Magazine Religione
"Sistemato", come si dice in gergo, ovvero sposato. E, ora anche qui, appena ritornato dal favoloso viaggio di nozze in una terra che mi ha colpito come poche altre, per la sua vitalità, per i suoi profumi, per le sue contraddizioni, per l'arte, per il cibo, per il mare, per il fuoco che gli arde in grembo, per la gente: la Sicilia.
Come già scritto in precedenti post non sono un sostenitore del matrimonio, lo reputo una prassi sorpassata dai tempi, consapevole di potere essere io quello in anticipo sui tempi che del resto non è neppure detto che si compiranno mai e i motivi che mi hanno fatto propendere per "regolarizzare" l'unione li ho spiegati nel post Scelte Matrimoniali.
Devo ammettere, tuttavia, che il tutto è stato molto al di sopra delle aspettative e, conseguentemente, molto emozionante. Partiamo dalla cerimonia. Quella civile, beninteso, è piuttosto incolore, ma anche grazie alla possibilità sancita dalla legge, di poter richiedere che l'incarico di cerimoniere venga delegato dal sindaco ad una persona più vicina agli sposi, la stessa è stata molto bella. A sposarmi è stato, con nostra somma soddisfazione, uno dei nostri più cari amici, Alessandro D., attualmente Capitano dell'Arma, il quale, grazie al suo carisma e alla impostata oratoria, ha saputo colorare le fredde righe del cerimoniale con la passione unica che può avere solo un uomo che alla legge e al suo rispetto ha dedicato l'esistenza. Molto bello il pensiero che ci ha dedicato al termine della cerimonia. Non credo lo dimenticherò mai. Io stesso ho preparato, a sorpresa, poche righe da recitare durante lo scambio dell'anello, inserendo un tocco di "spiritualità" che sentivo non sarebbe dovuto mancare. Peccato che nel leggerla l'emozione mi abbia quasi soffocato, facendomi morire la voce in gola. Ma io sono così: razionale e spietato all'occorrenza, ma in fondo estremamente emotivo tanto almeno da farmi travolgere dalle emozioni. La cosa ha comunque colpito, come dicevo, al di là dell'aspettativa, commuovendo non solo il sottoscritto e la mia sposa, ma i vari partecipanti, i quali, al termine della cerimonia, continuavano tra di loro a commentare positivamente quella che forse tutti si aspettavano come una mera lettura di codici. Rientrando dalla licenza matrimoniale persino la responsabile dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Lentate, riconoscendomi, ha voluto ribadire che, in tanti anni, mai aveva assistito a un così bel matrimonio. E lo è stato davvero, anche se ad affermarlo qui è una persona che ovviamente è di parte. Essere fieri di qualcosa non è sentimento facile da ammettere senza scadere nella vanità. Mi sia concessa tuttavia la fierezza di essere stato coprotagonista di una giornata magnificamente riuscita, anche in virtù del fatto che riguardava una cosa sulla cui effettiva utilità, nutrivo e continuo a nutrire dubbi. La mia sposa era bellissima, così come lo era mia figlia, che spero possa, nonostante la giovanissima età, serbare il ricordo di questo giorno. Gli amici poi sono stati splendidi, in modo particolare quelli della "storica" piccola cerchia che Alessandro ha chiamato COMPAGNIA, da immaginare scritta così, per l'appunto, con tutte lettere maiuscole. Sono fiero di avere amici come lui, come Luca, Roberto, e ultimo ma non ultimo Alessandro B., che mi ha fatto l'onore e il piacere di farmi da testimone. Fierezza che non viene meno, nel ricordare e ringraziare tutti gli altri Amici e Amiche che mano a mano sono entrati nella nostra vita rendendola migliore, grazie appunto a "quello strano amore che gli uomini chiamano Amicizia", giusto per citarmi, e dei quali non scrivo il nome, non senza sensi di colpa, solo per evitare liste. Un grazie speciale però non posso non concederlo a Laura e Giacomo che, letteralmente, si sono presi l'incarico di immortalare il "nostro" giorno, pur con tutte le mie raccomandazioni di pensare a divertirsi; ma gli Amici si sa, si divertono anche nel dare, ed in questo, loro, non sono secondi a nessuno. Genitori e sorelle e "consorti" sono stati fantastici, sia nello starci vicino, sia per l'aiuto che ci hanno dato, ma soprattutto per la felicità che ci hanno restituito attraverso l'emozione che avevano stampata in volto. Stupendi i tanti bambini a cominciare dalla mia piccola principessa. Non vi è nulla di più bello dei figli e ben poco più illuminante dello sguardo dei genitori verso i propri pargoli. Io ancora mi emoziono ad osservare mia moglie che sofferma il suo sguardo su nostra figlia: mi pare che tra tutte sia la cosa che più si avvicina al senso del divino, ed è bello rivedere la stessa luce nei volti di altre persone, in special modo di amici e parenti. Sono cose che vale la pena fermarsi a viverle; bisognerebbe farlo più spesso. Non posso dimenticare i parenti, pur introducendoli con il rammarico di non aver potuto invitare tutti.
Il budget imponeva dolorose rinunce, che sono state fortunatamente recepite come tali dai non invitati. Fa piacere vedere i parenti riuniti, specie in questa parte di mondo dove la frenesia quotidiana ci rende difficile finanche una telefonata, e intanto il tempo passa e i giorni diventano mesi prima che ci si ricordi delle persone care. Concludo con una precisazione: quando poc'anzi ho scritto "coprotagonista" intendevo sottolineare che la giornata è stata eccezionale proprio perché, al di là dell'attenzione concentrata su di noi, ognuno ne è stato protagonista fautore. Un giorno di festa, insomma, che di tutti i regali ricevuti è stato quello più bello.
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