E’ troppo facile puntare il dito contro la politica e il sindacato ritenendoli gli unici responsabili del disastro italiano. Ma noi, popolo sovrano, dove eravamo quando “loro” hanno deciso di entrare in Europa pagando un euro 1936,27 lire? Dove eravamo quando hanno deciso di dimezzare salari e pensioni lasciando intatti solo i “loro” stipendi? Dove eravamo quando il costo della vita è decuplicato, quando hanno varato la riforma Fornero, quando hanno aumentato l’Iva, le accise sulla benzina, massacrato di tasse i proprietari di casa e tassato pure l’aria che respiriamo? Dove eravamo quando hanno riformato il mercato del lavoro consegnandolo alla precarietà e allo sfruttamento dei lavoratori? Dove eravamo quando lo Stato dava i nostri soldi alle Banche e le Banche li negavano a famiglie e imprese scatenando la ‘bolla immobiliare’, la ‘delocalizzazione’ e il ‘fallimento’ di miglia di piccole e medie imprese? Dove eravamo quando i sindacalisti si sedevano al tavolo coi politici per contrattare un tozzo di pane in cambio dei “loro” privilegi? Alcuni di noi sono rimasti davanti al televisore per continuare a farsi fare il lavaggio del cervello, altri sono scappati dalle urne pensando che l’astensionismo fosse l’arma migliore per difendersi dalla malapoltica e dal pessimo modo di fare sindacato, altri, invece, hanno votato le liste bloccate di Berlusconi e company! E desso ci ritroviamo nella crisi più nera dal dopoguerra ad oggi, con questi Politici e con questi Sindacalisti che rappresentano circa la metà di quegli italiani che turandosi il naso li hanno votati. Ma l’amaro calice di un sistema elettorale che non ammette “preferenze” da parte dell’elettore tanto da impedirgli di portare in Parlamento un cittadino liberamente scelto e non imposto dalle segreterie di partito, va bevuto fino in fondo. Pertanto oggi ci ritroviamo con un Presidente del consiglio, il secondo dopo Mario Monti, non eletto ma nominato e con un Parlamento di altrettanti nominati che vuole addirittura cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza! Gli italiani sono rimasti impigliati per vent'anni nella rete della politica e dell'antipolitica, ma sono milioni e milioni. “Loro”, invece, sono soltanto poche migliaia. Il popolo, nonostante “loro”, è ancora sovrano e i cittadini italiani sono la maggioranza assoluta del Paese. Ammainata la bandiera degli ideali, superato il tifo di “destra” e di “sinistra”, adesso si tratta solo di agire, reagire, decidere e andare a votare. Essenziale è saper distinguere il buono dal marcio, ma è fondamentale andare “tutti” a votare, secondo coscienza e conoscenza perchè non è vero che “loro” sono tutti uguali. Siamo elettori o Ponzi Pilati?
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E’ troppo facile puntare il dito contro la politica e il sindacato ritenendoli gli unici responsabili del disastro italiano. Ma noi, popolo sovrano, dove eravamo quando “loro” hanno deciso di entrare in Europa pagando un euro 1936,27 lire? Dove eravamo quando hanno deciso di dimezzare salari e pensioni lasciando intatti solo i “loro” stipendi? Dove eravamo quando il costo della vita è decuplicato, quando hanno varato la riforma Fornero, quando hanno aumentato l’Iva, le accise sulla benzina, massacrato di tasse i proprietari di casa e tassato pure l’aria che respiriamo? Dove eravamo quando hanno riformato il mercato del lavoro consegnandolo alla precarietà e allo sfruttamento dei lavoratori? Dove eravamo quando lo Stato dava i nostri soldi alle Banche e le Banche li negavano a famiglie e imprese scatenando la ‘bolla immobiliare’, la ‘delocalizzazione’ e il ‘fallimento’ di miglia di piccole e medie imprese? Dove eravamo quando i sindacalisti si sedevano al tavolo coi politici per contrattare un tozzo di pane in cambio dei “loro” privilegi? Alcuni di noi sono rimasti davanti al televisore per continuare a farsi fare il lavaggio del cervello, altri sono scappati dalle urne pensando che l’astensionismo fosse l’arma migliore per difendersi dalla malapoltica e dal pessimo modo di fare sindacato, altri, invece, hanno votato le liste bloccate di Berlusconi e company! E desso ci ritroviamo nella crisi più nera dal dopoguerra ad oggi, con questi Politici e con questi Sindacalisti che rappresentano circa la metà di quegli italiani che turandosi il naso li hanno votati. Ma l’amaro calice di un sistema elettorale che non ammette “preferenze” da parte dell’elettore tanto da impedirgli di portare in Parlamento un cittadino liberamente scelto e non imposto dalle segreterie di partito, va bevuto fino in fondo. Pertanto oggi ci ritroviamo con un Presidente del consiglio, il secondo dopo Mario Monti, non eletto ma nominato e con un Parlamento di altrettanti nominati che vuole addirittura cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza! Gli italiani sono rimasti impigliati per vent'anni nella rete della politica e dell'antipolitica, ma sono milioni e milioni. “Loro”, invece, sono soltanto poche migliaia. Il popolo, nonostante “loro”, è ancora sovrano e i cittadini italiani sono la maggioranza assoluta del Paese. Ammainata la bandiera degli ideali, superato il tifo di “destra” e di “sinistra”, adesso si tratta solo di agire, reagire, decidere e andare a votare. Essenziale è saper distinguere il buono dal marcio, ma è fondamentale andare “tutti” a votare, secondo coscienza e conoscenza perchè non è vero che “loro” sono tutti uguali. Siamo elettori o Ponzi Pilati?
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