ROMA – La frase ha solo un giorno ma è una di quelle destinate a rimanere nella memoria a lungo. In fondo Silvio Berlusconi non è nuovo a certe uscite fuori luogo. Questa volta, però, non si tratta di frecciatine e “innocui scherzetti” a capi dello Stato vari, bensì ha toccato una nota davvero dolente quando, in occasione il giorno del Memoriale dello Shoah, riferito alle leggi razziali ha detto: “sono la peggior colpa del leader Mussolini che per tanti altri versi aveva fatto bene. Non abbiamo la stessa responsabilità della Germania, ci fu da parte nostra una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole”.
Certo, la frase questa volta fa un certo effetto e se sul cucù alla Merkel e sull’abbronzato a Barack Obama ci si poteva anche ridere su, questa frase giustamente non va proprio giù: “Buffone” e “Vergogna” sono le parole che, insieme ai fischi, sono state indirizzate contro di lui appena finito il Memoriale. Applausi invece per il segretario generale della Cgil Susanna Camusso e per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Le dichirazioni del Cavaliere infiammano così la scena politica con reazioni che si rincorrono per tutta la giornata. “Sono una vergogna e un insulto alla storia e alla memoria. Chieda oggi stesso scusa agli italiani”, scrive su twitter Dario Franceschini (Pd). Parole “inaudite” anche per Anna Finocchiaro (Pd). Secondo Pier Ferdinando Casini (Udc), Berlusconi ha detto “una sciocchezza immane”. Gli fa eco Rocco Buttiglione (Udc) secondo il quale “se questo è il modello di moderazione di Berlusconi, poveri moderati!”.
”Berlusconi non conosce vergogna e ha perso un’occasione per tacere. Affermare, proprio nel Giorno della Memoria, che Mussolini ‘per tanti versi aveva fatto bene’ e che le leggi razziali sono state la sua colpa peggiore costituisce un insulto alla memoria e alle vittime dell’Olocausto”, reagisce Antonio Di Pietro (Idv). Commenta anche Antonio Ingroia (Rivoluzione civile): “Nel giorno della memoria Berlusconi si rifà al suo modello politico, si vergogni. Più di una volta infatti ci ha ricordato, con il suo fare dispotico, le assurdità del Ventennio”. E per Paolo Ferrero (Prc) “sono proprio dichiarazioni del genere che sdoganano il fascismo e il nazismo anche oggi”.
Duro il commento del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna: le dichiarazioni di Berlusconi “appaiono non solo superficiali e inopportune, ma, là dove lasciano intendere che l’Italia abbia deciso di perseguitare e sterminare i propri ebrei per compiacere un alleato potente, destituite di senso morale e di fondamento storico”.
In serata arriva una nota di Berlusconi in cui il leader del Pdl spiega: ”Le mie analisi storiche sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all’ingresso del Museo dell’Olocausto. Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente”.
Poi, prosegue la nota, “Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni. Mi spiace peraltro che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale”.
Alle celebrazioni di Milano ha partecipato anche il premier Mario Monti. “La segregazione e l’antisemitismo sono ancora ben presenti”, afferma Monti a Milano. Per il Professore sarebbe “un grave errore dimenticare. La memoria va tramandata alle nuove generazioni perché si evitino abusi e terribili tragedie di questo tipo”. Inoltre “occorre sempre tener viva questa memoria. Il fatto che questo memoriale sia a Milano, in un luogo che ha significato tanta sofferenza, è per noi milanesi e per noi italiani un fatto molto significativo”. Monti, in occasione del Giorno della Memoria, ha scritto anche un messaggio in cui evidenzia che le scelte effettuate dai padri fondatori dell’Italia e dell’Europa “vanno giorno per giorno confermate, rafforzate e difese da rigurgiti di totalitarismi, razzismo ed antisemitismo”.
Oggi il mondo intero si è fermato per ricordare le vittime dell’Olocausto. Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante un’offensiva verso Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il più grande campo di concentramento creato dai nazisti. I sovietici vi entrarono e liberarono i prigionieri. Dal 2005, il 27 gennaio in tutto il mondo è ‘Il Giorno della memoria’.