All’evento hanno preso parte produttori di pasta, riso, legumi, oli, vini, salumi, conserve, marmellate, formaggi e dolci, che hanno proposto degustazioni, assaggi, percorsi sensoriali guidati, seminari di approfondimento e abbinamenti, per far scoprire ai visitatori i colori, i profumi, gli aromi e le consistenze del cibo di qualità.
Tra i produttori che ho visitato durante una passeggiata esplorativa, segnalo Gemignani, che dal 1930 propone prodotti tipici toscani di altà qualità, come il tartufo bianco della zona di San Miniato, che – sia per le caratteristiche organolettiche, sia per il tipo di terra in cui nasce – è molto simile a quello di Alba.
Tra i prodotti di punta a base di tartufo, che oggi vengono realizzati e commercializzati da questo produttore toscano, va menzionata La Tartufina, ovvero una salsa al tartufo bianco, e il burro al tartufo bianco.
Nel settore delle mostarde, salse e marmellate merita una nota Lazzaris, un’azienda nata nel 1901 come laboratorio di pasticceria, che – grazie alla combinazione di mele cotogne, zucchero, frutta candita e olio di senape – mise a punto una speciale ricetta per la mostarda, che venne commercializzata poi con il nome Mostarda Veneta Lazzaris.
Non può mancare una menzione per un produttore che conoscevamo già molto bene e che amiamo definire il re indiscusso delle mozzarelle a Roma. Si chiama Mozzarè – Terramia ed è un’azienda agricola romana che ogni giorno produce mozzarelle di altissima qualità in antico casale ristrutturato, in Via della Bufalotta. Tra le specialità di questa azienda – oltre alla mozzarella di bufala, compatta, callosa e sapida al punto giusto – suggeriamo di assaggiare anche la mousse di ricotta, perfetta da mangiare così o da usare come ripieno dei fiori di zucca fritti.
Da segnalare l’olio del Principe Pignatelli, della provincia di Isernia, prodotto nella tenuta che avvolge l’antico casale nel comune di Monteroduni, ristrutturato e trasformato seguendo i principi della bioedilizia, per poter aderire al meglio al contesto naturale e incontaminato. L’olio Pignatelli si distingue per la sua
denominazione di origine protetta Molise e per le certificazioni ICEA per l’agricoltura biologica.
I tremila ulivi secolari della Tenuta Pignatelli si estendono per una superficie di circa cento ettari, su colline situate a circa duecentocinquanta metri sul livello del mare, in una zona particolarmente favorita dal particolare microclima.
Tra i produttori che meritano sicuramente una menzione c’è Pedrazzoli, con il suo prosciutto di Parma e di Maialino Nero (che mangia solo ghiande), entrambi stagionati 24 mesi. Inutile dirvi che la consistenza, il profumo e il sapore di questi prosciutti sono di un altro pianeta. Da segnalare che i salami sono avvolti da budello vero al 100%, quello che le nostre nonne usavano per conservare la soppressata, che si stacca anche più facilmente dalle fette di salume.
Il Re Norcino colpisce invece per la cremosità e il sapore del suo ciauscolo. La famiglia Vitali, che opera da anni tra le province di Ascoli e Macerata, coltiva direttamente i cereali destinati a diventare mangime per gli animali, alleva i suoi suini e produce i salumi solo con le carni degli animali allevati sul posto. Un segno di fedele appartenenza e di grande amore per il proprio territorio di origine.
Tra i produttori di dolci, merita sicuramente una menzione il panettone di Attilio Servi, realizzato con burro e uova (vere!), caratterizzato da una consistenza ariosa e quasi impalpabile. Vera chicca nel settore dolciario i biscotti di Dolciarte, una piccola azienda di Avellino, che utilizza lievito madre, farina macinata a pietra del molino Quaglia (la Petra) e ingredienti di prima qualità che si sentono tutti al primo morso.
Tra le particolarità in mostra all’evento anche i Palloni di fichi dell’azienda calabrese Dolci Pensieri di Calabria, un’azienda di Cosenza che lavora quasi esclusivamente questo dolcissimo frutto settembrino.
I palloni vengono realizzati con dei fichi semifreschi cotti al forno per 5-6 ore, successivamente avvolti in una foglia di fico per modellarli e di nuovo ripassati in forno per ultimare la cottura.
Attendo con fervore il prossimo appuntamento per conoscere altre realtà del nostro Paese.