Dolore e lutto, in città e in Comune, per l’improvvisa morte di Angelo Zanibelli, figlio di Amos, indimenticabile deputato della Dc oltre che sindacalista della Cisl e presidente dell’Inps. Angelo Zanibelli, consigliere comunale del’Udc, si è spento improvvisamente ieri mattina, in Ospedale, all’età di 61 anni, per una malattia incurabile. Una fine che ha lasciato nell’angoscia la moglie Pinuccia e i tre figli. Il funerale sarà celebrato in Sant’Agostino, mercoledì 4 luglio alle 11.
Angelo Zanibelli
Ingegnere, era diventato direttore della comunicazione esterna e istituzionale di Sanofi Aventis. Nel 2009 la passione per la politica lo aveva indotto a candidarsi sindaco di Cremona: furono 1.200 i voti. Al ballottaggio fra Corada e Perri scelse l’ex sindaco del Pd. Una decisione libera, secondo il spirito, controtendenza rispetto all’Udc.
Angelo Zanibelli si era distinto, negli ultimi tempo, per la passione con cui si era battuto in consiglio comunale per la concessione della cittadinanza onoraria di Cremona ai figli degli immigrati nati fra 2000 e 2006. La maggioranza respinse la richiesta, preferendo l’applicazione della legge vigente. Zanibelli intendeva dare un segnale d’accoglienza in linea con la tradizione ospitale di Cremona, che risale alla civiltà contadina cui era tanto legato suo padre Amos. Deluso per la risposta reazionaria del centrodestra cremonese, diffuse un comunicato carico di passione, nel quale lasciava intravvedere quello che inevitabilmente sarà il futuro della società italiana e cremonese (sottolineo il passaggio più coinvolgente):
“Si è persa l’occasione di un gesto di civiltà, sicuramente non esaustivo, cui devono seguire reali politiche per la famiglia, per la casa, per l’ inserimento scolastico e sociale destinata ad una popolazione che sta costruendo il proprio futuro nel nostro Paese. Ad uno di questi bambini potrebbe capitare nei prossimi anni quello che è capitato a Barack Obama! Un gesto di civiltà, nel solco di una tradizione centenaria che ha visto nascere a Cremona l’ Opera Bonomelli per l’assistenza ai migranti, che le forze politiche della maggioranza hanno preferito accantonare nascondendosi dietro ad un voto di astensione. Un’ iniziativa che si va ad aggiungere e rafforza l’adesione data dal Comune all’iniziativa ANCI per i figli di immigrati che compiono i 18 anni. Chiaro e scontato il voto della Lega, che da sempre ha cavalcato il disagio dell’immigrazione, mettendo sullo stesso piano immigrazione e illegalità, favorendo la diffusione di una cultura ostile a queste popolazioni, non rendendosi conto che il fenomeno dell’immigrazione non è un fatto emergenziale o temporaneo, ma un fatto strutturale che porterà la nostra società ad essere sempre più un insieme di culture, tradizioni, religioni, in cui quel che conta è il rispetto e l’educazione ai doveri, che sono indispensabili per rivendicare i diritti. Incomprensibile invece il voto di astensione del PDL, soprattutto di quella componente che in ogni istante riconduce il suo impegno politico ai valori della pratica cattolica, incomprensibile l’astensione del gruppo misto ed in particolare di coloro che si riconoscono nel FLI, il cui leader è tra i più convinti sostenitori dei diritti civili e di cittadinanza per gli immigrati. Poiché non voglio pensare che anche il PDL sia condizionato da una visione qualunquista anche se diffusa e preferisca non apparire come quello che sposa la causa degli immigrati, devo concludere che ancora una volta vi è la volontà di affossare ogni iniziativa dell’UDC, in particolare su temi che hanno rilevanza etica e che vogliono dare il segno di un modo diverso per fare politica. Così è stato sulla trasparenza per le società pubbliche, così è stato sull’abolizione del cumulo di cariche e di compensi, così sulla semplificazione delle società pubbliche, come pure sulla gestione del ciclo idrico. Bocciando le nostre mozioni colgono il brillante risultato di dare segnali negativi al mondo che pensano di rappresentare”.
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