danzare.