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Si salvi chi può!

Creato il 15 luglio 2011 da Bagaidecomm @BagaideComm
Si salvi chi può!Prima l’affondo andato a segno con la Grecia. Poi il Portogallo barcollante. Ora, pare proprio essere arrivata l’ora dell’Italia. Gli sciacalli della finanza, occulti soggetti coperti dietro a titoli vari, hanno deciso di guadagnare a palate sulle spalle di un intero Paese. Un’Italietta, diciamolo, che presenta già parecchie crepe a livello politico interno, inizia ad intravedere i nuvoloni cupi della crisi economica, che travolgerebbe l’intero sistema. Quali le cause? Lo strapotere delle agenzie di rating, innanzitutto. Cioè, quegli enti privati (che talvolta sono loro stessi soggetti attivi del mercato, in palese conflitto d’interessi) che attraverso un loro giudizio vanno a determinare ciò che merita, e cosa no, di essere investito, producendo in caso di esito negativo un aumento di oneri finanziari. Squali, talvolta prezzolati, altre volte agenti per loro stesso profitto, che vanno ad influire sulle scelte della destinazione del risparmio, ormai votato alla ricchezza del soldo-da-soldo e non all’investimento nel sistema industriale (=beni e servizi e =lavoro). Veri e propri santoni ieri, che solo ora ci si accorge quanto il loro giudizio interessato colpisca i mercati internazionali; “Niente valutazioni sui Paesi in crisi” ha affermato l’UE, ma ormai la frittata è fatta nel caso greco, mentre la Cina, subito dopo aver decretato di non dare seguito alla agenzie occidentali, se ne è creata ad hoc per non rischiare oltre. Altro fattore, la totale libertà concessa alla speculazione. Solo davanti al dato del tracollo del mercato finanziario italiano, come nella crisi del 2008 o quella attuale, la Consob è intervenuta con misure restrittive atte ad un regime di trasparenza per le vendite “allo scoperto”, ossia l’assurdità di vendere un titolo che (materialmente) non si ha in mano, non è proprio. Miliardi di risparmi che si dissolvono, aziende che soffocano. Eppure, nessuno contesta la pratica a priori, permettendo che la stessa produca poi questi disastri economici. In terzo luogo, come già detto tempo fa, il ruolo “debole” dell’UE, che vorrebbe basarsi sulle sovrane ed infallibili leggi del mercato e della moneta, salvo poi dover correre ai ripari quando il danno c’è. Un’Europa titubante, ostaggio delle lobbies ed essa stessa vittima della speculazioned’oltreoceano.Nella totale confusione che si crea, salta poco all’occhio che governi “scomodi” ai potentati finanziari vengano spazzati via, che le operazioni speculative si intensifichino in prossimità delle discussioni parlamentari sulle manovre finanziarie. Così che quei pochi “rappresentanti del popolo” ancora avveduti, responsabili, tornino nella massa di “camerieri dei banchieri” dei loro colleghi.
Avanti con il prossimo giro di valzer del capitalismo…
S. Beccardi

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