In supporto di Snowden – New York 10 giugno 2013
Il 13 settembre 2001 il quotidiano francese Le Monde pubblicava un editoriale del suo allora direttore Jean-Marie Colombani. ‘Siamo tutti americani, anzi, siamo tutti nuova-iorchesi, così come John Kennedy si dichiarava, nel1962 aBerlino, un berlinese’- così scriveva l’allora direttore dopo il crollo delle torri gemelle. Sergio Romano, sul Corriere della Sera del 3 luglio2013, hascritto un articolo dal titolo “L’ossessione del controllo” in cui riassume, dal 1971 (data di pubblicazione sul New York Times di articoli riservati sulla guerra del Vietnam) a oggi, il legame di insofferenza del governo statunitense verso la trasparenza ed il rispetto delle regole giudiziarie. Insofferenza che può finalmente esplodere proprio dopo il settembre 2001 e permette di creare leggi tipo il “Patriot Act” e il NDAA (vedi articolo http://www.lundici.it/2012/10/barack-e-mitt-contro-gary-jill-e-virgil/)
Nonostante le notizie abbonderebbero, spesso gli organi di informazione mondiale sembrano reticenti a pubblicare tutte le informazioni sugli abusi statunitensi. Omicidio collaterale (“Collateral Murder”) è un video pubblicato da WikiLeaks nel 2010 che mostra l’omicidio, da parte di militari statunitensi, di diversi giornalisti della Reuters, con i quali erano presenti anche bambini, semplicemente per l’aver voluto portare soccorso a degli uomini iracheni sanguinanti, i quali erano stati precedentemente attaccati dagli stessi militari statunitensi. Tale video, scioccante, prima di venir rilasciato da WikiLeaks, era stato offerto al Washington Post, che apparentemente rifiutò di renderlo pubblico.
Dopo Guantanamo, dopo Abu Ghraib, dopo le torture, dopo le catture e deportazioni senza processo verso paesi terzi (“extraordinary renditions”, di cui anche la magistratura italiana si è occupata), dopo gli innumerevoli omicidi tramite droni e le liste della morte di Barack Obama, mandante di innumerevoli omicidi (il senatore americano Lindsey Graham parla di 4700 persone uccise su ordini di Obama si stima che invece circa 3000 persone morirono sotto il regime di Pinochet, regime che, guarda caso, iniziò con un colpo di stato propiziato proprio dagli statunitensi un altro 11 settembre, quello del 1973, quando venne ucciso Salvatore Allende), dopo, come dicevo, tutto ciò, siamo ora allo scandalo “Prism”.
Edward Snowden
Lo scandagliare le conversazioni private, per posta elettronica, internet o telefono, di privati cittadini di tutto il mondo non uccide, direttamente, o tortura nessuno. Del resto c’è chi con orgoglio asserisce che chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere. Robert Shrimsley, sul Financial Times del 27 giugno 2013, scrive un articolo proprio dal titolo “Gli innocenti non hanno nulla da temere”. In esso, Shrimsley opina come sempre più gli stati occidentali si muovano verso una riduzione delle libertà civili, per la nostra stessa protezione, “perché tanto gli innocenti non hanno nulla da temere”. Ma come Shrimsley continua a ripetere quella frase, 7-8 volte per tutto l’articolo, così produce caso dopo caso di cittadini britannici, da Duwayne Brooks, un testimone di un omicidio razzista, ad Andrew Mitchell, un politico costretto a dare le dimissioni a causa di ciò che ora appare falsa evidenza prodotta dalla polizia stessa, di innocenti cittadini che hanno avuto tutto da temere o sono addirittura morti. Così come degli innocenti attivisti rimasti impigliati nella rete della giustizia a causa di volantini anti McDonald’s, loro attribuiti, che erano stati invece falsificati apposta per la loro condanna. E così via, e si potrebbero aggiungere molti altri casi, come per esempio i vari comuni cittadini per errore finiti nella rete dell’anti-terrorismo statunitense, come la figlia della signora Ingrid Sander, finita nella “no-fly list”, la lista di coloro cui non è permesso volare dal governo statunitense, nonostante la piccola avesse solo un anno. Ma tant’è, gli innocenti non hanno nulla da temere.
E se veramente il motivo dietro le operazioni di spionaggio tipo “Prism” fosse la ricerca di terroristi, l’agenzia della sicurezza statunitense pensa veramente di trovarli negli uffici della Unione Europea?
Abdul Ghani è un personaggio fittizio del libro Shantaram, di Gregory David Roberts. Abdul Ghani, parlando con il protagonista del romanzo, Lin, dice: ‘Il mondo è governato da un milione di uomini malvagi, 10 milioni di uomini stupidi, e 100 milioni di uomini codardi’. Abdul Ghani continua dicendo che gli uomini malvagi sono gli uomini più ricchi, potenti, i fanatici le quali decisioni governano il mondo mettendolo su un corso di avidità e distruzione. Ce ne sono un milione di loro, degli uomini veramente malvagi, in tutto il mondo. Quelli veramente ricchi e potenti le cui decisioni veramente contano, sono solo un milione. Gli stupidi sono i militari e le forze di polizia di circa 12 paesi, e la polizia di altri 20 e sono coloro che fanno rispettare le leggi degli uomini malvagi. Ce ne sono solo circa 10 milioni, con qualche potere. E i 100 milioni di codardi sono i burocrati, i capi dipartimento, gli ufficiali, i sindaci e i rappresentanti dei tribunali. Sono coloro che firmano i documenti per mandare un uomo a morire di fronte al plotone di esecuzione o che condannano un milione di uomini alla morte, più lenta, per fame. Sono quelli che si difendono dicendo che non se lo facessero loro lo farebbe qualcun altro, stanno solo facendo il loro lavoro. Quelli sono i 100 milioni di codardi. Il resto, gli altri 6 miliardi di noi, facciamo quello che ci viene detto.
Aeroporto internazionale di Sheremetyevo
Belzebù, in Italia, è stato sospettato di tutto: associazione mafiosa, omicidio Pecorelli, e cinquant’anni di segreti e mala-politica. Come lui stesso disse, a parte le guerre puniche, gli venne attribuito veramente di tutto. Belzebù, per molti, era veramente un uomo malvagio, uno perfido, qualcuno di cui non ci si potesse fidare. Un uomo al potere, quindi non logorato, perché il potere logora chi non ce l’ha. Ma Belzebù è anche colui che disse: “se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista”, o che ha avuto il coraggio, unico ad esprimerlo apertamente, di dire ciò che molti altri governanti europei pensavano ma temevano di dire, “amo talmente tantola Germaniache ne preferivo due”, la stessa Germania il cui peso sempre crescente in Europa viene ora tanto criticato. Non necessitava di iperboli, anzi disse “essendo uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali”. Forse la sua più profetica affermazione fu ”so di essere di media statura ma non vedo giganti intorno a me”.
Dalla fine di giugno di questo 2013 un uomo, Edward Snowden, è costretto a nascondersi in terra di nessuno in un aeroporto di Mosca. Gli è stato strappato via persino il passaporto e la libertà di viaggiare e questo solo per avere egli rivelato le malefatte del suo governo. Così per Manning, torturato per aver rivelato gli abusi e le torture di un esercito, quello statunitense. Così per Assange, privato della sua libertà e costretto in una stanza dell’ambasciata ecuadoregna a Londra, e persino privato del permesso di andare al funerale del nonno, permessi che vengono accordati anche a molti criminali, solo per avere fatto il suo lavoro di giornalista. E casi meno famosi, come quelli di Drake, Binney, Wiebe e Loomis che hanno semplicemente esposto un possibile caso di frode e sperpero di miliardi di dollari della NSA statunitense con-causa del fallimento a prevenire l’11 settembre. L’ipocrisia dunque arriva a tal punto che vengono puniti sia coloro che vengono accusati, con le loro rivelazioni, di aiutare i “terroristi”, ma anche coloro che, invece, fanno proprio l’opposto, cioè rivelano inefficienze di costosissimi programmi che, in definitiva, per la loro inefficienza, finiscono proprio per aiutare quei “terroristi” che dovrebbero aiutare a catturare.
Al contrario di Belzebù, i governanti europei, scioccati dall’essere spiati dal proprio principale alleato, finiscono per decidere di aiutarlo a forzare l’atterraggio dell’aereo presidenziale di un altro paese amico, quello di Evo Morales, perché sospettato di stare cercando di portare in salvo lo stesso uomo che ha loro avvertito che erano spiati, proprio a pochi giorni dall’inizio di importanti incontri bilaterali che avrebbero deciso storici accordi commerciali tra Europa e Stati Uniti, con chissà quali conseguenze se gli Stati Uniti avessero potuto conoscere le posizioni europee in anticipo.
Ma c’è chi, nel tentativo di screditare Snowden in ogni modo, adesso dichiara che non ha detto nulla di nuovo o di importante, o che non si sapesse già (e anche fosse vero, una cosa è sospettare la propria moglie o marito di tradimento, un’altra e trovarla/o a letto con l’amante).
L’unica cosa che mi viene in mente di pensare è che i nostri governanti, italiani ed europei, non sono Belzebù, non sono parte del milione di uomini malvagi. Forse, però non hanno molto da vantarsi, forse sono solo parte dei 100 milioni di codardi.
La storia della Europa Unita è stata fatta da gente che ha avuto il coraggio di prendere decisioni impopolari. Una delle più importanti decisioni in termini di diritti civili è stata l’abolizione in tutta Europa della pena di morte, una decisione presa quando gran parte dell’opinione pubblica era contraria alla sua abolizione.
Un poster in supporto di Snowden in Hong Kong
Quando ho vissuto in Francia, a Parigi, un amico mi confidò, ridendo, che il più grande risultato di Chirac, allora sindaco di Parigi, era stato l’aver dotato i netturbini di un aspirapolvere per risucchiare le cacche dei cani lasciate per le strade. Chirac non godeva tra tutti della più grande stima e ha anche avuto guai giudiziari. Ma, egli addirittura uomo di destra, al contrario di Hollande, ha avuto il coraggio di minacciare di usare il suo veto alle Nazioni Unite contro la seconda guerra in Iraq. E ciò gli è valso aspre critiche dagli Stati Uniti che addirittura volevano boicottarela Francia, e poi finendo per chiamare le loro patatine fritte, invece di “french fries”, “freedom fries”.
Ora purtroppo osserviamola Gran Bretagna minacciare di non voler osservare i propri obblighi diplomatici e voler entrare nell’ambasciata ecuadoregna per prelevare Assange con la forza. Francia, Portogallo, Spagna e Italia costringono all’atterraggio l’aereo presidenziale di un paese amico perché vogliono prelevare Snowden, spinti da Obama che aveva appena promesso che non avrebbe mai cercato di costringere all’atterraggio l’aereo che avesse portato Snowden verso un paese terzo.
Edward Snowden, a dirla tutta, per me è anche un nome simpatico. ‘Den’ si può tradurre in più modi, ma a me piace tana. Edoardo Tana di Neve ha fatto delle rivelazioni, ci ha detto che siamo tutti sospettati e controllati. Ci ha anche detto che pure i nostri governanti europei sono sospettati e controllati, come i “terroristi”. Insieme a Manning, Assange e molti altri, Snowden sta rischiando la vita anche se non fa parte né del milione di uomini malvagi, né dei 10 milioni di stupidi, né dei 100 milioni di codardi (mentre ci dovremmo cominciare a chiedere in che categoria si trovino i nostri stessi governanti).
Colombani ha detto,12 anni fa, che siamo tutti americani. A me, oggi, piacerebbe pensare che potremmo invece tutti cominciare a essere Tana di Neve.
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