Questa mattina vorrei vedere fioccare dimissioni. Per primi tutti quelli che si sono candidati in Sicilia e quando perdevano se ne andavano, rifiutandosi di costruire il futuro. Ora il futuro e’ arrivato e fa abbastanza schifo.
Anche solo per il dato di affluenza, dovrebbero piovere i saluti e gli addii di un’intera classe dirigente. La Sicilia resta un mistero, ma stavolta forse fa eccezione e fa da cartina di tornasole del fallimento di un’intera classe politica al tramonto del ventennio.
Come si fa a non vedere? In Sicilia ci sono in grande tutti gli errori che abbiamo fatto: fare campagne elettorali per vincere e basta, facendo cartelli improbabili. Appoggiare Lombardo che veniva coperto di inchieste e scandali, invece di opporci, con tutte le nostre forze opporci e cercare una candidatura sana e svincolata da quel sistema e soprattutto: che non fosse pescare tra i soliti 4 nomi.
Candidare uno che andava bene a quel cartello quando la storia di Palermo gridava vendetta (Crocetta aveva appoggiato Ferrandelli, vincitore delle primarie, poi asfaltato dal dinosauro, ma visionario, Orlando) era una follia.
Ecco. Il futuro è arrivato, ora si raccoglie quello che abbiamo costruito. Il primo frutto è che 1 siciliano su due è rimasto a casa. Il secondo è che la mafia non governa il voto o è frammentata, o non gliene frega nulla.
Dico un’altra cosa che non ho detto fino ad ora. Che in fondo, sapendo che la gente del M5S è brava gente incazzata (altra cosa è Grillo), dentro di me mi auguro che alla fine vincano loro (leggete il profilo del candidato Cancelleri) e questo sia l’inizio del nostro cambiamento. Se vinciamo di un soffio rischiamo di non comprendere quella lezione e di non vedere, come gli struzzi, infilati sotto la sabbia, con tutto il corpo, non solo con la testa.
p.s. poi chiunque vinca se la dovrà vedere con questa legge elettorale. Nessun presidente avrà la maggioranza.
p.s.2 A nessuno del mio partito salti in testa di dire che se vince il M5S, vince la Mafia.