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Si starnazza come galline in libera uscita

Creato il 26 settembre 2012 da Lebarricate @gaetano_rizza

Si starnazza come galline in libera uscita

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E’ vergognoso constatare come i media di regime italiani facciano di tutto per ignorare le proteste che stanno scoppiando numerose nei Paesi PIGS (tutti tranne l’Italia) nei confronti delle regole di austerità imposte dalle banche e dalle caste che gli girano intorno.
Questi, per esempio, sono giorni di grande protesta in Spagna. Ieri scontri con feriti davanti al parlamento perchè una grande folla chiedeva le dimissioni del governo.
In italia di questo se ne è parlato solo in tarda serata con brevi e distratti flash, mentre su Twitter noi avevamo le notizie in diretta direttamente dalla piazza spagnola. Questo a dimostrazione di quanto ormai i media tradizionali siano obsoleti, sia per quanto riguarda l’immediatezza delle notizie, sia per quanto riguarda il servilismo col quale discernono le notizie da somministrarci.
Fatto è che molti di noi – ormai è diventato lo sport più comune tra gli insoddisfatti di questo regime – chiamiamo, sollecitiamo, una rivolta popolare, una rivoluzione, un colpo di stato (naturalmente standocene comodamente seduti nelle nostre poltroncine a digitare sulle tastiere).
Anche noi di questo giornal-blog, dobbiamo dire la verità, ci esibiamo in questo sport… Ma devo dire che lo facciamo in modo più responsabile…
Perché…
Perché è vero che cerchiamo in continuazione di risvegliare le coscienze rattrappite degli Italiani incitandoli a reagire.. non c’è dubbio…
Ma lo facciamo in modo responsabile.
Vi spiego.
Mi piacerebbe una bella rivoluzione alla francese, e chi mi conosce sa che sono anni che perseguo questo sogno; ma, e qui viene il ma.. una rivoluzione seria deve essere organizzata. Non si può improvvisare.
Infatti chi la dovrebbe fare questa rivoluzione? La destra, la sinistra (ammesso che queste categorie siano ancora valide), il popolo tutto? Ok!
Con quali obbiettivi, considerato che ogni Italiano oltre ad essere un CT della nazionale di calcio vorrebbe anche essere a capo di un suo proprio partito rivoluzionario?
Fin qui credo che mi seguiate, giusto?
Per una rivoluzione che riesce quante rivoluzioni represse o non espresse?
Ecco! Qui noi ci distinguiamo dai capipopolo improvvisati.
Noi vogliamo manifestare tutto il malcontento che c’è nel popolo italiano, certo!
Magari andando tutti a Roma a chiedere con forza che se ne vadano metà parlamentari, consiglieri, assessori, consulenti etc dai Palazzi, come stiamo chiedendo qui: “A Roma a prenderci la democrazia”, e non andarcene da Roma fin quando i parlamentari in più non escano ad uno a uno, magari selezionandoli in ordine alfabetico, una lettera sì e una no (per dire).
Magari chiedendo anche, nello stesso tempo, che a quelli rimasti gli si decimino gli stipendi, e magari chiedendo anche e pretendendo che sia rispettato il referendum col quale avevamo chiesto l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (raggirato con una nuova legge che ha cambiato il nome del finanziamento pubblico ai partiti in “Rimborsi elettorali”).
E poi, ottenuto questo, chiedere ed ottenere immediatamente le elezioni politiche in modo che democraticamente ognuno possa esprimere la propria opinione sulla “Rivoluzione” che preferisce.
Perchè, correggetemi se sbaglio, una rivoluzione non ha il diritto di prevalere sulle altre. Se sbaglio ditelo.
Quindi, cari amici, il mio modesto consiglio è questo: fate a meno di twitteggiare starnazzando come galline in libera uscita.
Facciamo una cosa seria: 1° mandiamo a casa, con forza (senza violenza), senza debolezze, metà di quella gente, dai parlamentari all’ultimo consigliere di municipio, 2° decimiamo loro gli stipendi etc, 3° eliminiamogli i rimborsi elettorali, 4° prendiamoci le elezioni.
Dopo di che si voti democraticamente pensando che nessuno di noi può imporre la propria idea di rivoluzione a tutti gli altri.
In ogni modo, sappiatelo, il mio voto andrà alla rivoluzione culturale che è già in atto: quella che ha già dato, anche col mio contributo, una sberla in faccia alla partitocrazia nelle elezioni amministrative di pochi mesi fa.
… Quella che ha come obbiettivo finale, la centralità, e quindi la dignità, del cittadino.
Via i parassiti che infestano la società!
IL CRONISTA


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