Magazine Diario personale

Siamo tutti charlie?

Da Stefano Borzumato @sborzu
darospoaprincipeNulla a che fare col bambino malinconico e maturo di Schulz.

Qui siamo alla satira. Alla condivisione da tastiera. Alla partecipazione passiva.Sentirsi parte di un sentimento superiore senza impegnarsi a fare alcunché.Questo lo può fare chi scrive. Chi dipinge. Chi fa satira.Per tutti gli altri dovrebbe essere obbligatorio muoversi. Riunirsi. Scendere in piazza.Non ci sono altri modi di far sentire forte la propria partecipazione. Altrimenti si resta fumetti.Il resto attiene alla solita mentalità pilatesca di chi le mani se le lava invece di sporcarsele di vita.


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satira spezzata

Si parla di satira spezzata.Si parla di libertà violata.Si parla...Ma cosa si fa in concreto?Cosa si è fatto per costruire una simile fattispecie?Perché, ricordiamocelo, oggi raccogliamo solo ciò che abbiamo seminato ieri.E' facile stracciarsi le vesti e piagnucolare come le prefiche, senza manco la giustificazione di una retribuzione.

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satira torri gemelle

Ma dove eravamo ieri quando abbiamo permesso ed anzi ci siamo battuti per incentivare l'integrazione dei fratelli mussulmani nel nostro tessuto sociale?

Dove eravamo quando asserivano, bontà loro, che i loro usi e costumi dovevano essere rispettati anche a detrimento di quelli del paese ospitante?Ma su tutto: siamo davvero sicuri che il nemico sia l'Isis, o come caspita si chiama?Il parallelo con l'attentato alle torri gemelle di New York viene spontaneo: da lì è poi partita l'offensiva contro il povero Osama Bin Laden. La guerra santa contro Al Qaeda.I risultati? Assimilabili a quelli posteriori alla scoperta delle 'armi di distruzioni di massa' in Iraq e alla 'primavera araba'. Zero, se la valutazione viene fatta dal punto di vista della pace. Altrimenti, come è evidente, qualcuno ci ha sempre guadagnato assai.

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pecore e telvisione

Qui i dubbi emergono fin da subito: un attentato studiato nei minimi dettagli, così ci dice la tv, riesce perfettamente sotto le riprese delle varie videocamere dislocate ovunque. Il 'commando' sapeva perfettamente della riunione di direzione al giornale satirico Charlie Hebdo, ci dice la tv. Il commando entra in azione quando arrivano gli ultimi due giornalisti su cui poter puntare le armi al fine di farsi aprire col badge magnetico, ci dice la tv. Allarme generale, ci dice la tv. Immagine cruenta del poliziotto ucciso, ci dice la tv. Fuga dei truci assassini, ci dice la tv. Francia scioccata e in allarme, ci dice la tv. Ritrovamento per strada delle carte d'identità dei due assassini, ci dice la tv...Nemmeno a James Tont sarebbe riuscita tanto bene una simile messinscena!Siamo tutti partecipi. Siamo tutti attentissimi. Siamo tutti sicuri di sapere dove sta il bene e dove sta il male.darospoaprincipeCi hanno liberato, dopotutto.Sono il paese della libertà, dopotutto.Così ci dice la tv.La tv detta la nostra agenda quotidiana.Fortuna che sappiamo leggere!Ora non ci resta che dire la nostra: dobbiamo rispondere al fuoco.Incendiamo gli animi!

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Vendetta della satira

Creiamo ancora divisioni: non sia mai che il Popolo riesca ad unirsi...Continuiamo a dividerci in fasci leghisti nazionalisti e zecche comuniste accoglienti: è la tv a comandarcelo.Ciascuno caricherà le proprie armi.Siamo tutti dummies. 

La guerra è di nuovo servita.


Prima si trattava di una sottocultura del dissenso intellettuale. Dopo l’11 settembre, la teoria del complotto è diventata una cultura di massa. E ormai non passa giorno che non si faccia dietrologia su qualunque evento. - Pierre Léderrey


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