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Con colpevole ritardo ecco finalmente il raduno dei pacifisti senza se e senza ma, quelli che indefessamente difendono il dettato costituzionale de "l'Italia rifiuta la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli".
Officiante della cerimonia il gran sacerdote Gino Strada. L' ex katanga milanese ha intrattenuto sul tema della pace e della libertà dei popoli un variegato pubblico, composta dal fior fiore dell'arte, della cultura e del giornalismo nazionale. Certo niente a che vedere con le manifestazioni oceaniche di qualche anno fa, quando si manifestava contro le guerre dell'odiato Geoge W. Bush. L'inquilino della Casa Bianca oggi è un altro e merita rispetto, se non l'atro per l'abbronzatura.
Da notare ancora una volta l'incredibile faccia di bronzo di chi ha nei giorni passati criticato il ritardo del governo nel decidere di intervenire nel conflitto libico.
Non a caso si deve aver scelto il teatro Ambra Jovinelli per la manifestazione: quello che fu il regno della rivista musicale italiana era il palcoscenico ideale per mettere in scena un simile avvenimento.
l'aria mesta e rassegnata della serata è tutta racchiusa nei commenti rilasciati dai partecipanti, probabilmente desiderosi di lasciare le poltroncine del teatro al più presto per recarsi in qualche ristorante della zona.
Mai evento fu più inutile quanto intempestivo, ma qualcosa i poverini dovevano pur fare.
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