Tra le voci italiane della musica pop jazz, Simona Molinari è una delle più dotate di swing e di visione internazionale. Trentenne, bella senza aggressività, anche autrice, riesce a utilizzare la voce come uno strumento che si adatta a ciascun spartito e orchestra. Interessanti i suoi pezzi originali, sempre con un occhio al jazz, come l’ottima Egocentrica e altre più recenti in cui si è esibita con il pianista all the time Peter Cincotti, come Felicità o il pluripremiato Amore a prima vista. Ma ha colpito anche nel ruolo di Maddalena in Jesus Christ Superstar al Sistina. Sono sempre molto valide e avvolgenti le sue interpretazioni di pezzi classici, anche della tradizione napoletana. Piace soprattutto la sua capacità di misurarsi su più stili e mood. Rispetto ad altre voci numero 1, risulta più originale, per esempio di Giorgia, magnifica in particolar modo nel registro drammatico, di Carmen Consoli troppo legata ad uno stile che non tralascia mai l’etnico o altre voci minori, provenienti dalle decine di talent show fotocopia.
Simona canta e scrive sempre con un una parte di se stessa, che non trascura anche la leggerezza. Poi , se deve interpretare la dolce e seducente Non arrossire di Giorgio Gaber, sa essere giustamente intensa e a tratti drammatica.
Una voce bellissima, un talento artistico che merita grande attenzione. Simona Molinari ha davanti una carriera di serie A.
Mauro Pecchenino