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Si può perdonare un genitore che ti abbandona?

Creato il 30 agosto 2011 da Federicobollettin

Riprendo alcune frasi di un articolo di Manila Alfano e che riguarda il fondatore di Apple, Steve Jobs, e il suo rapporto con il padre che lo abbandonò dalla nascita.
Riguarda però in generale tutti quei padri che abbandonano e quei figli che non perdonano, oppure quei padri che si accorgono in tempo dell'errore fatto e recuperano il rapporto.


Può un padre tornare a chiedere di un figlio 56 anni dopo? John Jandali oggi ha 80 anni e vorrebbe tanto rincontrare suo figlio. "Prima che sia troppo tardi". Ma fino ad ora è rimasto nell'ombra, mai una telefonata, una lettera. Niente. Poi Jandali ha visto le foto di questo figlio dimenticato che oggi appare così malato e ha avuto paura. Suo figlio è Steve Jobs, geniale e ricchissimo fondatore di Apple, quello che ha inventato l'iPhone, l'iPod, l'iPad e che, a 56 anni, si sta spegnendo per un tumore. John, padre pentito e spaventato, cerca di infilarsi almeno per i titoli di coda. Sta a Steve l'ultima decisione, la sfida più difficile: il grande manager e il suo passato che torna come un fantasma, un incubo.

"Vivo nella speranza che prima che sia troppo tardi mi cercherà - dice Jandali -. Anche solo per bere un caffè, farebbe di me un uomo molto felice". [...]

Era giugno 2005 quando Steve Jobs aveva appena commosso centinaia di studenti dell'Università di Stanford. Lui era stato invitato come ospite d'onore, doveva parlare del futuro e per farlo scelse di raccontare il suo passato di bambino abbandonato. "Nella mia vita ho mollato tutto. È una storia che è iniziata prima che nascessi". [...]

"Siate affamati, siate folli. Guardate sempre avanti, dovete avere pazienza e non arrendervi", incitava lui da quel palchetto. I ragazzi erano lì a guardarlo con occhi spalancati pieni di ammirazione. "Credete sempre in qualcosa e alla fine guardandovi indietro scoprirete che la vita è fatta di puntini che si sono uniti". Ma John Jandali non è mai rientrato nella costellazione di Steve. Un bambino abbandonato è diverso dagli altri, e il rifiuto se lo porta addosso per tutta la vita. È così che il caos diventa destino, una fede da dimostrare agli altri che diventa successo sfacciato e geniale da sbattere in faccia anche a quel Jandali che non ti ha mai cercato, neppure quando avevi assoldato un investigatore per ritrovarlo.
Oggi probabilmente quella voglia di ricucire è passata. Forse è davvero tardi. C'è la malattia, i giorni da spendere con chi ti è stato vicino. "Se potessi tornare indietro cambierei molte cose", assicura Jandali.

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