Silvio, extra omnes! Poffarbacco.
Creato il 13 marzo 2013 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Lo andiamo cantando da trent'anni in tutte le lingue del mondo, e seguendo ogni ritmo possibile, che Silvio è pericoloso. Da Milano Due, da Telelombardia, dalle tette di Drive In, dalla pubblicità che interrompeva un sogno. Inascoltati, siamo andati raminghi per monti, valli e mari per predicare un solo verbo: “Attenti a Silvio”. Era chiaro fin dall'inizio, da quando raccontò di aver girato i ministeri romani, con una 24ore piena di contante, per tentare di corrompere il corruttibile. Le stanze del Pci, poi Pds, le passò tutte, ma senza avere l'accoglienza sperata. In quel tempo (scusate il tono evangelico ma si sta eleggendo il nuovo Papa) con i soldi, anche se contanti, non si aprivano tutte le porte né si compravano deputati e senatori, c'era, diciamo, un maggiore senso del pudore. Poi l'incontro degli incontri, il fato: Bettino Craxi. E Silvio diventa primail Cavaliere poi il Presidente del Consiglio. Quando hanno chiesto aBeppe Grillo se un paragone con Craxi (considerate le malattie ricorrenti) fosse possibile, Beppe ha risposto: “Me lo auguro per lui, le spiagge della Tunisia sono piene di Ruby”. Questo signore ormai ultrasettantenne, miliardario, apparentemente appagato, con una fidanzatina che evidentemente non riesce a placare il suo inesauribile appetito sessuale, potrebbe lasciar perdere, costruire ospedali e scuole per bambini poveri e finanziare università pronte a formare i pidiellini del futuro. “Porterò a insegnare tutti i grandi capi di stato del mondo incontrati durante la mia carriera politica – ha detto Silvio - Tony Blair, George W. Bush, Vlady Putin”, gli stavano scappando Muhammar Gheddafi e Hosni Mubarak, ma poi si è reso conto che sono indisposti. Insomma, Silvio ha tutto, e la fregatura è che lui non ha fame, avverte solo un leggero languorino da potere che maschera la fifa blu di finire in galera (il fatturato e le azioni Mediaset c'entrano, ma non rappresentano la dominante). Per questo resiste, per questo attacca a testa bassa i magistrati che gli fanno le pulci, per questo carica la molla dei soldatini celeste-cielo e li spinge davanti al tribunale di Milano a protestare contro cosa? Una visita fiscale. Suvvia! Poi, non contento, manda 'o Schiattamuort a parlare con Giorgio Napolitano in fin di... mandato (Presidente non si tocchi anche lei, per favore!) implorando una maggiore clemenza per il padrone e invocando un cazziatone solenne per la band new punk Ilda&Co. Lo diciamo senza voler allarmare nessuno: Silvio continua a rappresentare l'unico, vero, incontrovertibile pericolo per la democrazia italiana, altro che M5S, altro che stagione delle stragi, altro che tritolo a gogò. Silvio è stato il tarlo della coscienza civile, ha rincoglionito il 60 per cento degli italiani, beneficiandone una buona parte. Ne è rimasto un trenta per cento, ma sempre tanti sono. Silvio è quello delle leggi ad personam, del codice penale fisarmonica, delle frequenze televisive ballerine, delle assicurazioni copertura all optional, dei beni demaniali fatti acquistare da amici e conoscenti, padrino degli evasori fiscali e dei corruttori, dei voltagabbana e dei portaborse in gonnella elevati a rango di ministre. Silvio è quello dei balli e balletti, dei travestimenti figli delle sue perversioni sessuali, delle bestemmie in tv contestualizzate dal monsignor Fisichella di turno, della Protezione Civile Spa che avrebbe sconquassato l'ambiente e i beni culturali peggio degli Unni di Attilo Flagello Diddio versione Abatantuono. Silvio è quello della revisione delle Costituzione in chiave presidenziale perché sempre lui, Silvio, invidia come un criceto allupato, i primi ministri con pieni poteri o i presidenti della repubblica alla Sarkò. Di Putin ci rifiutiamo di parlare. In questi due giorni, il nostro di cui sopra, ne ha combinate di tutti i colori, facendosi beffa di ogni regola possibile grazie a un Pocket Coffee che, provvidenzialmente, gli ha alzato la pressione arteriosa. Guai a ritenerlo finito. Guai a considerarlo, nel bene e nel male, storia. Ha già detto che non voterà mai un presidente della repubblica di sinistra. Secondo noi dipende. Se Bersani gli offrisse Palazzo Madama...
Letta su Facebook: "Se il Milan avesse perso anche all'andata, il Pdl avrebbe preso il 5 per cento di voti in meno". A proposito delle teste di cazzo di ieri...
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