E’ una notizia (un pugno nello stomaco) che ho recepito in ritardo ma che mi ha fortemente stupito quanto a sentimenti di democrazia, pace e distensione,blaterati dalla politica nostrana, per quanto in Italia, giorno dopo giorno, c’è davvero ormai ben poco da stupirsi un po’ per tutto.
Il 13 novembre scorso è salpata dal porto di Civitavecchia la portaerei italiana “Cavour”,che, nell’arco di cinque mesi, ha il compito di attraccare nei porti di 7 Paesi del Golfo Arabo e in13 di Paesi africani (Gibuti, Kenya, Madagascar, Mozambico, 2 volte per il Sudafrica, Angola, Congo, Nigeria, Senegal, Ghana, Marocco, Algeria).
Si tratta di un’esposizione galleggiante delle eccellenze imprenditoriali italiane incluso il settore delle armi.
Gli organizzatori sono stati e sono : il ministero della difesa, degli esteri, dei beni culturali e dello sviluppo economico.
Costo : 20 milioni di euro.
E, accanto ai militari, all’Eni e ai rappresentanti di Expo 2015, ci sono anche tre organizzazioni umanitarie.
E cioè il Corpo nazionale delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana, la Fondazione operazione smile Italia onlus e la Fondazione Francesca Rava N.H.P. Italia onlus.
Proteste scritte da organizzazioni e movimenti che non condividono, come la Rete per il disarmo, sono state inoltrate al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano e a al presidente del consiglio, Letta.
Silenzio mediatico.
Intanto la “Cavour” prosegue indisturbata il suo viaggio,offrendo arsenali bellici in zone considerate, sotto questo profilo, ampiamente a rischio.
Non ci sono parole. E, alle persone di buon senso, il tirare le debite conclusioni.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)