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Sight

Creato il 13 gennaio 2014 da Narratore @Narratore74

sight_film_cyberpunk_coverCome vi avevo preannunciato, i cortometraggi non sono spariti.
Ci mancherebbe!
Però, da oggi, mi piacerebbe approfondire l’argomento, cercando di portarvi alla luce prodotti non fini a se stessi, ma in grado di stimolare una riflessione e, perché no, anche una sana e piacevole discussione.

Il corto di oggi, che risponde al titolo di Sight, è un prodotto israeliano, a cura di Daniel Lazo e Eran May-Raz, molto ben fatto e con un uso elevato della tecnologia.
Mai eccessivo, però, e perfettamente integrata con il contesto.

Contesto che, come avrete modo di vedere, non potrebbe essere più attuale. l’incipit è chiaro: cosa accadrebbe se oggetti come i Google Glass, fossero all’ordine del giorno. Evoluti, rinnovati, integrati con la nostra società e utilizzati da praticamente chiunque?
Ecco, da questo prende il via un cortometraggio che racconta di due giovani, al loro primo appuntamento. Incontro che si risolverà in maniera forse prevedibile, ma che getta le basi per numerose domande.
Per il video vi rimando a fondo post, solito bannerino da cliccare.

sight-short_film_cyberpunk_3
La tecnologia è ormai presente nelle nostre vite in tante di quelle maniere e sfaccettature che spesso nemmeno ce ne rendiamo conto. In quanti, magari appena rientrati dal lavoro (il sottoscritto fa parte di questa categoria) si fiondano a controllare le mail, i propri social network o blog e affini? Spesso non aspettiamo nemmeno di tornare a casa, visto che grazie a smartphone e tablet, le nostre vite digitali ci seguono ovunque.
Basta una connessione, due minuti di tempo, e il gioco è fatto.
E questa è solo la punta di un iceberg fatto di sensori, microchip e circuiti integrati.
Ci muoviamo su mezzi basati sull’elettronica, viviamo in case comandate da schede e circuiti stampati, basta pensare che al giorno d’oggi una semplice lavatrice funziona con una scheda elettronica.
Quindi non c’è bisogno di pensare a computer e simili se si vuole parlare di tecnologia.

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La rivoluzione tecnologica è davanti a noi, in ogni cosa che facciamo, e il solo pensiero di vivere senza terrorizza i più, soprattutto le nuove generazioni che in questo mondo ci sono nati. Per loro sarebbe più difficile non avere sotto mano twitter o facebook, cresciuti proprio grazie a loro.
Questo vuol dire che la tecnologia è sbagliata? Che dovrebbe bruciare sul rogo degli eretici con tanto di picche puntate e esorcismi vecchio stile?
No, assolutamente. Quello però su cui bisogna riflettere non è tanto il danno che la tecnologia potrebbe (e notate, ho detto potrebbe) portare a noi, ma quanto noi possiamo farci vincolare da essa.
Io sono il primo ad ammettere che senza mi verrebbe a mancare un pezzo importante, questo non è in discussione, ma allo stesso tempo mi rendo conto di quanto ci abbia incatenato a vincoli e legami che, spesso, malediciamo.
Pensate al cellulare: quanti di voi vorrebbero liberarsene? Ma non possiamo, ormai è parte integrante delle nostre giornate, senza ci sentiremmo persi.
Eppure, un tempo, non se ne sentiva il bisogno.

Questo per dire che la tecnologia è utile, ma non bisogna diventarne schiavi, non in maniera morbosa. Sfruttiamola, facciamone buon uso, e la tecnologia sarà la nostra alleata migliore.
Ma sbagliamo un passaggio, commettiamo l’errore di darla per scontata, e rischieremmo di pagarne le conseguenze…

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