Divertirsi e sfrenarsi in silenzio, assordante silenzio. E’ sbarcata in Italia già dallo scorso dicembre la “Silent disco”, ovvero la discoteca silenziosa, luogo in cui ciascuno puo’ vivere il proprio divertimento insieme alla massa ed – allo stesso tempo – a prescindere da essa. C’è chi la trova un’autentica “stronzata” e chi, al contrario, la classifica come un’idea geniale.
Precursori di questa “particolare” esperienza sono stati i tedeschi a Berlino che, già da ottobre, hanno iniziato a “praticare la silent disco”.
Lo scenario che si è presentato era più o meno questo: una fiumana di persone, intente a ballare e dimenarsi, con gli auricolari alle orecchie, senza alcuna diffusione della musica nell’ambiente esterno. Concetto, evidentemente, replicabile anche all’interno dei locali da ballo: cuffie senza fili per tutti e musica che puo’ essere identica per ogni periferica o, piu’ spesso, differente a scelta del singolo utente cui viene data la possibilita’ di selezionare dj e genere musciale preferito tramite la semplice pressione di un bottone.
In buona parte rivoluzionario il concetto della discoteca silenziosa: ognuno balla la musica che preferisce (e gia’ questa e’ una gran bella novita’ rispetto al consueto concetto di discoteca) e soprattutto chiunque puo’ decidere di colloquiare con gli amici o approfondire la conoscenza con la ragazza, o il ragazzo, appena “agganciata” nel locale, sorseggiando un drink e senza correre il rischio di perdere la propria voce o che la stessa venga completamente sopraffatta dal piacevole eppur assordante frastuono tipico di una discoteca.
Sembra quindi nata una nuova Moda che, gia’ testata nei piu’ importanti centri italiani, promette di espandersi lungo tutto lo stivale. Senza frastuono, magari in silenzio. Appunto. Silenzio, si balla!
Francesco Rella
Pacman
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