Certi imprenditori sembrano fatti con lo stampino. O forse esiste un manuale del perfetto manager-accattone su come contrattare a favore dell’azienda quando si è alle prese con un professionista freelance. Ne ho avuto la conferma qualche giorno fa quando mi sono ritrovata a pranzo con un compagna di scuola, dopo almeno un paio di anni che non ci vedevamo. Anche lei gira nel mondo della moda da parecchi anni, anche lei gira parecchio, anche lei si annoia facilmente nella monotona quotidianità di un ufficio, anche lei ne ha le palle piene di questa gente “fashion“, tanto ben vestita quanto fasulla e stronza (ops, l’ho detto)!
Anche lei, ultimamente, fa fatica nel trovare nuovi lavori: il periodo è nero, le aziende sono in crisi, le ditte non vendono, i negozi chiudono, poi ci sono i cinesi, gli indiani…e si stava meglio quando si stava peggio, anche se al peggio non c’è mai fine! Allegria a parte, qualche consulenza da fare ancora si trova…peccato doversi sempre trovare a contrattare manco fossimo al mercato!!! Gente che chiede lavori sempre più grandi che portano via un sacco di tempo e che vuole pagarti sempre meno. Hanno dei budget irrisori, ma vogliono una professionista! Ma soprattutto, cosa più irritante di tutte, è che se ne escono fuori con le stesse frasi:
“Per noi questo è un investimento, investa anche lei, veniamoci incontro.” Ecco, diciamo che l’investimento è VOSTRO e io sto solo fornendo dei servizi. E poi, investimento in cosa, se alla scadenza del progetto manco mi rinnovi l’incarico…?!? Ma soprattutto, se volevo investire in qualcosa e lavorare sottopagata avrei lavorato per ME e non per VOI. O avrei deciso di puntare su progetti meno remunerati economicamente ma almeno che hanno qualche vantaggio indiretto…
“Faccia uno sforzo“. Lo sforzo lo sto già facendo a sopportare una faccia di cazzo come lei, che prima mi dice che l’azienda ha incrementato il fatturato del 50% e poi che la mia richiesta è troppo alta. C’è quel pelo di incoerenza che mi disturba giusto un attimo e mi fa sentire presa in giro. Buon uomo, le ripeto che se cerca bene può trovare qualcuno anche a meno, ma non con 12 anni di esperienza. Il know how si paga!!!
“Si metta una mano sul cuore“. Le mani gliele metterei entrambe sul viso, per scuotergli la testa e valutare se è vuota del tutto o c’è solo un grosso criceto che ci gira dentro. Il cuore di solito lo disturbo per altre questioni, non di certo per fare dei favori a gente che nemmeno conosco. E poi, caro Signor Imprenditore, quando va a fare la spesa, elemosina dalla fruttivendola con un “Via, si metta una mano sul cuore, questo kg di banane me lo metta a 1 € invece che a 4“. Ecco, io non lo farei mai! Anche perchè la fruttivendola si rigirerebbe e le banane sa dove gliele infila?!?
E’ vero che il mercato del lavoro è un “mercato”, ma giocare sempre e costantemente al ribasso con professionisti e consulenti esterni, lasciatemelo dire, è una miseriata! Già qua fuori è una giungla, trovare dei lavori è un altro lavoro che si muove tra pr offline e vita online, se per farsi firmare un contratto deve essere una guerra dove vince chi ha estorto il prezzo più basso (per non parlare della guerra successiva, ovvero quella per farsi pagare in un tempo utile che non scollini i 90 giorni…quando va bene), allora saluto la curva e mi ritiro al mare a vendere le collanine…almeno in quella sede la contrattazione è una pratica ammessa e che fa parte dei giochi!
Quindi, caro il mio SuperMegaDirettoreDiStaCeppa, so benissimo quello che valgo, quello che so fare e quanto costa il mio tempo, quindi queste frasi ad effetto, su ogni persona competente con un minimo di amor proprio, scaturiscono una reazione diametralmente opposta a quella sperata. La mano sul MIO cuore la metto e mi interrogo “Hai voglia di farti un mazzo stratosferico, che poi sarà sicuramente il doppio (perchè tra cambia, modifica e correggi il lavoro si moltiplica) per quattro soldi e nessuna garanzia di continuità?” La risposta, ultimamente, è sempre un NO secco!
Quindi, si metta una mano sul cuore lei, ed eviti queste uscite infelici o l’unica risposta possibile sarà un cordiale “arrivederci & grazie” accompagnato da un sibilato “ammazzati“! ;)