
Non state ad ascoltare chi vi dice che Shantaram, che in lingua marathi significa "uomo di pace", è un libro. Non credette nemmeno a chi vi dirà che è un' autobiografia romanzata (è la storia vera del suo autore, Gregory Roberts).
Shantaram è un mondo nel quale una volta entrate faticherete ad uscire. Sono 1137 pagine (nella mie edizione spagnola) e non vi basteranno nemmeno un poco. Ci troverete di tutto dentro: amore, guerre, contrabbando, crimini e redenzione. Ci troverete il fascino dell'esotico e la logica spietata dell'occidente. Ci troverete cose che non vanno d'accordo con l'ideale del protagonista "buono" nè con il titolo del libro, e le amerete lo stesso. Vi terrà incollate pagina dopo pagina e soffrirete e festeggerete con il protagonista. E lo disapproverete, o vi alzereste in piedi per applaudirlo tanto condividete la sua scelta, ma senza mai smettere di amarlo. E io invidio con tutta me stessa voi che ancora non l'avete conosciuto, voi che vederete per la prima volta, con occhi nuovi e puri, questo mondo maestoso, crudele, generoso, vero, onesto, raccontato senza un filo di retorica.




