il racconto
Il Natale attraverso gli occhi di Tobia
di
CARLA TOMMASONE
La neve era tanta, soffice, bianca e immacolata e si estendeva a perdita d’occhio. E Tobia era al colmo della felicità.
Non ricordava la sensazione che si provava a catapultarsi in quei cumuli che si sbriciolavano contro il suo muso lungo che fendeva quei mucchi farinosi o contro i suoi fianchi ma era divina, gioiosa, appagante e lo rendeva energico ed elettrizzato e benché fosse ormai stanco del gioco, pure non riusciva a fermarsi, sperando ancora di riuscire a coinvolgere il suo compagno immusonito che si era limitato a sorridere benevolo quando gli aveva sganciato il collare augurandogli un buon divertimento.
Gli uomini erano davvero strani, intelligenti certo, e dotati di una parola che a quanto pareva non serviva a esprimere i loro sentimenti. Lei se n’era andata comunque e lui ora non giocava più.
Saettò come un fulmine affondando le zampe nella soffice neve, provando a schiacciarla restandone immerso fino al collo e si volse a cercarlo. Lui lo controllava da lontano, deciso a non lasciarsi coinvolgere dal gioco. Abbaiò per richiamarlo ma lui si limitò a sorridere bonario.
Che poteva fare per vederlo di nuovo felice e gioioso? Se i cani avessero saputo pregare lo avrebbe fatto per lui, ma non aveva idea di come si facesse. Però immaginò il dolce viso di lei, i suoi baci affettuosi, le sue carezze, le sue premure e desiderò che lei tornasse. Se poteva esprimere un desiderio per il Natale imminente, voleva quello, che lei tornasse e la famiglia si ricompattasse.
Tuffò il muso nella neve cercando di afferrarla con i denti ma era troppo soffice e si scioglieva in fretta sulla lingua.
Poi percepì il rumore noto. Era il motore della sua auto!
Rizzò il capo e si volse verso di lui e la strada. Si, ora lo sentiva anche lui il rumore del motore perché si stava volgendo e incamminando, anzi correva! Si rizzò e gli corse dietro, affondando le zampe nella neve, saltando quasi come un canguro per venirne fuori anche se era consapevole di essere goffo al pari di quei simpatici cugini australiani ma era sopraffatto dalla gioia al pari di lui e doveva correre da lei. Era tornata a casa!
La macchina frenò e lei sbalzò fuori per catapultarsi nelle braccia dell’uomo.
Oh, finalmente! Pensò raggiungendo la coppia e vorticando loro intorno gioioso. Quello sì che sarebbe stato uno splendido Natale pensò fermandosi senza fiato e sgrullando il pelo ammassato e provocando una pioggia iridescente di fiocchi di neve che li inondò e li spinse a ridere di felicità.
la ricetta
le mezzelune ripiene di zucca speziata…
Ingredienti per la pasta: 400 g di farina, 4 uova, sale.
Ingredienti per la farcia: 800 gr. di zucca, 1 scalogno, 50 gr. di ricotta, 50 gr. di parmigiano grattugiato, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, 1 uovo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Ingredienti per condire:burro, salvia, ricotta dura.
Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, al centro vi metto le uova e aggiungo un pizzico di sale. Lavoro con forza gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ed elastico. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio riposare in frigorifero per circa un’ora.
Lavo, asciugo e taglio a grosse fette la zucca, la privo dei filamenti e dei semi, ma con la buccia e la faccio cuocere in forno già caldo a 180° per un’ora circa Quando è ben cotta la sbuccio, schiaccio la polpa con una forchetta e la faccio rosolare in un tegame con l’olio, lo scalogno finemente tritato, i chiodi di garofano e poi la insaporisco con sale, pepe, noce moscata e cannella in polvere e continuo la cottura per un paio di minuti, poi la tolgo dal fuoco, elimino i chiodi di garofano e la faccio raffreddare. Aggiungo quindi al ripieno di zucca il tuorlo d’uovo, i formaggi, amalgamo bene tutti gli ingredienti e li lascio insaporire per un quarto d’ora circa.
Con il mattarello stendo la pasta in una sfoglia sottile e con il tagliapasta dentellato taglio dei dischi al centro dei quali metto un po di ripieno, poi li ripiego a metà schiacciandoli bene sui bordi per non fare uscire il ripieno.
Cuocio le mezzelune per 7 minuti circa in abbondante acqua bollente salata, rigirandole ogni tanto delicatamente poi le scolo con una schiumarola eliminando tutta l’acqua di cottura, le metto in una fiamminga e le condisco con il burro fatto fondere precedentemente e profumato con la salvia e una abbondante grattata ricotta dura.
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