Non prendeteci per monomaniaci ma l’impressione è che Silvio sia come la gramigna che, se non si estirpano le radici, continua imperterrita a infestare ogni cosa, dal vaso dei fiori al raccolto. Non si sa come né perché, lo “sfiduciato” dal mercato dopo esserne stato un accanito sostenitore, ogni qualvolta Mario Monti fa un discorso, o compie un’azione degni di essere analizzati, compresi e sostenuti interviene lui a scompigliare le carte. In questo è bravissimo, un vero e proprio maestro dell’informazione e della “contro-informazione”, ruolo che condivide sulla scena internazionale con l’amico e sodale Vlady, Zar di tutte le Russie. Uno potrebbe dire: “Basta non parlarne”. Ma sarebbe come continuare a sottovalutare quello che resta il pericolo pubblico numero uno di un paese che vorrebbe tanto vivere normalmente. Che Silvio non abbia preso bene l’avvicendamento a Palazzo Chigi è nei fatti. Democristianamente, il presidente Napolitano, Pierfy Casini e Piergigi Bersani, stanno adottando un basso profilo ogni volta che si parla di Berlusconi. In coro, i tre, continuano a ripetere: “C’è un altro presidente del consiglio, un altro governo, andiamo avanti e non pensiamo al passato”. Pervicacemente continuano a ringraziarlo per il “bene fatto all’Italia” unendo, nei ringraziamenti, anche il nunzio apostolico del Vaticano presso il Pdl che risponde al nome di Gianni Letta. Sospetti suonano infatti gli apprezzamenti che a ogni piè sospinto vengono rivolti al Letta di centrodestra che sembra essere stato una sorta di eminenza grigia dell’interregno berlusconiano da tenere buono con le lusinghe altrimenti chissà cosa potrebbe combinare. Purtroppo per noi (e non per lui al quale del nostro giudizio non frega una mazza), Letta non ci è mai piaciuto fin da quando era direttore de “Il Tempo”, figuriamoci dopo che si era legato indissolubilmente a Berlusconi (rappresentandone l’apparente facciata da statista “perbene”) e ora che lo stanno facendo apparire come il Valium di Silvio che da di testa. Perché Silvio, di testa, sta dando sul serio. Roma. Riunione dei senatori del Pdl. Silvio inizia il suo discorso esordendo con: “Il governo di Mario Monti rappresenta una sospensione certamente negativa della democrazia” come se il suo regime potesse vantarsi di essere stato l’epigono della democrazia italiana. Durissimo l’attacco alle opposizioni: “Accettiamo una sospensione della democrazia. Subiamo il terrorismo dell’opposizione, della stampa, della stampa straniera. Per questo motivo mi sono dimesso”. Berlusconi avverte la necessità di tenere unito un partito composto da profittatori e mezzeseghe senza dignità e per questa ragione spara ad alzo zero sul nuovo governo: “Daremo la fiducia ma non sarà a scatola chiusa. Se qualcuno pensava che mi sarei ritirato con Bondi a scrivere le mie memorie ha sbagliato calcoli e previsioni. Non me andrò. Andremo avanti fino alle elezioni perché non possiamo lasciare il Paese nelle mani di Vendola, di Bersani e di Di Pietro”. E poi l’affondo minaccioso a Pierfy Casini che, se fossimo in lui, ci doteremmo di un paio di robusti parapalle: “C’è l’incognita del Terzo Polo – ha sibilato l’ex premier – l’incognita di Casini. Ma non vi preoccupate, faremo ragionare il ragazzo con le buone o con le cattive”. Ora, se fossimo in un paese normale e con politici meno democristianizzati, la risposta di Casini sarebbe stata una domanda: “Cosa intendi per ‘cattive’”? Ma si sa, con i tempi che corrono e il vento che tira, forse è meglio stare al riparo da una eventuale campagna di fango, magari viene fuori che anche il leader dell’Udc è avvezzo a frequentare minorenni, che picchiava la prima moglie, che non giocava con Barby con le figlie di primo letto e che giaceva scandalosamente con il suo ex capo Arnaldo Forlani. A Palazzo Grazioli nascerà la web tv di Silvio che ha già dato ad Antonio Palmieri, responsabile internet del partito, il compito di metterla in piedi. Pur di non lasciare a Michele Santoro l’esclusiva del web, Silvio ha deciso di scendere in campo anche sulla piattaforma multimediale e chissà, magari manderà in onda gli spogliarelli a notte fonda come faceva a Telemilano. “Staccheremo la spina come e quando vorremo – ha detto Silvio alla platea adorante dei parlamentari - . Siamo già d’accordo con Monti che questa legge elettorale va modificata ma non cambiata. Appena pronta si andrà alle elezioni nella speranza che nel frattempo le acque interne e internazionali contro di me saranno cambiate”. E le acque non dovranno cambiare né ora né mai. Occorrerà mettere in atto una piccola sacca di resistenza, perché abbassare la guardia dell’antiberlusconismo in questo momento significherebbe fare i conti con un volo senza controllo di uccelli paduli. Purtroppo, ci toccherà lasciare ad altri il compito di magnificare il governo del Professore, e dei suoi “anonimi” ministri, accontentandoci di marcare quei provvedimenti (sul nucleare Monti è partito proprio alla grande), che non ci piaceranno. A noi toccherà tenere sotto controllo colui che fu e che vuole continuare ad essere perché se qualcuno pensa che con Silvio è finita qui non ha capito niente. D’altronde siamo uomini e operatori dell’informazione senza fantasia. Ci adagiamo sui luoghi comuni senza tenere conto che invece ci sono altri che volano ben più in alto di noi e che hanno adottato il professor Monti chiamandolo semplicemente per nome, Mario, come fosse uno con il quale sono andati a cena fino all’altra sera. E tanto per continuare a volare bassi, a noi giornalisti privi di fantasia piace sottolineare il fatto che Silvio è incazzatissimo con il governo Monti perché della Passera ne ha anche il Profumo. Profumo di Passera. Il top. (Non è nostra ma va bene lo stesso).
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Silvio non si acqueta, vuole la web tv e minaccia Casini: “Ragionerà con le buone o con le cattive”
Creato il 18 novembre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Non prendeteci per monomaniaci ma l’impressione è che Silvio sia come la gramigna che, se non si estirpano le radici, continua imperterrita a infestare ogni cosa, dal vaso dei fiori al raccolto. Non si sa come né perché, lo “sfiduciato” dal mercato dopo esserne stato un accanito sostenitore, ogni qualvolta Mario Monti fa un discorso, o compie un’azione degni di essere analizzati, compresi e sostenuti interviene lui a scompigliare le carte. In questo è bravissimo, un vero e proprio maestro dell’informazione e della “contro-informazione”, ruolo che condivide sulla scena internazionale con l’amico e sodale Vlady, Zar di tutte le Russie. Uno potrebbe dire: “Basta non parlarne”. Ma sarebbe come continuare a sottovalutare quello che resta il pericolo pubblico numero uno di un paese che vorrebbe tanto vivere normalmente. Che Silvio non abbia preso bene l’avvicendamento a Palazzo Chigi è nei fatti. Democristianamente, il presidente Napolitano, Pierfy Casini e Piergigi Bersani, stanno adottando un basso profilo ogni volta che si parla di Berlusconi. In coro, i tre, continuano a ripetere: “C’è un altro presidente del consiglio, un altro governo, andiamo avanti e non pensiamo al passato”. Pervicacemente continuano a ringraziarlo per il “bene fatto all’Italia” unendo, nei ringraziamenti, anche il nunzio apostolico del Vaticano presso il Pdl che risponde al nome di Gianni Letta. Sospetti suonano infatti gli apprezzamenti che a ogni piè sospinto vengono rivolti al Letta di centrodestra che sembra essere stato una sorta di eminenza grigia dell’interregno berlusconiano da tenere buono con le lusinghe altrimenti chissà cosa potrebbe combinare. Purtroppo per noi (e non per lui al quale del nostro giudizio non frega una mazza), Letta non ci è mai piaciuto fin da quando era direttore de “Il Tempo”, figuriamoci dopo che si era legato indissolubilmente a Berlusconi (rappresentandone l’apparente facciata da statista “perbene”) e ora che lo stanno facendo apparire come il Valium di Silvio che da di testa. Perché Silvio, di testa, sta dando sul serio. Roma. Riunione dei senatori del Pdl. Silvio inizia il suo discorso esordendo con: “Il governo di Mario Monti rappresenta una sospensione certamente negativa della democrazia” come se il suo regime potesse vantarsi di essere stato l’epigono della democrazia italiana. Durissimo l’attacco alle opposizioni: “Accettiamo una sospensione della democrazia. Subiamo il terrorismo dell’opposizione, della stampa, della stampa straniera. Per questo motivo mi sono dimesso”. Berlusconi avverte la necessità di tenere unito un partito composto da profittatori e mezzeseghe senza dignità e per questa ragione spara ad alzo zero sul nuovo governo: “Daremo la fiducia ma non sarà a scatola chiusa. Se qualcuno pensava che mi sarei ritirato con Bondi a scrivere le mie memorie ha sbagliato calcoli e previsioni. Non me andrò. Andremo avanti fino alle elezioni perché non possiamo lasciare il Paese nelle mani di Vendola, di Bersani e di Di Pietro”. E poi l’affondo minaccioso a Pierfy Casini che, se fossimo in lui, ci doteremmo di un paio di robusti parapalle: “C’è l’incognita del Terzo Polo – ha sibilato l’ex premier – l’incognita di Casini. Ma non vi preoccupate, faremo ragionare il ragazzo con le buone o con le cattive”. Ora, se fossimo in un paese normale e con politici meno democristianizzati, la risposta di Casini sarebbe stata una domanda: “Cosa intendi per ‘cattive’”? Ma si sa, con i tempi che corrono e il vento che tira, forse è meglio stare al riparo da una eventuale campagna di fango, magari viene fuori che anche il leader dell’Udc è avvezzo a frequentare minorenni, che picchiava la prima moglie, che non giocava con Barby con le figlie di primo letto e che giaceva scandalosamente con il suo ex capo Arnaldo Forlani. A Palazzo Grazioli nascerà la web tv di Silvio che ha già dato ad Antonio Palmieri, responsabile internet del partito, il compito di metterla in piedi. Pur di non lasciare a Michele Santoro l’esclusiva del web, Silvio ha deciso di scendere in campo anche sulla piattaforma multimediale e chissà, magari manderà in onda gli spogliarelli a notte fonda come faceva a Telemilano. “Staccheremo la spina come e quando vorremo – ha detto Silvio alla platea adorante dei parlamentari - . Siamo già d’accordo con Monti che questa legge elettorale va modificata ma non cambiata. Appena pronta si andrà alle elezioni nella speranza che nel frattempo le acque interne e internazionali contro di me saranno cambiate”. E le acque non dovranno cambiare né ora né mai. Occorrerà mettere in atto una piccola sacca di resistenza, perché abbassare la guardia dell’antiberlusconismo in questo momento significherebbe fare i conti con un volo senza controllo di uccelli paduli. Purtroppo, ci toccherà lasciare ad altri il compito di magnificare il governo del Professore, e dei suoi “anonimi” ministri, accontentandoci di marcare quei provvedimenti (sul nucleare Monti è partito proprio alla grande), che non ci piaceranno. A noi toccherà tenere sotto controllo colui che fu e che vuole continuare ad essere perché se qualcuno pensa che con Silvio è finita qui non ha capito niente. D’altronde siamo uomini e operatori dell’informazione senza fantasia. Ci adagiamo sui luoghi comuni senza tenere conto che invece ci sono altri che volano ben più in alto di noi e che hanno adottato il professor Monti chiamandolo semplicemente per nome, Mario, come fosse uno con il quale sono andati a cena fino all’altra sera. E tanto per continuare a volare bassi, a noi giornalisti privi di fantasia piace sottolineare il fatto che Silvio è incazzatissimo con il governo Monti perché della Passera ne ha anche il Profumo. Profumo di Passera. Il top. (Non è nostra ma va bene lo stesso).
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