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Siria-Turchia: tensioni seconda parte

Creato il 27 giugno 2012 da Lamiaeconomia

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Siria-Turchia: tensioni  seconda parte
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(CONTINUA)
La ricerca del jet abbattuto e dei due piloti era ancora in corso domenica. I funzionari hanno detto che il relitto dell'aereo era a 1.300 metri di profondità sul fondo del mare nelle acque siriane, sebbene non era ancora stato ritrovato quando il giornale di oggi è andato in stampa. Non ci sono ancora notizie sulla sorte dei due piloti. Nonostante la tensione, la Turchia ha condotto ricerche e partecipato ai soccorsi nelle acque territoriali siriane, ma Davutoğlu ha detto che, sebbene le operazioni di ricerca siano state organizzate in coordinamento con i siriani, non si può parlare di un'operazione di collaborazione.

Ritorsione? Le dichiarazioni di Davutoğlu sono arrivate dopo una serie di incontri dei politici turchi e dei maggiori funzionari di sicurezza venerdì sera. Il Primo Ministro Erdoğan ha presieduto una riunione di sicurezza venerdì sera, mentre Davutoğlu ha tenuto una riunione con il vice capo di stato maggiore generale e il capo del National Intelligence Organization (MIT) per discutere in merito alle misure che la Turchia avrebbe preso. L'incidente è avvenuto in un momento di forti tensioni tra gli ex alleati Turchia e Siria, nel corso di un giro di vite sugli avversari del regime siriano. Ankara che, insiste il presidente Bashar al-Assad deve lasciare il potere, ospita gruppi anti-Assad e offre rifugio a oltre 30.000 rifugiati in fuga dalla violenza. Nel mese di aprile, la Turchia ha detto dopo una sparatoria di confine – nella quale due persone sul confine turco sono morte - che avrebbe chiamato i suoi alleati della NATO ad intervenire in quanto ha percepito la sua sicurezza minacciata. Sabato scorso il presidente Abdullah Gül ha dichiarato che la Turchia avrebbe preso non specificate misure di ritorsione dopo aver accuratamente esaminato le circostanze dell'incidente. Gül ha ammesso che l'aereo turco potrebbe aver violato non intenzionalmente lo spazio aereo siriano, ma i funzionari turchi sembravano intenzionati a liquidare questa come una scusa valida per abbattere l'aereo, dicendo che i turchi avrebbero dovuto essere avvertiti dai siriani prima. "Anche se assumiamo che ci possa essere stata una violazione dello spazio aereo della Siria, la risposta siriana non può essere quella di abbattere l'aereo", ha detto sabato il ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Faruk Çelik. "L'incidente è inaccettabile. La Turchia non può sopportare in silenzio. " Il Vice Primo Ministro Bülent Arinc ha esortato alla moderazione. "Dobbiamo mantenere la calma", ha detto. "Non dobbiamo dar credito a tutti i discorsi ed agli atti provocatori".
Fonte: TODAY'S ZAMAN
Dott. Fabio Troglia 

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