Magazine Diario personale

Silenzio: parla il water.

Da Gattolona1964

Silenziosi ed autunnali lettori e lettrici del mio diario elettronico, siamo giunti, finalmente (direte voi!) al termine del Waterial viaggio. Domani è il primo giorno di ottobre, si sta raccogliendo l’uva e noi stasera, concluderemo il viaggio, raccogliendo i commenti vivi e veritieri, dando la parola ai protagonisti: lui & lei. Nell’augurarvi una buona e serena cena, auguro anche a me stessa che non mi vada di traverso, le peitanze in questi giorni sono molto pesanti da digerire e onor del vero, mi fanno proprio schifo. Quando vi dicevo all’inizio del libro che siamo tutti cessi e water, avevo ragione e non potete dirmi il contrario. Ci stanno facendo inghiottire di tutto e di più, ma noi, lasciamo che facciano e tiriamo lo sciacquone, oppure strabordiamo e gliene diciamo quattro??  Letta & Co., permettendo. Premessa.

 

Mi piace molto chiacchierare; amo conversare e descrivere ciò che sento dentro, amo la vita in tutte le sue forme e manifestazioni, non smetterei mai di raccontare, ma ora devo lasciare la parola a “lui”, al protagonista, all’attore principale di questo film strepitoso. Glielo devo, e ascolterò in silenzio, quello che vorrà dirmi, seduta su un suo confratello. Dopo tanto parlare di lui, un po’ di riposo me lo sono meritata e poi son curiosa di conoscere la sua opinione sul monumento di cemento che gli ho fatto. E ora..


Finalmente adesso tocca a me!
(Ce ne ho messo di pagine per poter prendere la parola! Oramai non ci speravo proprio più! Se ho qualcosa da dire è meglio che lo faccia ora o che taccia per sempre. Quindi mi lavo, mi faccio la barba, mi metto un pochino di Acqua Velva dicendomi”WATER, GET IT”e vi racconto il mio punto di vista. Devo solo fare attenzione a non introitarne troppa di acqua, se non voglio rischiare di finire ubriaco, come i marinai statunitensi che in
assenza di alcool ne trangugiavano a litri! Ecco la falla, ecco che ho trovato il fallo nella lingua italiana! Quella, quella…come si chiama la scribacchina? Si è dimenticata di dirvi che le tavolette che mi appiccicano sotto le natiche di cemento, sono anche al gusto di ice blu, come l’Acqua Velva. Però
con la nuova ricetta e l’ingrediente base: Benzoato di Denantonio*, così io e i miei commilitoni saremo scoraggiati a farne un uso smodato.)
Che vergogna mi tocca subire! Che umiliazione provo nel vedermi fatto a pezzi, strumentalizzato da quella.. non oso definirla! Quella bionda rifatta, con la scusa che ne ha quarantasette e il morto parla, ha raccontato tutto, non è riuscita a tacere, mica era lei la morta! Anzi quella non l’ammazza nessuno! Ha sette vite come i gatti, sembra
sempre moribonda e poi rinasce dalle ceneri più combattiva e cattiva di prima. Ma
non aveva niente di meglio da fare, che parlare proprio di me? Che so andare dal ginecologo e fare il punto della situazione; prendersi una pausa al mare con le amiche, fare del punto croce, cambiare le mattonelle della cucina.. Ma no, niente, ha parlato, parlato e straparlato poi in che modo, in che termini! A pensarci bene ha comunque sempre usato un linguaggio educato, grammaticalmente abbastanza corretto, si è anche documentata quell’essere femminile di una turca donna! Ma
no che turca! Ma che dico, sono completamente rimbambito da tutta quella pubblicità che mi ha fatto, non ho ancora capito da che Paese proviene. A volte ha le natiche che profumano di culatello, a volte di Parmigiano Reggiano, di sicuro non è originale, sarà una copia mal riuscita. Però mi han detto i miei amici del Sindacato che è come una forma di formaggio: è una Parmigiana Reggiana, rotonda e marchiata a fuoco sul sedere. Ma allora tutto quel profumo di culatello da dove le arriva? Non mi ha nemmeno chiesto il permesso: mi ha circuito un bel giorno di
primavera, facendomi sentire un po’ di calore umano, con quelle sue adorabili cosce di prosciutto crudo. Miha incantato con le sue moine e con la scusa della costipazione, si è accampata per giorni e notti su di me e non si voleva più alzare. Mi si è attaccata come una medusa, come un’erba rampicante, avvinta come l’edera, nella fattispecie. Quasi quasi ora mi rivolgo ai Sindacati e la denuncio per “stalking”,dato che ha fatto conoscere tutto di me, attraverso quello che lei chiama “viaggio”. Non ha tenuto per sé nulla dei nostri segreti, non è riuscita a contenere nemmeno la pipì, come faceva al Museo quando era piccolina e doveva correre a farla mentre la Maestra spiegava che cos’era un capodoglio. Oun Capo d’ Orlando, non ricordo bene. Proprio non è cambiata per niente!Mi ha anche ridicolizzato, dicendo che ben mi presto a fare i tortelli e le tagliatelle!Prima,seppur anonimo, seppur nascosto agli occhi della gente, tutti mi cercavano con desiderio e fretta di venire a trovarmi, mi usavano cinque minuti e via, avanti un altro. Avevo sempre la fila davanti a me, come quando si va a trovare un personaggio importante e gli si chiede l’autografo.Ora mi danno per scontato, mi chiedono ogni cosa, anche di preparare la maionese, usando il mio scopino come frusta!Qualcuno mi ha chiesto
persino di poter guardare nella mia acqua e di predirgli il futuro, come una cartomante!Oramai sanno che ovunque andranno io ci sarò e possono contare su di me, come si fa con un vecchio e fidato amico. Ma così non mi desiderano nemmeno un pochino; vedrò di imparare qualche strategia per farmi desiderare ancora come un tempo,quando facevano la fila. È proprio una donna zero ritegno, con una lingua così lunga e tagliente che potrebbe usare almeno per togliermi le incrostazioni e lucidarmi a dovere. Invece no, ha raccontato tutto, non ha tenuto gli onori e i disonori in casa, per una volta che le avevo chiesto di essere omerdosa! Chiedo venia, la parola esatta è omertosa. Credeva di riuscire ad essermi più simpatica, comportandosi in codesto modo, poco ortodosso?Nella sua piccola e graziosa testolina ha forse pensato di farsi pubblicità dicendo che era mia amica, ha usato il nepotismo anche lei, o per meglio dire il waterismo. Ma tutte quelle cose le so fare io, non lei! E anche se ci provasse, non le riuscirebbero di sicuro. Quella,
per il semplice fatto di aver preso un pezzo carta, nemmeno troppo igienica, crede con superbia di superarmi in intelligenza e abilità? Ma nemmeno se campa mille anni, riuscirà a fare ciò che ho fatto io da quando sono nato, sino ad oggi. Mi
piacerebbe vederla, mentre travestita da calesse rotea su stessa, con all’interno della sua capiente pancia, quintali di farro! Non ha ancora capito alla sua età, che tipo sono. Ho un carattere schivo e timido, mi vergogno spesso del mio ruolo, non
voglio che si parli troppo di me, ma credo di aver dimostrato che valgo e che non sono uno scarto di natura. Non vorrei essere ritenuto vanitoso o superbo, ma oramai ho i titoli per essere il vero, unico e solo Water. Non voglio essere confuso con parenti di ultima categoria, almeno questo onore, quella là, me lo deve. Spero
soltanto mi vengano date le ferie, soprattutto quelle arretrate e maturate nei secoli di duro lavoro e quando dico duro, so io a che cosa mi riferisco! Potrei farmi bello, radermi, indossare un abito adatto, non quegli orrendi pizzi copritazza che mi infilano e mi fanno sembrare una donnicciuola e potrei che so, pensare a metter su famiglia. Sì cara, hai capito bene: mettere su una vera famiglia:penso di aver
diritto anche io ad una compagna e a dei figli! Non sono mica nato per essere single! Le mie voglie ce le ho anch’io, ho dei movimenti ormonali terribili, lancio feromoni ovunque, spero vengano captati e raccolti da una turca o da una padella giovane, degna di essermi fedele sempre. Voglio lasciare a chi verrà dopo di me un po’ del mio patrimonio di conoscenza, trasmettendo ai posteri una buona parte di ciò che ho dovuto, mio malgrado, trangugiare. Dato che per mia natura, non sono permaloso e nemmeno me la lego allo sciacquone, come si suol dire, la mia non è una vendetta morale, ma i giovani devono imparare il sapore e l’odore della fatica, non tutto gli è dovuto, se lo devono guadagnare con sforzo sul campo. Ma anche sui prati se vogliono, quindi alla fin fine ringrazio la pazzoide che mi ha fatto conoscere e se mi riesce la benedico con un po’ di acqua fresca e pulita. Così si rinfresca le idee e si toglie quella patina da maestrina con gli “occhialisotuttoio”, sperando di rovinarle anche un tantino la messainpiega ed il suo colore di capelli. Tanto si vede che sono tinti e non naturali! Mica come me, che sono autentico e naturale, anche se sono un poco grezzo, non ho mai fatto nulla per nascondere la mia età come fa lei. A volte mi impongono qualche lifting, qualche piccolo ritocchino, ma io desidero rimanere come sono. Meglio un water rovinato e sbeccato oggi, che un fantoccio di vespasiano domani. Spero che la Signora se lo ricordi bene: water si nasce, non si diventa. Con impegno,volontà e astuzia ci si trasforma e si inizia a ballare il valzer, piroettando allegri sulla pista da ballo della vita.

…e lei quando risponderà?

 

47 morto che parla

47 morto che parla (Photo credit: Wikipedia)

 



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