Il giovane Alberti di Soncino interviene dopo la conferenza della professoressa Maria Rita D’Orsogna: chiariti e dimostrati i pericoli legati alle attività delle compagnie petrolifere e la connivenza di bassa qualità dei politici italiani, Alberti fa notare che la tutela del diritto alla salute e alla sicurezza ricade sulle spalle dei cittadini, abbandonati a loro stessi in balia di poteri che non possono controllare e che sono diventati come l’Eni uno Stato dentro lo Stato, come li ha definiti Mario Zambon, un autore che ha studiato il fenomeno della subsidenza (abbassamento del terreno) in Emilia Romagna.
La stampa non segnale, non fa conoscere, è controllata: ad esempio l’Agi è un’agenzia giornalistica dell’Eni, Lucia Annunziata per l’Eni ha lavorato, e ci sono notizie che non escono, informazioni che non vengono date.
La docente di Fisica italo-americana sottolinea alcune differenze tra Italia e Stati Uniti, senza mitizzare nulla.
E resta un fatto: il presidente della Regione Emilia Romagna Errani ha nascosto per mesi i risultati della commissione Ichese, che ha indagato sulle cause possibili del sisma emiliano e mantovano: ha solo chiesto scusa e non si è dimesso, come sarebbe accaduto negli Stati Uniti, dove le carriere politiche non durano una vita come in Italia, sul piano locale come nazionale.
Il disgusto per l’irresponsabilità politica e la mancanza di dignità è troppo forte. Dopo lo stesso terremoto emiliano del 2012 una docente dell’Università di Modena negava ogni correlazione con l’attività estrattiva: correlazione che invece è esistita come dichiarato dalla commissione internazionale Ichese. Persino l’alluvione del Polesine (66) è stato causato dall’estrazione di gas metano, non da una disgrazia.
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