Un articolo a firma Werther Pedrazzi sul Corriere della Sera lancia un missile contro il nostro basket. Il presidente della EA7 Milano, Livio Poli, venuto in possesso di alcuni documenti scottanti ha notificato al procuratore federale Alabisio che nella giornata di domani consegnerà un esposto decisamente pesante. Alcune intercettazioni telefoniche piuttosto esplicite fanno emergere dei chiari favori arbitrali nei confronti della Montepaschi Siena durante la stagione 2007/08, campionato dominato dalla società toscana. Quelle che erano solo accuse da tifosi, in effetti a quanto pare si sono rivelate verità. Durante le indagini preliminari per il processo “Baskettopoli” tuttora in corso a carico Giovanni Garibotti, Giovanni Montella e Alessandro Campera, all’epoca rispettivamente presidenti del CIA (comitato italiano arbitri), responsabile dei Commissari speciali e designatore di Commissari speciali, sono uscite delle frasi inquietanti sul massimo campionato giunte alla redazione di Via Solferino. Nei documenti compare anche l’utenza Mens Sana Basket Srl (B) che in una telefonata all’utenza Garibotti Giovanni (A) chiede: “Dobbiamo temere qualcosa a Roma, no?“, e la risposta è “No, assolutamente, figurati, poi può darsi che domani facciano un po’ di campagna sui giornali…“. Frasi che lasciano pochi margini alla fantasia.
La cosa peggiore è che la Fip, costituitasi parte civile in quel processo per danni d’immagine (chiedendo un milione di Euro), e quindi a conoscenza di queste prove dal 2009, non ha sentito il bisogno di indagare sui fatti che coinvolgono la Montepaschi, lasciando scorrere via una situazione gravissima. A questo punto Siena e la Federazione vanno setacciate, almeno per rispetto di chi ha perso gli ultimi sei campionati spendendo milioni di Euro.
Il tutto è agghiacciante confrontato con la situazione che sta vivendo Treviso, esclusa dalla Serie A per dei cavilli seguiti alla lettera: far rispettare le regole è la base della società civile, ma qui più di qualcuno deve farsi un bell’esame di coscienza e poi, se colpevole, pagare!