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Silvio, ticket scaduto: “Questo governo fa schifo. Via la fiducia”.

Creato il 28 ottobre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Silvio, ticket scaduto: “Questo governo fa schifo. Via la fiducia”.
I bonus ottenuti dal duo Monti-Napolitano per togliersi dalle palle, sono esauriti. Non si sa perché, Silvio ha continuato a credere che fossero eterni, che fino a quando il suo esangue partito avesse continuato a sostenere i Professori, lui avrebbe potuto godere di una sorta di impunità ad personam che non ha riscontri nel resto del mondo. Accortosi, dalla sentenza del tribunale di Milano, che le cose non stanno come lui pensava, ha iniziato a ridare di testa. Prima ha dichiarato, con il fiato grosso e le parole impastate dalla rabbia, che non avrebbe mollato; poi, dopo una notte di profonda, anzi profondissima riflessione ad Arcore, ha lasciato intendere che non si ripresenterà candidato premier ma continuerà a sedere in Parlamento. Così, se nel 1994 scese in campo per tenere in vita le sue fallimentari imprese, nel 2013 si ripresenterà per tenersi stretta la franchigia da deputato buona per non finire dritto in gattabuia, il posto che, secondo Tonino Di Pietro, dovrebbe essere la sua residenza fissa. La rabbia per una sentenza che, di fatto, se confermata, lo escluderebbe dai pubblici uffici per i prossimi cinque anni, è tanta e tale che il suo delirio giustizialista non ha risparmiato nessuno, neppure mister Allegri ché se il Milan va male, i giudici rossoneri (calcisticamente parlando), lo tartassano a piene mani. Nel mirino della sua foga oratoria sono finiti tutti, latino compreso. Dalla culona inchiavabile al Professore, dalla magistratocrazia alla sinistra leninista, dalle intercettazioni telefoniche all’Imu, nel calderone dell’incazzatissimo Berluspony è precipitato l’universo mondo conosciuto, e pure qualche rione di Marte intento a preparare il prossimo Palio di Halloween. Silvio non gioca più, si è accorto che è arrivata l’ora di saldare qualche debituccio con la giustizia e, ovviamente, non ci sta; a cosa sarebbero serviti allora i 400 milioni di euro di parcelle agli avvocati? E i vitalizi a Razzi e Scilipoti? E le case acquistate da pianisti e chitarristi? E tutti i dané dati a Santa Madre Chiesa? E tutti i quacquaracquà morti di fame e nullafacenti che ha stipendiato per anni? E tutte le Mini acquistate per le concubine? E tutti i soldi dati ai magistrati per comprarsi le sentenze? E il laser anti-depilatorio (sic!) regalato a Ruby? E le cure pagate a Bossi? E il lifting alla Santanché? E i contratti milionari a Feltri e Sallusti? Fiumi di denaro che rischiano di disperdersi in mille rivoli e di lasciarlo senza un soldo in tasca, considerato il crollo sul mercato delle azioni Mediaset. Il destino di Alfano è legato alle elezioni siciliane. Casini è furibondo, perché le dichiarazioni del Cavaliere e la minaccia di ritiro della fiducia al governo Monti rischiano di mettere in crisi la sua Lista per l’Italia. Napolitano è molto preoccupato, perché sa perfettamente che Silvio incazzato è un pericolo serio, molto serio. Le colombe del Pdl cercano di metterci una pezza mentre le “amazzoni” lo stanno spingendo su posizioni più barricadere e radicali. Per quanto riguarda noi, beh, siamo sconcertati. Dopo venti anni di delirio e di sconquasso, questo paese dipende ancora dagli umori di Berluspony. Meditate su ciò, vi prego, se potete.

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