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Siria: Si avvicina il genocidio della NATO

Creato il 02 dicembre 2011 da Tnepd

 Il Rapporto delle Nazioni Unite sulla Siria scritto in collaborazione con il direttore di un  Think-Tank corporativo degli Stati Uniti

di Tony Cartalucci
Land Destroyer Report

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Menzogne ​​palesi raccontate da presunti "attivisti per i diritti umani" hanno portato alla igominiosa brutalità autorizzata dalla NATO e alla fine hanno portato il rappresentante del Petroleum Institute sponsorizzato da BP, Shell, Total, Abdurrahim el-Keib, al potere in Libia. Ora, questi stessi interessi corporativi-finanziari, attraverso le loro stesse reti di propaganda, doppiezza e inganno, stanno gettando le basi per una replica in Siria.

Proprio di recente è stato rivelato che la relazione del Consiglio per i diritti umani dell’ONU suii "crimini contro l’umanità" della Siria, era in realtà stato scritto in collaborazione con Karen Koning AbuZayd, direttore di un think-tank corporativo degli Stati Uniti con sede a Washington, il Middle East Policy Council, che ha al suo interno uomini della Exxon, agenti della CIA, militari Usa e rappresentanti del governo, e anche il presidente dell’US-Qatar Business Council, che comprende tra i suoi membri, AlJazeera, Chevron, Exxon,  il produttore di armi belliche Raytheon (che ha fornito le salve di apertura durante le operazioni della NATO contro la Libia), e Boeing. Il conflitto di interessi è talmente monumentale che è superato solo dalla zelante accettazione del rapporto dai media corporativi e dalla loro completa negligenza nel mandare in onda il passato compromesso dei responsabili della compilazione.

Lo stesso rapporto delle Nazioni Unite (. pdf) non conteneva elementi di prova verificabili, ma piuttosto resoconti per sentito dire, registrati a Ginevra da presunte "vittime" "testimoni" e "disertori", sostenuti da "tutte le persone e le organizzazioni interessate". In altre parole, era un aperto invito ai nemici della Siria a tratteggiare qualunque immagine volessero del governo al potere. Mentre i critici sostengono che questo è dovuto alla mancanza di cooperazione del governo siriano con le Nazioni Unite, è più probabile che la stessa ONU, con una comprovata esperienza per aver agito così in Iraq, Costa d’Avorio, e più recentemente in Libia, è semplicemente complice nel fornire una "falsa copertura" per le conquiste militari, altrimenti allo scoperto, di Wall Street e di Londra.

Come avviare la guerra

Ed è attraverso questa lente volutamente distorta che  sono state fatte le richieste di un intervento militare. Dopo aver negato per mesi che l’opposizione era armata,  il think-tank finanziato da Wall Street, il Council on Foreign Relations, ora sostiene apertamente che non solo i "manifestanti" sono  armati, ma c’è un esercito di resistenza di "15.000 persone". Il CFR sostiene che questo "Esercito Libero Siriano" chiede armi e supporto aereo. E’ già stato rivelato che le armi vengono liberamente trasferite oltre i confini della Siria da sostenitori all’estero, in particolare, Turchia, Libano, Israele, e ora anche la Libia. Il rapporto del CFR passa poi ad esplorare le opzioni a disposizione della NATO per facilitare il "cambio di regime", compreso l’uso di "sistemi di sorveglianza dall’alto, collaboratori logistici, operatori di pace, droni armati, aerei da combattimento, truppe di terra" e "armi di contrabbando".

Naturalmente il numero dei disertori siriani è infondato, come il rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani. Tuttavia, anche l’affermazione su una grande forza di militanti armati che opera all’interno della Siria, contraddice direttamente l’attuale versione dell’Occidente secondo cui l’esercito siriano sta agendo selvaggiamente contro civili inermi. Con un esercito di "15.000 disertori", che tentano di prendere la nazione con la forza, con l’aiuto di denaro estero, armi e appoggio diplomatico, si fa fatica a credere che il governo siriano perderebbe il suo tempo a "massacrare civili". Proprio come in Libia, o una qualsiasi nazione dove le "rivoluzioni"sostenute dall’estero sono state tentate o realizzate, la violenza favorita dall’occidente è sempre una parte predeterminata dell’equazione, interamente disposta in anticipo, con la conseguente violenza ammantata dietro storie di  brutalità unilaterale, contro i regimi presi di mira.

Come menzionato nel rapporto dell’Istituto corporativo-finanziario Brookings "Quale percorso verso la Persia?" l’inclusione del sostegno armato segreto alle proteste sostenute dagli Usa non è solo un’opzione, ma una necessità nello svolgimento di tali operazioni all’interno di una nazione che possiede  forze di sicurezza adeguate.

Uso della forza militare per sostenere le rivoluzioni popolari, pagina 109-110 (pagine 122-123 del PDF): "Di conseguenza, sempre che gli Stati Uniti riescano a sollevare una rivolta contro il regime in carica, Washington dovrebbe valutare se rifornirla di qualche forma di sostegno militare per evitare che Teheran la soffochi. "Questo requisito implica che una rivoluzione popolare in Iran non sembra adattarsi al modello delle "rivoluzioni di velluto" che si sono verificate altrove. Il punto è che il regime iraniano potrebbe non essere disposto a sparire dolcemente nella notte; invece, a differenza di tanti regimi dell’Est europeo, potrebbe scegliere di combattere fino alla morte. Stando così le cose, se non c’è un sostegno militare esterno ai rivoluzionari, essi potrebbero non solo fallire, ma essere massacrati.

Di conseguenza, se gli Stati Uniti vogliono proseguire questa politica, Washington deve prendere in considerazione questa possibilità. Questo aggiunge alcuni requisiti molto importanti  alla lista: o la politica deve includere i modi per indebolire l’esercito iraniano, o indebolire la volontà dei leader del regime di far intervenire i militari, oppure gli Stati Uniti devono essere pronti ad intervenire per sconfiggerli".

Oltre a questa confessione della Brookings Institution, questa consuetudine di fornire, o coprire l’esistenza di, elementi armati impiegati durante le fasi di apertura di una rivoluzione colorata, è stata documentata anche in Libia , Siria, e a Bangkok, in Thailandia nel 2010 . Proprio come in Libia dove legioni di ribelli di Al Qaeda armati dalla NATO e con alle spalle il recente assassinio di truppe americane e britanniche in Iraq e in Afghanistan sono state inizialmente nascoste con la versione dei giovani che protestavano per strada abbattuti dalle truppe di Gheddafi, anche la Siria è stata tormentata da militanti violenti da quando è iniziata la sommossa all’inizio di quest’anno. In "La macchina da guerra globalista si fissa sulla Siria" del mese di Aprile, i primi rapporti sugli ormai onnipresenti cecchini che terrorizzano la Siria hanno cominciato ad emergere. È stata anche notata la somiglianza tra questi attacchi dei cecchini e gli attacchi simultanei in corso nello Yemen, e l’anno prima in Thailandia – tutte vittime della destabilizzazione sostenuta dall’Occidente.

Sarà attraverso una campagna di inganno perpetuo condotta da vari regimi fantoccio dell’Occidente e la loro coinvolta corporazione dei media che questa guerra sarà avviata. Il regime al potere in Siria sarà descritto come grotteschi trasgressori dei diritti umani, mentre armi segrete e supporto vengono forniti ad un esercito mercenario di dimensioni sempre crescenti, che commetterà provocazioni sempre più grandi. Nel tempo, mentre vengono eseguite vere e proprie manovre legali "internazionali", a questo esercito mercenario verranno forniti supporto aereo e navale dalla NATO, forze speciali della NATO, e potenzialmente truppe di terra NATO – questo naturalmente include la Turchia, membro della NATO dal 1952 e già profondamente coinvolta nell’ingerenza negli affari sovrani della Siria.

Come fermare la guerra

Mentre il potere dietro questa macchina da guerra che macina il pianeta sembra monolitico e inarrestabile, la fonte stessa del suo potere ci guarda dallo specchio tutti i giorni. Noi, attraverso le nostre scelte su come spendiamo il nostro tempo, denaro e attenzione, stiamo alimentando ogni giorno il consumo distruttivo del nostro mondo. Mentre le proteste, le elezioni, e l’attivismo sono importanti, ciò che è assolutamente essenziale è togliere del tutto il combustibile a questa macchina. Questo per noi significa, boicottare le multinazionali, le istituzioni e i personaggi che la compongono fino ad affamarli e sottometterli. Dobbiamo lavorare senza sosta per identificare e denunciare chi sono queste aziende, istituzioni e personaggi attraverso i media alternativi, boicottarli fino a farli fallire, e sostituirli interamente con soluzioni locali derivate dalla tradizione e dall’innovazione tecnologica.

La Generazione Precedente ha detto "mai più" all’ascesa del fascismo nel 1930 e 1940, eppure eccoci qui di nuovo a guardare l’ascesa di Wall Street e Londra ad altezze nauseanti di potere ingiustificato e guerrafondaio. Lasciate che questa generazione dica: "Non in nostro nome", e affamate questa bestia fino alla sottomissione, proprio come essa ha fatto con tante altre nazioni sovrane.


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