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Si può perdere la voglia di viaggiare?

Creato il 17 febbraio 2016 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

Fuori piove.

Mi piace guardare la pioggia che bagna i vetri, crea come dei disegni fatti di gocce.

Tempo malinconico quello della pioggia, induce irrimediabilmente a pensare, a porsi in uno stato di silenzio dedicato solo a sé e ai propri ragionamenti. Negli ultimi mesi mi sono domandata se si può perdere la voglia di viaggiare, la risposta mi spaventa un po’.

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Perché me lo domando? Perché ho avuto la sensazione che la risposta alla domanda fosse sì, perché vedevo l’immagine di me nel weekend dormire fino a tardi e non aver voglia di cercare un volo aereo. Strano eh? Non avrei mai detto che mi succedesse, ma credo che lo stress possa indurre anche a questo e la mia vita da travel blogger, ormai la conoscete abbastanza bene, quindi potete capire.

Se il weekend era per me motivo per viaggiare spesso e con poco, in questo momento della mia vita è una parentesi di calma, dove la sveglia non c’è e non ho nessun impegno impellente. Personalmente credo che ogni tanto faccia bene…forse.

Comunque, non credo che si possa perdere la voglia di viaggiare, credo che esistano dei periodi di transizione, nei quali le cose cambiano e migliorano, ma bisogna fermarsi un attimo prima di proseguire, bisogna fermarsi ad osservare per poi ripartire con il piede giusto.

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Ci vuole tempo, ogni tanto bisogna dare una rallentata alla vita e sedersi su una panchina di un parco a guardarsi attorno, chiudere poi gli occhi e lasciar scorrere i pensieri, mettere a fuoco i punti, fare delle valutazioni… evitando di prendere sonno, magari.

A marzo torno a Londra per la terza volta, un weekend, e mi stavo dimenticando di fare il check-in online, cioè, io che mi dimentico di fare il check-in online… è evidente che ci sia qualcosa che non va.

Ma la voglia di viaggiare non si può perdere, sembrerebbe che ci sia pure un gene che stabilisce se saremo viaggiatori o pantofolai, per cui, possiamo stare tranquilli, certo è, però, che ogni tanto starsene a casa, senza fare e disfare valigie ogni weekend, non è poi così tanto male e ve lo dice una che questa vita la fa da un anno, per motivi personali.

Lo so, lo so, è un discorso un pochettino pesante, mi sono accorta che il vostro angolo sinistro della bocca si sta leggermente contorcendo in una smorfia a metà tra il “cazzo, è proprio così” e il “ma che diavolo sto leggendo?” … ma, era un po’ che volevo farlo.

CONCLUDENDO

Viaggiare non significa prendere un biglietto aereol’ho sempre detto, viaggiare significa anche visitare i dintorni della propria città, riscoprire luoghi della propria regione che non immaginavamo neanche esistere, per me viaggiare è stare fuori casa ogni weekend… Sì, certo, fa sicuramente più figo apparire come una persona dalla valigia sempre pronta, come un collezionista di viaggi, che credevo di voler essere una volta, ma mi sono accorta che non sono proprio il tipo.

Libertà significa prendere un aereo e partire, ma libertà significa anche poter decidere di rimanere sul divano un pomeriggio, di dedicare quel tempo ad altro, magari ad un hobby, alla lettura o alla famiglia.

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Non voglio fare la predica a nessuno, ma l’avevate mai vista in questo modo?

Io sono una persona normale e anche se amo viaggiare e ho sempre amato farlo, amo anche starmene a casa in pantofole, girando in mutande e mangiando cioccolata quando so benissimo che non dovrei.

Il fatto che il web abbia etichettato chi scrive di viaggi come un travel blogger va benissimo, ma dovrebbe lasciarsi alle spalle tutti quei contorni che si porta dietro. Anche un travel blogger sta bene a casa, ovvio, dopo qualche settimana comincia a impazzire, a comprare guide e attivare notifiche di aumento e/o diminuzione del prezzo su Skyscanner, ma ricordatevi che, pur sempre, è una persona normale.

La libertà non è poter viaggiare quando si vuole e per quanto si vuole, o per lo meno non è solo questo…


la libertà è poter decidere per sé stessi.
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