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Siria. La Camera dei Comuni dice no alla guerra: la Gb si defila. Smacco per Obama

Creato il 30 agosto 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

siria_flagdi Giacomo Dolzani

Un duro colpo per la coalizione guidata dagli Stati Uniti e che si appresta ad attaccare la Siria è arrivato dall’esito della votazione alla Camera dei Comuni della Gran Bretagna, il Parlamento doveva infatti decidere se la Gran Bretagna avesse o meno preso parte ad un’eventuale azione aggressiva contro Damasco.
Dopo un lungo dibattimento, durato ben sette ore, i Comuni hanno bocciato la mozione del governo che avrebbe consentito l’intervento in Siria delle forze armate britanniche; pare infatti che diversi parlamentari conservatori abbiano votato con i laburisti, mettendo in minoranza il governo per 285 voti contrari a fronte dei 272 favorevoli.
Un duro smacco per il premier conservatore David Cameron che ha commentato: “È evidente che il Parlamento britannico, rispecchiando l’opinione del popolo britannico, non vuole vedere un’azione militare britannica. Il governo (che aveva già portato a Cipro sei caccia della Raf ndr.) si comporterà di conseguenza”.
Ad ufficializzare la notizia sono arrivate anche le parole del portavoce di Downing Street che ha annunciato in un comunicato: “Il Regno Unito non prenderà parte a nessuna azione militare”; è la prima volta dal 1989, quando il governo di Londra si disse contrario all’invasione di Panama, che la Gran Bretagna non sostiene Washington in un’azione militare di una simile importanza e, dalle dichiarazioni di Philip Hammond, ministro della Difesa inglese che a caldo ha commentato:“gli Usa non la prenderanno bene”, si comprende che Londra è pienamente cosciente di quanto sia pesante questa decisione
Non è infatti una buona notizia per il presidente statunitense Barack Obama che sta tentando, non senza una certa difficoltà, di radunare attorno agli Usa una coalizione disponibile ad un attacco contro Damasco nonostante il ‘No’ delle Nazioni Unite ma che, contemporaneamente, deve far fronte alle sempre crescenti manifestazioni di dissenso verso un possibile intervento che stanno prendendo piede nelle città americane, l’ultima proprio ieri a New York.
Non si è fatta attendere invece la reazione dell’altro alleato di Washington: il presidente francese Francois Hollande, che nel prendere atto della decisione del parlamento inglese garantisce comunque il suo appoggio ad un intervento armato e afferma: “Ogni Paese è sovrano di partecipare o meno ad un’operazione. Questo vale per il Regno Unito come per la Francia” aggiungendo che “la Francia può agire anche senza il suo alleato britannico” nell’ottica di punire “il massacro chimico di Damasco” al fine di evitare una futura escalation nell’uso di queste armi anche in altri paesi.

da Notizie Geopolitiche



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