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Sinonimo di crisi o collante per le coppie più longeve?

Da Silvestro

Sinonimo di crisi o collante per le coppie più longeve?  Scopriamo perché l’aggressività è la forza propulsiva dell’amoreA cura della Dottoressa Anna Chiara Venturini, psicologa psicoterapeuta a Roma

La rabbia è una delle emozioni di base e insieme a gioia e dolore è tra le più ataviche. Localizzata infatti nel cervello rettiliano, la parte più antica del cervello, è insita nella reazione primordiale di attacco-fuga e quindi strettamente legata ai meccanismi psico-biologici della sopravvivenza.Come avviene per il dolore, anche la rabbia è un segnale, un’avvisaglia che c’è una qualche minaccia o pericolo ed ha perciò una funzione conservativa.

Ci sentiamo infatti arrabbiati quando ci troviamo per esempio in situazioni di sopruso e son venuti meno i nostri diritti ( rabbia primaria), oppure se c’è una profonda delusione o un grande dolore ( rabbia secondaria), oppure ancora se ci sentiamo ignorati ( collera) o se vediamo violati i nostri confini ( ira). Non si può quindi parlare di rabbia, bensì di rabbie che hanno comunque una radice comune: il bisogno di riaffermare se stessi, il proprio sistema di valori ed il proprio equilibrio. C’è quindi un danno ed un dolore conseguente e, se vediamo bene nel comportamento umano, quello che ci fa arrabbiare ancora di più è l’intenzionalità, la volontà dell’altro di farci del male o comunque di non evitarci quel dolore.  In quel caso il vulcano erutta… la rabbia esplode in tutte le sue molteplici sfaccettature.

Ma in coppia? Se ci si arrabbia con il partner significa che si è in crisi?

Di primo acchito la rabbia e l’atteggiamento aggressivo sembrano non aver nulla a che fare con l’amore e lo star bene in coppia, anzi, secondo i condizionamenti sociali e culturali, l’aggressività è un “male” e le liti sono il sintomo che la coppia sta per scoppiare. In realtà sappiamo benissimo che non è così. L’amore ha bisogno di una buona dose di aggressività per non sfaldarsi. Dal latino “agredi” ovvero “avvicinarsi a qualcuno”, essere “adeguatamente aggressivi” (ovvero manifestare quello che si prova e di cui si ha bisogno senza inveire né verbalmente né fisicamente) serve al mantenimento dell’equilibrio all’interno della relazione, seguendo per questo due linee conduttrici: una impositiva ed una limitativa.“Mi avevi detto che stasera saremmo usciti! Ora basta, mi hai stancato con le tue promesse non mantenute!” Si può vedere come questa frase sia finalizzata a mostrare le proprie esigenze come per dire “io sono qua e devi tener conto di me”. Questo comportamento è fondamentale in un rapporto di coppia perché, nell’abitudine del quotidiano spesso si tende a perdere di vista il valore dell’altro o lo si dà per scontato. La seconda finalità è invece riassumibile nella frase “Tu stanne fuori!”. In questo caso l’aggressività serve a proteggere i propri confini, a rimarcare i limiti del proprio territorio.

Quando due persone si iniziano a frequentare c’è il desiderio irrefrenabile di conoscere tutto dell’altro, di condividere tutto del proprio passato e del proprio presente, abbattendo spesso ogni confine della propria persona, La stessa cosa tuttavia accade anche a chi è in coppia già da diverso tempo: si perdono le distanze e quasi per osmosi parte di uno diviene parte dell’altro e viceversa. L’aggressività diventa così un modo per ritrovare la propria individualità in termini di esigenze, interessi ed emozioni.

Tutte le relazioni hanno una quota di aggressività che sale e scende nel tempo, che si accumula e si scarica, è fisiologico e sano che sia così. E’ inoltre naturale che ci arrabbiamo più spesso con chi ci sta accanto e ci vuole bene per il semplice fatto che trascorriamo con lui molto tempo ( e quindi le occasioni per litigare sono molte di più) e che, proprio come tendiamo a considerarlo causa del nostro benessere, altrettanto facciamo “accusandolo” di farci più o meno intenzionalmente del male. Tuttavia, a monte, vi sono degli aspetti fondamentali che vanno considerati proprio  perché molto spesso pensiamo di arrabbiarci per un motivo ben preciso quando in realtà stiamo “esplodendo” per altro.

E’ necessario allora chiederci:

-   Abbiamo fiducia reciproca? Se non ci si fida si è costantemente preda dei dubbi che portano poi a controlli che sfociano poi in discussioni e scenate

-   Abbiamo spazi di autonomia? La libertà viene spesso confusa con la mancanza di rispetto, senza tener presente che un rapporto fondato sulla libertà è più ricco, stimolante e destinato a durare

-   Comunichiamo in modo chiaro ed onesto? La comunicazione l’ascolto e la comprensione sono molto importanti nei rapporti e in particolar modo nei rapporti di coppia: è necessario comprendere che l’altro la pensi diversamente da noi ( quando in realtà è un’idea diffusa che per stare insieme la si deve pensare allo stesso modo)

-   Ci accettiamo per quello che siamo? Spesso decidiamo di stare con una persona sperando che cambi, anche se in fondo sappiamo benissimo che questo non accadrà. L’amore consiste nell’accettare l’altro per quello che è, cercando di trovare soluzioni per mediare in caso di conflitto

Chiariti questi punti e stabilito quindi se la rabbia è “nostra” o scaturita da condizioni pregresse, possiamo passare ad un’analisi successiva: se siamo molto arrabbiati e aggressivi significa che il dolore che proviamo è grande e la ferita che abbiamo ricevuto brucia parecchio. A questo punto, è di fondamentale importanza chiederci: in cosa siamo stati feriti, o meglio, perchè ci fa così male quello che è accaduto e il comportamento dell’altro. Già perchè la nostra rabbia è direttamente proporzionale al dolore che sentiamo ma che è così insopportabile che “evolutivamente” preferiamo arrabbiarci e aggredire. Se quindi siamo stati feriti, il dolore e poi la rabbia ci dicono che c’è un equilibrio da ristabilire, e, in particolar modo la rabbia, proprio come l’invidia, ci porta a prendere in mano la situazione per cambiarla in qualche modo.

Il conflitto e l’aggressività sono, dunque, un’opportunità di crescita per la coppia se incanalati in modo costruttivo. Il ciclo vitale della coppia è fatto di fasi altalenanti in cui l’equilibrio viene spesso ristabilito tramite confronti e conflitti; il fatto di poter “discutere” di quello che non ci va significa che stimiamo l’altro come un valido punto di scontro e confronto, che possiamo arrabbiarci nel contenimento da parte dell’altro, che ci teniamo a trovare un nuovo equilibrio insieme.

Incontrarsi, piacersi, innamorarsi, amarsi e decidere di vivere insieme sono eventi non acquisiti una volta per tutte e sta alla maturità dei partner confrontarsi in maniera dinamica e sostenere attraverso il confronto continuo i cambiamenti e le evoluzioni di ciascuno per modificare e rinnovare la propria coppia. Così, il confronto continuo è spesso sinonimo di conflitto e il conflitto non è certo esente da aggressività.

Se vediamo il conflitto come scambio costruttivo e non come un “tiro al bersaglio”, possiamo manifestare i nostri pensieri, emozioni, stati d’animo e bisogni prima che si arrivi a livelli di rabbia difficili da gestire e risolvere, il classico “ come siamo arrivati a volerci tanto male e a farci questo!”

Come fare, dunque, a gestire una lite? Ecco dei semplici consigli

1) cercate di non perdere mai il punto della lite: mai farsi trasportare dalla rabbia, si rischia di dire quello che non si pensa e si finisce per litigare per altri motivi, iniziando un’escalation di aggressività che non porta nulla di buono

2) evitate assolutamente di offendere il partner: non serve a nulla, è il suo comportamento a ferirvi, non lui; piuttosto fate presente nello specifico quale comportamento vi ha fatto stare male

3) non abbandonate mai la discussione prima di aver raggiunto almeno qualche punto d’incontro: una lite interrotta lascia aperte ferite e irrisolti problemi che rischiano poi di indurirsi e di diventare molto più difficili da affrontare in futuro.

4) sappiate anche ascoltare: esprimete il vostro punto di vista, ma sappiate anche ascoltare quello del partner. una lite non è un monologo urlato, e probabilmente entrambi avrete le vostre buone ragioni.

Una coppia che discute spesso ha un profondo rispetto sia delle individualità dei partners che di se stessa in quanto coppia che si inventa e si rinnova fronteggiando ogni giorno varie situazioni che possono alterarne l’omeostasi.

Il fatto di potersi permettere di arrabbiarci con l’altro ci permette di conoscere meglio noi stessi nella coppia e la persona che abbiamo di fronte nella diversità che ci accomuna e che ci fa crescere, nella tolleranza e nel rispetto dell’autenticità dell’altro.

Arrabbiarsi in coppia è quindi sano e funge paradossalmente da ottimo collante nelle coppie più longeve; infondo, se nessuno mai  esce vincente da una lite,  perchè allora non uscirne migliorati entrambi?

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COMMENTI (1)

Da  Emeraldforest
Inviato il 03 aprile a 14:50
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Anche io sento sempre dire questa cosa e di base sarebbe anche corretta, allo stato dei fatti, perché se non si litiga mai chiaro che l'aggressività repressa danneggerà ancora di più entrambi in una coppia. Trovo però un bel po' illogico il passaggio tra la premessa iniziale e la conclusione di questo concetto. Se si percepisce spesso minaccia all'interno di una coppia e della coppia in generale, non sarà forse perché sarebbe necessario rivedere il rigido sistema di regole che immobilizza sessualmente le persone rendendole aggressive, invece che avallare un placebo allo stato delle cose? Non sarebbe il caso di dirlo da dove deriva questa aggressività che il nostro corpo percepisce così minacciosa, e direi proprio che lo è dato che la maggior parte delle aggressioni avvengono in casa, tra coppie, non perché i maschi sono degli esseri orribili ma perché semplicemente dopo anni e anni con la stessa persona il nostro corpo sente naturalmente il bisogno di altro e, non potendo, reagisce con l'aggressività?