Siena, quando e come vuole!

di G.C.

“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, sentenziò il leggendario John “Bluto” Blutarsky in Animal House. Con Siena, quando il gioco si fa duro è già troppo tardi: in Italia nessuna squadra è mai riuscita a sconfiggere la Montepaschi in una finale dal 2008 ad oggi. Con la quarta Coppa Italia di seguito (record), i toscani hanno inanellato la dodicesima (!) vittoria consecutiva in Italia… una sola parola può descrivere questo gruppo: imbattibile!  Il roster allestito da Ferdinando Minucci non ha rivali nella nostra penisola: certo, Cantù si può avvicinare come sistema di gioco, Milano come qualità del personale, Avellino e Venezia perintensità messa sul parquet, ma nella combinazione di questi tre elementi nessuna squadra italiana negli ultimi cinque anni ha potuto competere seriamente con la macchina perfetta costruita da Pianigiani. Il percorso in queste Final Eight è stato un continuo crescendo: nella finale con Cantù obiettivamente la Montepaschi ha dimostrato di poter giocare ad un livello inavvicinabile dalle altre, quel livello che le ha permesso di distruggere il Real Madrid (che si è aggiudicato nettamente la Coppa del Re) a domicilio un paio di settimane fa, e che la candida prepotentemente ad essere una delle favorite per la vittoria finale in Euroleague. Quello è l’ultimo step: la vittoria continentale, obiettivo tanto inseguito ma sempre sfuggito alla truppa di Pianigiani. Il roster di quest’anno è lunghissimo (in Coppa Italia mancavano Rakocevic e Kaukenas) e taleuntuoso, forse non al livello del CSKA, ma la sconfitta nella scorsa finale ha certo lasciato il segno, ed i biancoverdi cercheranno vendetta. Attenzione però: un’altra eventuale delusione non deve annebbiare quello che la Montepaschi sta facendo e ha fatto in questi anni. Questo concetto tutto americano che se non vinci non vali niente (caso Lebron è emblematico) va preso con le pinze, Siena è e rimarrà sempre un modello per la nostra pallacanestro.