Il festival si é concluso ufficialmente da poche ore e restano le immagini del gorilla nero, simbolo della manifestazione che si agita e si dibatte contro due aeroplani ed i tanti premi alzati in questi giorni: Antonio Banderas, Gran Premio Honorific insieme a Roland Emmerich; Dick Miller e Franco Nero, premio Maquina del Temps e la sempre in forma Maria Kosty, premio Nosferatu. Le tante voci di Sitges sono quelle delle tante mani strette dai suoi protagonisti e dei vari giurati dei premi Melies I panorama, Noves Vision, Focus Asia, ma in particolare i cinque dell’SOF Sitges 47 e Orbita, senza dimeticare i giurati della critica e di bloos windows. Si, da poche ore si diceva si è concluso ma la folla accalca anche questa domenica di sole gli stand lungo la spiaggia e davvero tutta la cittadina di Sitges parla oramai il linguaggio del Festival: i bambini creano ancora il loro Mandala e fanno le foto agli stand con i Gremlins o ET l’extraterrestre.
Mentre le sale del festival dette ‘minori’ si riempiono di spettatori dell’ultima ora per la nostop h24′, la mostra sulla saga di REC è ancora visitabile gratuitamente a Casa Bacardî tra il passeggio anonimo del turista e gitanti festivalieri in coda per entrare . Si è concluso il Festival ed ha proclamato i suoi vincitori e la suspance qui è d’obbligo ancora per un pò perche in fondo i nomi sono la cosa meno importante di questo Festival. Come nella vita, esistono delle priorità che vanno ben oltre un nome ed un titolo. Il festival di quest’anno è stato eccellente contenitore: molti addetti ai lavori hanno sottolineato che le diverse tendenze del cinema del settore hanno tratto nuova linfa favorendo un impatto sul pubblico stesso del tutto nuovo. Il diario del Festival lo ha dimostrato con i suoi tanti appuntamenti mondani, ultimo dei quali, quello della serata di gala di ieri sera. Tanti volti, come Justin Benson e Aaron Moorhead di ‘Spring’, o Gary Dauberman e Annabelle Wallis con la bambola ‘Annabelle’ tra le braccia. Gli allegri e solari Severin Fiala e Veronika Franz in ‘Goodnight Mommy’, o Jang Jong Hwan di ‘Monster Boy’ e la sua foto a forma di ‘cuore’.
Tutto ha sicuramente contribuito alla magia del ricordo di questo Festival che ha avuto il compito non facile di avvicinare un mondo cinematografico cosi complesso e stratificato da renderlo un settore spesso inavvicinabile per lo spettatore qualunque. Saranno state le passerelle sul red carpet, gli abiti Yolancris di Melina Matthews o la sala vip sempre fornitissima di tutto. Sara stata l’equipe del festival ma è grazie a questa ‘catapulta’ festival di cinema fruibile da quasi tutti insomma, che ora si proclamano i vincitori, i principali che sono: “I origins”, premio miglior film 2014 diretto da M. Cahill, The Babadook di J. Kent che ha vinto il premio speciale della giuria; premio miglior regista a J. Govaerts per Cub, premio miglior attore a Nathan Phillips e Koji Yakusho e migliori attrici per The Bababdook a Essie Davis ed a Julianne Moore per “Maps to the stars” di David Cronenberg. Medaglia d’argento a Goodnight Mommy, recensito qualche giorno fa in questa rubrica. Si conclude quindi il viaggio, tempo di saluti e qualche intervista e commento nei prossimi giorni, sperando di essere riusciti a trasmettere un poco di tutta quella passione cosi palpabile che abbiamo condiviso in questi giorni del Festival qui a Sitges.
di Cristina T. Chiochia per Oggialcinema.net