Di Consiglia Grande. Maria Elena Boschi è sicuramente la ministra più fotografata del web. A quanto pare questa sua caratteristica le costa molto caro, considerate le dichiarazioni di altre colleghe. In primis Rosy Bindi, che l’ha attaccata in maniera velata, ma al contempo feroce, nel corso di un’intervista: ‘Alcune ministre sono state scelte perché giovani e belle’.
La Boschi non si perde d’animo e risponde immediatamente: Non ho intenzione di fare polemiche quando Rosi Bindi o altri tornano ad attaccare il governo ma non credo che ci facciano del male, anzi in fondo ci fanno un favore: questo governo ha fatto un forte investimento sulle donne scegliendone alcune per l’incarico di ministro ed altre in ruolo chiave della Pubblica Amministrazione. E risponderemo con i fatti.
E inoltre ha aggiunto: Credo che siamo e saremo giudicati per quanto siamo bravi, non per quanto siamo belli. In politica c’è un valore etico e non estetico e per me il valore etico è rispondere con i fatti ai bisogni dei cittadini ed è quanto stiamo facendo tutti i giorni. Rispondere a qualche polemica non mi interessa, si va avanti con il sorriso.
I presupposti per una stabilità a lungo termine, secondo la Boschi, sussistono tutti. In primis il programma dei mille giorni, con una copertura di tre anni circa, dovrebbe rappresentare una garanzia futura. In agenda anche riforme costituzionali e legge elttorale. E poi la delega sul lavoro al Senato, sulla P.A., più il pacchetto giustizia, la Legge di stabilità. Inoltre si augura di vedere approvato a breve l’Italicum:Riaffronteremo l’Italicum in commissione al Senato io mi auguro già non dalla prossima settimana ma da quella successiva, quindi dovrebbe andare in contemporanea alla delega per la pubblica amministrazione. Vedremo i tempi, perché dovremo lavorare in contemporanea su due provvedimenti molto importanti. Quindi vediamo nei prossimi mesi, speriamo entro la fine dell’anno.
Infine risponde a chi critica la doppia leadership di Renzi, in qualità di segretario del PD e presidente del consiglio: Non sono d’accordo con chi sostiene che il segretario del partito non debba essere anche il Presidente del Consiglio. Non solo perché questo è in linea con le regole che il Pd si è dato, ma anche perché avere Matteo Renzi segretario del partito e premier ha portato il Pd a risultati elettorali che da anni non avevamo la soddisfazione di raggiungere.
Per cui bisogna attendere il 2017, per un’eventuale rivincita alle primarie.