Di Matteo Machetti
Delle tante chitarre che potevo scegliere, oggi ho deciso di parlare di una chitarra e di un artista davvero speciale. Solo oggi le mie orecchie si sono avvicinate alle fantasiose melodie suonate da Marc Ribot, lui che vanta ormai una carriare da solista di "soli" 20 anni, lui che ha spaziato con numerosi generi dal jazz di avanguardia, all'avant rock, al blues fino a lavori per il cinema: la collaborazione con T-Bone Burnett per la colonna sonora di “Walk the line”, poi la colonna sonora per “The departed” e “Ogni cosa è illuminata”, il cd per la Tazdik Shoe String Symphonettes.
Non è facile trovare un chitarrista così eclettico e versatile, capace di spaziare tra generi e stili con grande disinvoltura e risultati qualitativamente sopra la media.
Silent Movie, ha fatto centro al primo ascolto, vi è un suono cosi' delicato, soave, intimo. Sembra una colonna sonora per la solitudine, quella buona intendiamoci, quella piena di ispirazione, quella in cui ti lasci trasportare dagli arpeggi, si con un pizzico di malinconia, ma sempre guardando all'orizzonte dove la vista non riesce ad arrivare.
Non saprei se consigliarvi l'ascolto sulla Route 66 direzione illinois, con il braccio fuori dal finestrino e la cicca in bocca, oppure mettervi alla finestra di casa, mentre fuori scende qualcosa di candido chiamato neve. Dovrete però essere consapevoli della vostra malinconia, dovrete scalfire i vostri pensieri trasporati dalle scienografie incalsanti della chitarra. In ognuno dei due casi vi troverete improvvisamente, di fronte a suoni e vibrazioni, appositamente realizzate per la colonna sonora della vostra vita; il tutto racchiuso nella mente e nell'immaginazione della chitarra di Marc Ribot...
Non so' che impressione vi siate fatti da queste parole, sono certo che ai primi accordi capirete meglio quello che stavo cercando di dirvi...
Buon ascolto
Magazine Cultura
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