Si è rivisto qualche acquisto sui titoli bancari
Bene in particolare Banca MPS e BpM, passo in avanti anche di Eni. Crolla nuovamente Saipem, scendono il comparto del lusso e le utilities.
Dopo un inizio positivo sulle Borse europee tornavano immediatamente le vendite e per tutta la prima parte della seduta si è temuto un vero e proprio tracrollo.
Poi, improvvisamente, a mezzogiorno (che si siano messi d’accordo?) ecco il rimbalzo, deciso, senza tentennamenti, il nostro indici principale torna sulla parità, ma … lì si ferma, come se avesse raggiunto il suo scopo, un traguardo, erano da poco passate le tredici.
Un paio d’ore sulla parità in attesa dell’inizio delle contrattazioni a Wall Street che illude solo per pochi secondi, poi scende e per il nostro Ftse Mib (-0,51%) la freccia verde torna un’illusione, non basta un ulteriore rimbalzo arrivato in concomitanza con un recupero degli indici americani.
Insomma tutti attendono “la notizia” che prima o poi arriverà, perché Atene ha cominciato a ricattare tutti dicendo senza mezzi termini che dopo la caduta del “Partenone” crollerà anche il “Colosseo” e poi il “Museo del Prado” e, perché no, anche la “Tour Eiffel”.
Insomma Tsipras ed il suo fido Varoufakis entrano trionfalmente a far parte della grande famiglia dei “gufi”, anzi vengono nominati all’unanimità i “re dei gufi” visto che non vogliono portare sfiga solo a Renzi, ma anche a Rajoy ed Hollande.
Ed allora vedrete che si inventeranno un altro “intervento ponte” per andare a dopo l’estate, anche se passare da un ponte ad un altro la situazione non migliora, anzi, peggiora drammaticamente.
Da noi non è andato male il comparto bancario (da qui la nostra lettura dei possibili sviluppi futuri all’interno dell’eurozona), due soli i titoli del comparto a chiudere con un ribasso, si tratta di Intesa Sanpaolo (-0,63%) e Mediobanca (-0,56%), invariata Unicredit, sono le Popolari ad aver avuto compratori.
In particolare è salita Banca MPS (+3,47%) seguita da BpM (+1,05%), ma hanno fatto segnare rialzi anche Banco Popolare (+0,34%), Bper (+0,26%) ed Ubi Banca (+0,07%).
Da segnalare anche i tentativi di rimbalzo di Enel Green Power (+0,64%), Campari (+0,60%) ed Exor (+0,47%).
Ha contribuito a limitare il calo odierno del nostro indice principale anche Eni (+0,38%) in una seduta non facile per il comparto.
Sul fondo della classifica, infatti, troviamo nuovamente Saipem (-7,12%) per la quale si è tornati a parlare di aumento di capitale.
Terzo ribasso di fila per Telecom (-2,20%), Fiat Chrysler (-1,73%), invece, è arrivato al sesto calo consecutivo.
Nuovamente giù il comparto del lusso, Tod’s (-1,56%), Moncler (-1,27%), Ferragamo (-1,05%), Yoox (-0,69%) e Luxottica (-0,59%).
E concludiamo con le due maggiori utilities, quinto ribasso di fila per A2A (-1,36%) ed addirittura ottavo per Enel (-0,81%), da notare che in tutte queste occasioni il prezzo di chiusura è risultato sempre inferiore rispetto a quello di apertura, segnale inequivocabile della “voglia” di alleggerirsi da parte del mercato.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro