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Smog, traffico, casino, ventiquattr’ore al giorno, sette giorni su sette. Bangkok non si ferma, mai. Come l’avevo lasciata l’ho ritrovata, tra le offerte indecenti in Kao San Road, la strada dei backpackers, agli odori di Chinatown, agli spostamenti in tuk-tuk da un capo all’altro della citta`. Ed ero contento ieri, quando, finalmente, dopo quarantuno ore di autobus, mi sono trovato seduto a un bar per turisti, a pagare il triplo per una birra, ascoltando un chitarrista dal vivo, ero contento perche` ero arrivato, ero tornato, in questa citta` da un dozzina di milioni di abitanti in cui tutti tentano di farti sentire speciale per venderti qualcosa, ma nessuno si ferma a guardarti, nessuno ti da importanza, in una frenesia che rende invisibili.
Sono partito da Singapore, la sera del due Marzo, prendendo un autobus notturno per Kuala Lumpur. Dalla umida e altrettanto frenetica capitale malesiana, in cui mi sono fermato a malpena due giorni, ho preso un altro bus per salire fino alle Cameron Highlands, nella piccola localita` di Tanah Rata, in cui,sfuggendo al calore della citta`, mi sono fermato a vedere le infinite piantagioni di the` che circondano quest’area. Sono poi sceso ancora fino ad arrivare a Penang, in cui ho avuto appena il tempo di mangiare un roti, per poi saltare direttamente su un altro autobus, in direzione Hat Yai, subito dopo il confine Thai. Come se le nove ore di autobus non fossero bastate, appena arrivato a Hat Yai, un minibus trasportante acciughe essiccate mi ha portato sulla costa, a Krabi, dove mi sono fermato in un ostello stupidamente costoso, per poi prendere il traghetto per l’altrettanto costosa Ko Phi Phi, l’isola piu` turistica di tutta la Thailandia.
Due giorni sull’isola di The Beach, il film con Leonardo di Caprio, tratto dal libro di Alex Garland, che l’ha resa famosa a livello mondiale, tra il paesaggio mozzafiato dalla spiaggia, snorkelling in un mare trasparente, turisti della peggior specie, e prezzi ridicoli al confronto con il nord. Al ritorno sulla terraferma, a Phuket, ho preso un altro, e ultimo, autobus, per arrivare a Bangkok. E adesso eccomi qui, pronto a salire ancora piu` su, per poi cominciare la discesa verso Kuala Lumpur, da dove mi aspettera` il mio volo di ritorno alla vita “normale” in Nuova Zelanda.
I trasporti pubblici sono sicuramente il metodo migliore per girare il sud-est asiatico. Gli autobus vanno e vengono da ogni citta`, ogni giorno, piu` volte al giorno. I prezzi sono bassi, e sulle lunghe distanze, viaggiando su autobus notturni non si sprecano giorni per il resto delle attivita`, e si risparmia sull’accomodazione. Mentre l’aereo puo` apparire come l’opzione migliore, calcolando le ore da passare in aeroporto prima del volo, le ore effettive di viaggio, e il trasporto dall’aeroporto alla citta` (che oltretutto non e` sempre la meta finale), il tempo impiegato e` di poco inferiore, ma fino a cinque o piu` volte piu` costoso e generalmente durante le ore diurne. Inoltre per l’autobus non e` necessaria una prenotazione, ci si puo` svegliare la mattina e decidere dove andare o non andare.
Questo e` il resoconto del mio viaggio da Singapore a Bangkok:
Singapore – Kuala Lumpur, 374km per 6 ore e mezzo di viaggio circa, al prezzo di 28 dollari singaporeani (16 euro).
Kuala Lumpur – Tanah Rata (Cameron Highlands), 205km per 6 ore di viaggio in salita, curve e autobus scassato, al prezzo di 32 ringget malesiani (7,60 euro).
Tanah Rata (Cameron Highlands) – Penang (Butterworth), 255km per 5 ore di viaggio, al prezzo di 38 ringget malesiani, dove pero` avrei dovuto pagare meno, essendomi fermato in anticipo (9 euro).
Penang (Butterworth) – Hat Yai, 193km per meno di 4 ore di viaggio, al prezzo di 35 ringget malesiani (8,30 euro).
Hat Yai – Krabi, 257km per 4 ore di viaggio in minubus, 280 bath thailandesi (6,60 euro).
Krabi – Ko Phi Phi, 2 ore in traghetto, per 300 bath thailandesi (7,10 euro).
Ko Phi Phi – Phuket, 1 ora e mezzo in traghetto, per 250 bath thailandesi (5,90 euro).
Phuket – Bangkok, 823km per 14 ore di viaggio in autobus in seconda classe, 487 bath thailandesi (11,50 euro).
In totale quindi ho percorso 2107km su strada, ai quali si aggiungono i km in traghetto e due brevi tratte in taxi a Phuket e Bangkok per un prezzo indicativo di 5 euro, ho passato due notti su otto in autobus, spendendo un totale di 77 euro, taxi inclusi, fermandomi dove volevo, per quanto volevo, quando volevo. In questa cifra e` inclusa una piccola parte che molto probabilmente i venditori di alcuni biglietti hanno aggiunto per intascarsela e una commissione per i pochi biglietti non acquistati direttamente in stazione, ma in agenzia, oltre al costo eccessivo pagato per il biglietto sbagliato da Tanah Rata a Penang, e potrebbe essere ridotta ancora se diluita in un periodo di viaggio piu` lungo, che io purtroppo, questa volta, non ho a disposizione.
Prossima tappa Chiang Mai, altre nove ore di autobus notturno. La mia schiena ringrazia.