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Sinistra?

Creato il 04 febbraio 2011 da Veritaedemocrazia
SINISTRA?
Di Marigo Giandiego
Mi rendo conto come non sia il caso di sovrapporsi ai pensatori autorizzati, a coloro che essendo professionisti del pensiero e della capacità conseguente del leggere il reale, pare abbiano diritto, inviolabile ed esclusivo a questo ruolo.
Tanto più dovrei tacere io ignorante ed incolto.
Non ho nemmeno frequentato l'Università se non come parte del grande movimento dei miei anni di gioventù.
Sono, però, amante delle Culture Alternative, quasi di principio e delle ragioni che le muovono, per cui suppongo, che proprio nella possibilità che io venga letto e, persino, ascoltato stia il senso, più profondo di tutto ciò che andrò dicendo.
La domanda che io voglio porvi e sottoporvi è “Perché Sinistra?” che esigenza esiste di porre questa istanza o anche solo di supporne e caldeggiarne l’esistenza?
Perché, quindi, in un momento in cui pare essere così poco di moda, tanto che persino un comico come Grillo (permettetemi l'ironia ne riconosco da sempre l'intelligenza e l'istinto) si premura di sanzionarne la morte clinica ed il superamento, cercarne il senso e la riproposizione?
Premetto che il senso di questa necessità non deve risiedere in richiami storici, pure presenti e necessari.
Non deve trovare appoggio nelle sole nostalgie di strade, piazze e piccole rivoluzioni interrotte o rimandate…anche se tutto ciò mantiene un senso, soprattutto per coloro, che come me abbiano avuto parte in questo percorso, avendo avuto la fortuna di viverlo.
È innegabile, però, che gli stravolgimenti e le tensioni che hanno caratterizzato questa fase dimostrino che l'esigenza del punto di vista “della classe” sia seriamente necessario, non foss'altro che per equilibrare e ridistribuire
La vera necessità storica di una compagine forte, sensibile, plurale ed aperta che si definisca, orgogliosamente di sinistra, ma che sappia anche cogliere, le evoluzioni storiche, politiche, spirituali di ciò che questo termine cerca di significare, bene questa esigenza sta nel vuoto di ascolto e di proposta, sta nell’incapacità di rappresentazione, che altrimenti avverrebbe un'intera parte del mondo...e della società, sta nelle premesse che sottintendono un punto di vista.
Sta anche nella necessità assoluta che L'Area di Progresso e Civiltà compia un passo avanti e non può farlo senza l'ausilio di una forza di questo tipo.
Va però detto che coloro che immaginano stravolgimenti rivoluzionari o che si rinchiudono in torri cristalline o variamente eburnee, che si staccano dalla realtà e dal mondo per evitare contaminazioni, restando convinti d'essere essi stessi intoccabili e sacri portatori di inalienabili verità che verranno, prima o dopo, confermate dall'evoluzione storica.
Essendo in ultima analisi convinti di essere proprio loro l'unico tessuto buono che la compone.
Bene costoro sono, davvero, destinati alla scomparsa…alla consunzione.
Lo stesso avverrà di coloro che porranno alternative utopistiche ed impraticabili derivanti da visioni di mondo talmente lontani dalla realtà, da essere salti quantici…mondi paralleli.
Eppure non pare sufficiente, soprattutto a livello culturale e filosofico, l’uso ad oltranza del pragmatismo o di una pretesa e sempre meno realistica condivisione di base, che pone presupposti comuni che sempre meno paiono esistere. Spazzati via da interessi assolutamente contrastanti o peggio dall'imposizione delle esigenze del forte sul debole. Pomigliano e La Fiat dovrebbero insegnare.
Questo motivo, questa condivisione di presupposti viene addotta dai numerosi partiti si addensano e si ammonticchiano al centro. Riferendosi, appunto, a comuni aree neo-liberiste e fanta-democratiche, denominandole variamente...persino a tratti proprio con la definizione di Sinistra.
Il che stupisce, me quantomeno…ma lo ho già detto, probabilmente deriva dal fatto che io sia incolto e impreparato.
Costoro individuano nella generalizzazione e nell’appiattimento, persino artificioso dei riferimenti assolutamente inesistenti.
Alla ricerca di possibilità di governare, passando da compagini conservatrici ad altre progressiste…come se nulla fosse.
Come se questo fosse possibile.
Non si comprende, a questo punto, per quale astruso motivo nascerebbe la necessità di definire due campi.
Sta di fatto che pare che questa premessa, dal loro punto di vista, giustifichi ogni scelta…dal bipartitismo, al nucleare. Sino all'imperatore ed i sui festini...
Quindi affermare che è proprio nelle premesse che acquisisce fondamentale importanza da che punto di vista si osservi e che mondo si immagini diviene di per sé rivoluzionario…quindi di sinistra e si delinea come premessa culturale fondante
vi sono affermazioni di fondo che son di Sinistra, come il dire che non esiste un territorio nel quale ci si incontra e si media ogni opinione o il definire che questo non sia il miglior mondo possibile.
Lo è, di conseguenza, anche l’affermare che la caduta dei muri ed il crollo delle ideologie, un tantino preteso per altro, non giustifichi l’uniformazione del pensiero.
A questo punto sorge spontanea, quasi logica la necessità di definire un’Area di Progresso e Civiltà che mantenga il punto di vista dei deboli, dei molti, dei senza potere…delle reali maggioranze. Facciamoci una domanda:
Quest’area può essere garantita da un grande contenitore?
Che tutto trita, tutto ammette, che fagocita in sé tradizioni liberal, social, teo, radical e marxiane e chi più ne ha, ne metta.
Pare di no!
Sembra che, inesorabilmente si finisca con il seguire la vocazione di far tacere qualcuno, che il più delle volte si rivela essere il più debole, il più afano, il più senza potere. L'ultimo ed il diverso in buona sostanza.
La Premessa di Negazione del Punto di Vista richiesta da quest'area, porta allo spostamento dell’asse della compagine verso il Centro governabile, amorfo…onnicomprensivo, in ultima analisi inesistente e confuso.
Che per sua natura ha , come unica esigenza, la conservazione.
Questo non si verifica solo a livello pratico e politico, ma anche a livello etico-morale e spirituale, uniformandosi al medio al “definito” normale e che spessissimo è anche il peggio.
Dove risiede il coraggio di cambiare, di studiare, di sognare mondi diversi?
Dove il coraggio di discutersi e discutere, di spingere avanti il confine del pensiero comune che definiamo Civiltà.
Dove la capacità di rinnovarsi e rinnovare, lo stimolo al farlo?
Dove?
Se non in quei movimenti spontanei e nelle pulsioni estemporanee che li determinano.
Dire che esista una necessità di definire quest’area…nega di conseguenza la semplificazione, nega l’alternanza.
Personalmente non mi piace un mondo bicolore, ma posso, con sforzo, ammetterne la necessità, ma questo può avvenire solo salvaguardando le caratteristiche salienti delle componenti che questo corpo andranno a comporre, è sempre sbagliato sviluppare un organo in luogo dell’altro…si finisce con l’uccidere il paziente.
Questo, mi rendo conto è pragmatismo, semplificazione, ma permettetemelo.
Qual è a questo punto la strada per mantenere il corpo sano?
Lo sviluppo armonico di ogni sua caratteristica, nella sua specificità.
Trasferendo la metafora , brutalmente, nel sociale.
Come si può anche solo immaginare un mondo senza Antigone?
Privo di senso critico, un mondo che elimina il debole e sfrutta a morte chi non è in grado di ribellarsi è possibile pensare che un mondo così sia sano?
Eppure è esattamente quello che viene quotidianamente proposto.
Proprio questa individuazione determina la necessità della Sinistra e non di un’area di rappresentanza, di testimonianza. Bensì di una organizzata e forte, plurale ed aperta, che sappia determinare e competere.
Che sia in grado di proporre e proporsi.
Che possa difendere e stimolare punti di vista altrimenti assenti.
Che sappia sognare e proporre mondi e laddove sia necessario anche opporsi agli abusi.
Non quindi una propaggine inascoltata in un progetto complesso, ma un partecipante a pieno titolo alla stesura del progetto medesimo. Per fare questo è indispensabile una sinistra autonoma e forte che possegga una sua anima ed una cultura da proporre…un’idea di sé e del suo percorso, non una forza inutilmente e stoltamente barricadiera, che dissimuli il proprio vuoto in un mero negazionismo, ma che accetti di volare alto, di elaborare, attualizzazioni e comportamenti, culture e politiche…filosofie e escursioni dello spirito e che sappia farlo nell’Oggi e nel Qui e non sulla scorta di polverosi libri sacri…che possono essere molto inutili se diventano l’unico modo per analizzare la realtà.

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