Si è detto spesso del coinvolgimento negli scontri di corpi paramilitari iraniani come i guerriglieri Banji, o dell'intervento delle forze di Hezbollah o dei miliziani sciiti iracheni, o della Russia che sostiene lo storico alleato Assad portando armi nei porti di Latakia mentre scorta il carico dei prodotti chimici del regime; così come l'arrivo (e la nascita) di numerose realtà jihadiste, alcune associate ad al-Qaeda e altre appartenenti al mondo salfita combattente. Nemmeno l'Occidente si è tirato indietro, controllando da dietro attraverso fornitura di armi e intelligence, alcuni gruppi scevri dalle influenze islamiste. Altrettanto hanno fatto i vari paesi confinanti: Libano e Iraq s'è detto, ma anche Turchia, Giordania, Israele. Ma anche nazioni più distanti, come il Qatar e lo Yemen, o addirittura l'Afghanistan, la Croazia e l'Ucraina sono coinvolte nel conflitto, veicolando le rotte delle armi.
Per capire, insomma questa guerra proxy in un'immagine postata su Twitter da @PhantomReport.